TRAGEDIA SFIORATA A PARIGI: FERMATO UN PRESUNTO TERRORISTA

L’uomo ha aggredito le forze dell’ordine al grido di “Allah Akhbar”

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Nella mattinata di ieri, qualche minuto prima delle 10:00, l’incubo terrorismo è tornato a colpire il cuore dell’Europa. I militari di guardia al Carrousel du Louvre, centro commerciale sotterraneo del noto museo parigino, hanno fermato un presunto attentatore prima che potesse attuare il suo piano di morte. L’uomo, armato di machete e coltello, si è scagliato contro le forze dell’ordine non appena hanno tentato di perquisirlo, urlando “Allah Akhbar”. Gli agenti hanno provato a neutralizzarlo con la tecnica del “corpo a corpo”, senza alcun successo. Un militare ha quindi sparato cinque colpi, ferendo all’addome il terrorista, che è stato immediatamente trasportato all’ospedale “Georges Pompidou” e sottoposto a intervento chirurgico. Attualmente è in prognosi riservata; le sue condizioni sarebbero critiche. Solo uno dei militari, secondo quanto dichiarato dal prefetto di polizia Michel Cadot, avrebbe riportato una lieve ferita al cuoio capelluto a seguito della colluttazione. I due zaini “sospetti” che l’uomo portava in spalla, sequestrati dalla polizia, non contenevano esplosivi né altre armi. Quanto all’identificazione, pare che si tratti di un incensurato egiziano di 29 anni, Abdallah E-H. Giunto in Francia lo scorso 26 gennaio con un volo da Dubai, sarebbe tornato nel suo Paese il 5 febbraio.

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I circa 250 visitatori che in quel momento si trovavano nella galleria sono stati allontanati e messi al sicuro. Molti negozianti, al rumore dei colpi di pistola, colti dal panico, si sono barricati nei loro locali con i clienti. Al termine dello scontro è stata disposta l’evacuazione del centro commerciale. L’intero quartiere è stato transennato: il Louvre, il vicino Palais Royal e la fermata della metro sono rimasti chiusi per tutta la giornata. Le autorità hanno deciso infatti di seguire il cosiddetto piano “Sentinelle”, ideato nel 2015 a seguito dell’attentato alla redazione di Charlie Hebdo, che prevede una serie di disposizioni da attuare in situazioni di emergenza.

Su Twitter si sono susseguite notizie confuse circa l’accaduto, tanto che il Ministero degli Interni ha invitato gli utenti a “non diffondere false informazioni”. La Procura ha aperto un’inchiesta a carico del terrorista per “tentato omicidio aggravato in relazione a un’organizzazione terroristica e associazione a delinquere criminale”. Non è giunta alcuna rivendicazione dell’attentato da parte dello Stato Islamico.

Solo qualche ora dopo, tre militari in borghese hanno fermato un secondo “sospetto” all’uscita della metro Louvre-Rivoli. Non è emerso alcun collegamento tra il 35enne e l’aspirante attentatore del Carrousel, ma sono in corso ulteriori verifiche.

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“È stato scongiurato un atto sulla cui natura terroristica non ci sono dubbi. La minaccia continua e dobbiamo affrontarla, ragion per cui abbiamo mobilitato tanti mezzi e continueremo a farlo”, questo il commento a caldo del Primo ministro francese Bernard Cazeneuve. Il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, si è recata nella zona del Louvre subito dopo l’accaduto, lodando “l’estrema reattività della polizia e delle forze di sicurezza”. Anche il presidente Hollande, impegnato nel summit dell’Unione europea a Malta, ha espresso con un tweet la sua ammirazione nei confronti dei militari coinvolti.

Poco prima delle 14:00, sempre su Twitter, Donald Trump ha commentato così la vicenda: “Un nuovo terrorista islamico radicale ha appena attaccato il museo del Louvre a Parigi. I turisti sono rimasti bloccati. La Francia di nuovo nel mirino. FATTI FURBA AMERICA”. “È inaccettabile che ci siano, attraverso un certo numero di dichiarazioni da parte del presidente degli Stati Uniti, pressioni su quello che l’Europa debba o non debba essere” ha replicato Hollande al termine del Consiglio Europeo, evidentemente stizzito dalle parole del neopresidente americano. Polemiche che inaspriscono i rapporti Europa-Usa, già abbastanza tesi.

Nonostante il pericolo scampato, la tensione a Parigi resta alta. Al termine del 2016, il Parlamento francese ha deciso di prorogare fino al prossimo 15 luglio lo stato d’emergenza, finanziando numerose esercitazioni antiterrorismo. Il fallimento dell’attentato di ieri testimonia la vitale importanza di queste misure preventive: stavolta, per fortuna, il terrorismo non è riuscito a spargere sangue, ma solo a risvegliare il terrore nella popolazione di un Paese che dal 2015 è letteralmente martoriato dalla furia jihadista.

Federica Marocchino

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