TRUMP, ACCUSE PER PRESUNTO COLPO DI STATO
L’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021 è oggetto di indagine da parte della Commissione
Problemi in vista per Donald Trump: la commissione 6 gennaio ha indagato sull’attacco a Capitol Hill e più precisamente su quanto accaduto durante l’assalto al Congresso degli Stati Uniti, definito dagli inquirenti un fatto premeditato e non spontaneo, etichettato come un vero e proprio “colpo di stato” progettato da Donald Trump al solo fine di sabotare le elezioni del 2020.
L’udienza non ha avuto niente da invidiare ai migliori film hollywoodiani, in quanto si è assistito a qualcosa di sorprendente per un luogo come il Congresso.
Dai primi video diffusi emergono i momenti più concitati, come l’assalto a Capitol Hill o l’aggressione dei poliziotti e alcune testimonianze alquanto sorprendenti rilasciate dagli stessi amici di Trump.
Il presidente della commissione, Bennue Thompson, ha dichiarato che “Trump ha diretto una cospirazione tentacolare e in più fasi volta a ribaltare le elezioni presidenziali”.
Inoltre ha aggiunto: “Un tentativo di colpo di Stato, un tentativo sfacciato di rovesciare il governo mettendo in pericolo la democrazia”.
Diversi sono i video diffusi in rete. Tra questi spicca un filmato che dimostra che Trump fosse a conoscenza della regolarità delle elezioni del 2020 e che le sue accuse fossero del tutto infondate.
Tutto ciò è stato sostenuto anche dall’ex ministro della Giustizia, William Barr, che interrogato dalla Commissione ha confermato che l’ex Presidente avesse dichiarato il falso.
Tra gli altri video si nota anche la testimonianza di Ivanka Trump, figlia dell’ex Presidente, la quale è in disaccordo rispetto alle accuse mosse verso il padre, e le parole di un agente di Capitol Police, Caroline Edward, ferita durante l’assalto.
La vice presidente della commissione, rappresentante del Wyoming Liz Cheney, ha dichiarato che si è trattato di un“sofisticato piano in sette parti”.
Ha aggiunto che “il presidente Trump ha convocato una folla violenta che ha preso l’iniziativa per gran parte dell’udienza.
Quando un presidente non fa i passi necessari per preservare la nostra unione, o peggio, provoca una crisi costituzionale, siamo in un momento di massimo pericolo per la nostra repubblica”.
Dopo le accuse non sono tardate ad arrivare le repliche dei diretti interessati. Infatti Taylor Budowich, portavoce del tycoon, ha dichiarato su Twitter che “le elezioni sono sempre a novembre”, mentre lo stesso Trump, sul suo social network Truth, ha definito l’assalto al Campidoglio come un segno di rivolta contro i poteri forti.
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