TRATTATO DELL’ELISEO: SI RINNOVA IL PATTO FRANCO-TEDESCO

I due paesi si definiscono “la locomotiva d’Europa”

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Francia e Germania consolidano l’amicizia e la collaborazione: questo il resoconto del colloquio tra i leader dei due paesi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz, in occasione delle celebrazioni del 60esimo anniversario del trattato dell’Eliseo.

Il Trattato franco-tedesco, detto anche “Patto di amicizia”, venne siglato il 22 febbraio 1963 da Charles de Gaulle e Konrad Adenauer, per accomunare gli sforzi dei due paesi nei settori della difesa, della politica estera, dell’educazione e della cultura, di fatto sancendo la riconciliazione dopo la guerra. Oggi, come allora, “il futuro” dell’Europa “dipende dalla cooperazione dei nostri due Paesi, come locomotiva di un’Europa unita”, ha affermato l’attuale Cancelliere Federale della Germania durante le cerimonie. Non solo, l’asse Parigi-Berlino è una “macchina di compromesso” che consente di “trasformare le controversie e gli interessi divergenti in azioni convergenti”.

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Durante l’incontro sono stati trattati tutti i temi “caldi”, dal conflitto ucraino all’economia, in particolare studiando la contrapposizione all’azione che ha messo in campo Washington per il sostegno al sistema produttivo interno (“Ira”, ovvero Inflation Reduction Act).

“Continueremo a fornire all’Ucraina, fin quando sarà necessario, tutto il sostegno di cui avrà bisogno”, ha riferito Scholz placando le polemiche che hanno tenuto banco in questi giorni e che hanno riguardato la fornitura tedesca dei carri armati “Leopard 2” al governo di Kiev. Parigi e Berlino viaggiano “insieme, come europei, per difendere il loro progetto di pace europea”. Domanda invece diretta, sul rifornimento di carri armati francesi “Leclerc” a Kiev, è stata successivamente posta al premier francese, che ha risposto: “nulla è escluso”. La Francia fornirà all’Ucraina un “sostegno irriducibile in tutti i settori”.

È stato inoltre annunciato che il gasdotto H2Med, trasportante idrogeno, che inizialmente avrebbe collegato Barcellona a Marsiglia, verrà esteso anche alla Germania: “L’H2Med che, grazie a finanziamenti europei, collega il Portogallo, la Spagna e la Francia” sarà ampliato alla Germania, “partner di questo progetto di infrastruttura nel campo dell’idrogeno”, ha affermato Macron, illustrando un segnale contingente dello sforzo comune per l’approvvigionamento e per la lotta al caro energia, nel solco della svolta green che l’Europa, grazie al progetto Green Deal, ha intrapreso.

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Ogni decisione, però, verrà presa con rispetto delle “scelte nazionali in materia di mix energetico, in particolare relative alle energie rinnovabili”. Come noto, infatti, sul tema energetico, a seguito della privazione del gas russo che giungeva in Europa a basso costo, i due paesi hanno intrapreso autonomamente strade diverse. Mentre la Francia ha deciso di riammodernare il parco industriale nucleare la Germania era tornata, anche se parzialmente, al carbone (forte della ricca produzione della regione della Ruhr). Una scelta comunque da rivedere, perché “il futuro dipende solamente dalle rinnovabili, per ragioni ambientali e di sicurezza. Inoltre, nel lungo termine, le rinnovabili promettono i migliori profitti. L’ultimo anno ha spinto a fare cambiamenti fondamentali per la Germania e l’Europa”: queste le ultime parole del cancelliere Scholz alla riunione di Davos per il World Economic Forum di qualche giorno fa.

Enrico Picciolo

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