TIKTOK, LA NOSTRA PRIVACY NELLE MANI DI PECHINO

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cms_29614/1.jpgChe potesse rappresentare un pericolo per la nostra riservatezza lo si sapeva sin dal suo esordio nel mondo delle app, ma ora sembra che sia acclarato. Sono sempre più numerosi i Paesi nel mondo che stanno prendendo delle contromisure nei confronti della piattaforma TikTok, con il divieto di usare l’app con gli occhi a mandorla in tutti i dispositivi usati dai dipendenti degli uffici pubblici. Il divieto è motivato dalla preoccupazione sul trattamento dei dati degli utenti da parte di ByteDance, ovvero la casa madre del social, dopo che essa ha ammesso di aver monitorato e seguito almeno due giornalisti statunitensi. Danimarca (primo Paese in Europa ad aver chiesto di rimuovere TikTok per ragioni di sicurezza), Stati Uniti e Canada sono i primi Paesi in cui la stretta attorno al social cinese si sta facendo sempre più pressante, in particolar modo imponendo ai funzionari di Stato di disinstallare l’applicazione entro una certa data. Non mancano poi anche governi di Paesi come Taiwan, India, Iran e Afghanistan in cui TikTok è stato o vietato completamente per chiunque o è stato bloccato per i funzionari governativi.

cms_29614/2_1677984028.jpgUltimo in ordine di tempo anche il nostro Paese, l’Italia, in cui TikTok è finito nel mirino con l’ipotesi di bloccare l’app cinese sugli smartphone dei dipendenti pubblici. Il problema è dunque il rischio legato alla sicurezza nazionale; secondo uno studio di una società di cybersicurezza australiana, che ha analizzato i codici che utilizza l’app TikTok, i dati forniti, grazie a un’autorizzazione che l’utente rilascia già al momento di scaricare l’app, permettono di risalire alla posizione del dispositivo, al calendario e ai contatti dell’utente, oltre a molte altre informazioni riservate. L’uso di TikTok, secondo gli esperti, implica una continua condivisione dei dati con la più importante azienda di sicurezza informatica al mondo, la cinese Guizhou Baishan Technology. Le grandi quantità di informazioni riservate alle quali TikTok avrebbe accesso, consente all’applicazione di avere contezza non solo di tutto ciò che è installato nel nostro smartphone, ma addirittura della frequenza d’uso delle app, con la possibilità di conoscere le abitudini di ogni singolo utente. Per esempio l’uso della geolocalizzazione offre grandi possibilità per l’azienda proprietaria dell’app, di conoscere il comportamento, i gusti e le preferenze di un utente, con una profilazione che rasenta la perfezione.

cms_29614/3.jpgUtilizzare TikTok, appartenente ricordo alla cinese ByteDance, vuol dire fornire gratis gran parte dei dati presenti negli smartphone di quasi 800 milioni di utenti in tutto il mondo, a un apparato i cui membri collaborano con il governo cinese e che hanno la possibilità di applicare tecniche di censura e sorveglianza di contenuti ritenuti controversi. Alla fine dei conti, nonostante i proclami del neoliberismo avanzato, non ci si deve scandalizzare sulle considerazioni e sulle iniziative promosse da molte istituzioni occidentali (e non solo), circa la rimozione dell’app o addirittura il suo stop completo. I nostri smartphone sono diventati, oltre che dei compagni inseparabili di viaggio, delle vere e proprie miniere d’oro ricche di preziose e sicure informazioni sulle nostre vite. Il problema risulta non solo sociale, ma anche di ordine politico, nel momento in cui gli utenti sono trattati come marionette manipolate all’interno di una rete in cui sono cresciuti colossi imprenditoriali che grazie a ricchezze spropositate, hanno acquisito tecnologie e competenze in grado di fornire loro caratteristiche fondamentali di miliardi di persone a cui inviare messaggi personalizzati. Parafrasando il filosofo Emanuele Severino, ripreso nel libro di Gianfranco Morra “Il quarto uomo”, «fra le tante forme di potenza, la scienza e la tecnologia sono oggi le uniche potenti – ma potenti nella negatività e, di conseguenza, nella distruzione del cosmo». Severino, dando fondo alla sua filosofia di impronta nichilistica, parlò di “apparato scientifico-tecnologico” per sottolineare come «l’intero pianeta ha raggiunto la forma di una società unitaria, perché una gerarchia di fatto oggi esiste sulla terra: quella dove l’amministrazione capitalistico-socialista dell’Apparato subordina a sé tutti i sistemi parziali e dove gli Stati stessi diventano sistemi parziali dell’Apparato». Profetico.

Andrea Alessandrino

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