TRIONFO NAPOLI PER LA SESTA COPPA ITALIA

GATTUSO: “ORA DOBBIAMO DIMENTICARE LA VITTORIA E PENSARE AL CAMPIONATO”

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Allo stadio “Olimpico” di Roma il Napoli supera la Juventus 4-2 (dopo i calci di rigore) e conquista per la sesta volta la Coppa Italia. Una finale tra due squadre gloriose, ma rivali da sempre; due club che hanno disputato in totale ben 29 finali di Coppa Italia – di cui 19 dai bianconeri - e vinto, in totale, 19 trofei nazionali, di cui 6 dal Napoli.

Ma non è stata una grande finale dal punto di vista tecnico. In uno stadio purtroppo ancora vuoto per le norme anti-COVID, Juve e Napoli, in effetti, complice una condizione atletica ancora precaria e la posta in palio troppo alta, non hanno offerto un grande spettacolo. Premesso ciò, va detto che ha vinto la squadra che nel complesso ha giocato meglio e soprattutto costruito più degli avversari. Alla fine si contano ben cinque importanti occasioni da rete per il Napoli contro l’unica di Ronaldo nell’arco dell’intera gara.

PARTITA E COMMENTI – Con il 4-3-3 Rino Gattuso schiera: Meret; Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly, Mario Rui; Fabian Ruiz, Demme, Zielinski; Callejon, Mertens, Insigne. Con lo stesso modulo, Maurizio Sarri risponde con: Buffon; Cuadrado, De Ligt, Bonucci, Alex Sandro; Bentancur, Pjanic, Matuidi; Douglas Costa, Dybala, Ronaldo.

Nel primo tempo la Juve fa la partita, ma con un lento quanto sterile possesso palla che permette al Napoli di difendersi con ordine nella propria metà campo e di ripartire appena ne ha la possibilità. Ed in effetti sono proprio i partenopei ad avere le occasioni migliori con Insigne (in un paio di circostanze) e Demme.

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Per i bianconeri, invece, l’unico tiro nello specchio della porta è di Ronaldo. Nella ripresa cresce il Napoli anche sotto l’aspetto del gioco, mentre cala la Juventus.

Nei minuti di recupero, infatti, è proprio il Napoli a costruire l’occasione clamorosa per chiudere la partita, ma un doppio intervento di Buffon nega il gol sia a Maksimovic che a Elmas. Si arriva, così, ai calci di rigore. Per il Napoli realizzano dal dischetto Insigne, Politano, Maksimovic e Milik, mentre per la Juve risultano decisivi gli errori di Dybala e Danilo.

Il Napoli, dunque, bissa il successo ottenuto nel 2012, sempre con la Juventus, in finale di Coppa Italia. Al di là, tuttavia, del successo del Napoli, è stata anche la vittoria di Rino Gattuso.

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Il mondo del calcio – ha dichiarato Gattuso - mi ha dato più di quanto ho dato io. Per questo svolgo il mio lavoro con grande passione. Voglio vedere dai miei giocatori passione, senso di appartenenza e rispetto. Ora però abbiamo il dovere di fare queste dodici partite con grande attenzione. Non dobbiamo mollare solo perché abbiamo vinto un trofeo. Anzi abbiamo il dovere di provare ad arrivare in zona Champions”.

In effetti il tecnico napoletano ha ereditato una squadra alla deriva, ma ciò nonostante è riuscito a ricostruire un gruppo e a ridare dignità e senso di appartenenza all’intero ambiente partenopeo.

La Juve, dal canto suo, non aveva iniziato male, ma col passar del tempo è calata soprattutto fisicamente. Una gara che ha dimostrato come la squadra bianconera sia ancora alla ricerca della condizione e dell’assetto di squadra migliore.

Ma è stata anche una finale storica perché si tratta del primo titolo ufficiale a livello internazionale post COVID-19. Un motivo d’orgoglio in più per l’Italia calcistica.

(Foto da: adnkronos.com Afp – Calciomania90 -Sky TG24 -si ringrazia)

Rino Lorusso

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