TORNA IL TERRORE IN FRANCIA
Un uomo a volto coperto entra in una casa di riposo per religiosi e accoltella la custode, poi fugge. Ancora ignoto il movente

Giovedì sera, un uomo armato ha assaltato una casa di riposo “Les Chenes Verts” (Le querce verdi) a Montferrier-sur-Lez, paesino a sud di Montpellier. Nello stabile, ubicato accanto a un monastero, si trovavano circa 60 religiosi (monaci e suore, tra cui molti ex missionari in Africa) e 5-6 operatori laici. Il criminale ha minacciato i presenti con un fucile a canne mozze e ha ucciso con diverse coltellate la custode dell’ospizio, che gli aveva aperto la porta. La 54enne, legata e imbavagliata, era riuscita a liberarsi e a dare l’allarme, chiamando la gendarmeria intorno alle 22:30. L’uomo, accortosi di tutto ciò, avrebbe quindi deciso di eliminarla. Il suo corpo è stato rinvenuto al piano terra, riverso in una pozza di sangue. Pare che l’ausiliaria non sia stata sgozzata, particolare che avrebbe subito fatto pensare a un attentato jihadista.
“Chi può aver fatto una cosa così orrenda a mia moglie? Era una persona deliziosa, era sempre disponibile con chiunque e non aveva nemici al mondo” ha commentato Georges, marito della vittima, in un’intervista a Rtl. “Non esistevano misure di sicurezza e chiunque poteva entrare, non c’erano guardiani né sistemi di allarme” ha aggiunto l’uomo, riferendosi alla strutture presso cui era impiegata sua moglie.
I soccorsi, sollecitati dalla chiamata della custode, sono stati immediati. Sul posto sono giunte, dopo meno di 20 minuti, le teste di cuoio del gruppo PSIG-Sabre, seguite dai gendarmi e dagli uomini del RAID di Lunel e di Montpellier. Tutti i religiosi che si trovavano nella struttura sono stati messi in salvo, evacuando il palazzo a partire dal primo fino al terzo e ultimo piano. Il meccanismo di soccorso ideato dal Ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve in seguito agli attentati del 13 Novembre 2015 sembra aver dato i suoi frutti.
Dopo l’assalto, il killer si è dato alla fuga. Le forze armate hanno passato la notte a cercarlo, tappezzando le zone limitrofe a bordo di una decina di auto. Alle 2 un elicottero dotato di un potente fascio di luce ha sorvolato il quartiere, ma del criminale nessuna traccia. Si è aperta una caccia all’uomo, sollecitata dalle parole del procuratore di Montpellier, Christophe Barret, che lo ha definito “molto pericoloso”. “Ci orientiamo verso una pista locale, qualcuno che era legato a questa casa di riposo. Allo stato attuale dell’inchiesta non c’è alcun elemento che proverebbe un qualsiasi legame con il terrorismo islamico” ha affermato. La prefettura propende per l’ipotesi di un’azione criminale isolata, ma la pista del terrorismo non è ancora da escludere con certezza. Nella notte tra sabato e domenica, infatti, la polizia aveva arrestato un gruppo di terroristi pronti a colpire Parigi e dintorni. Tra i possibili obiettivi, i mercatini di Natale degli Champs-Elysees, Disneyland, i bistrot del XX arrondissement, alcune chiese, la sede della prefettura di polizia.
Poco più di dieci giorni fa si erano tenute le cerimonie di commemorazione delle vittime del 13 novembre, in occasione dell’anniversario della strage. A un anno di distanza, l’ombra del terrorismo torna a far tremare la Francia, nonostante gli svariati tentativi dei cittadini di tornare a una vita “normale”.
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