TURCHIA: CONTINUANO LE CAMPAGNE MILITARI IN SIRIA

Ankara annuncia la quinta operazione militare con l’obiettivo di distruggere le milizie curde

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È stato convocato da Recep Tayyip Erdogan, presidente della Turchia, il Consiglio di Sicurezza Nazionale per discutere circa la possibilità di intraprendere una campagna militare nel nord della Siria per liberare il territorio dalla presenza dei curdi siriani dello Ypg e distruggere le loro basi militari.

Erdogan, in un discorso alla Nazione, ha affermato che la Turchia si impegna a distruggere l’armata curda che occupa un territorio siriano che si estende in larghezza per 432 km e all’interno della Siria per 30 km di profondità.

Ankara quindi si è focalizzata in questa missione proprio quando, in questi giorni, dalla Nato è arrivato il pieno sostegno al Ypg e al Pkk.

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La Turchia si oppone all’ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia a causa dell’appoggio militare fornito da queste ultime alle due organizzazioni curde; ciò è stato ribadito dal vice ministro degli Esteri Fuat Onal nell’incontro tenutosi con le delegazioni dei due Paesi.

Inoltre, Svezia e Finlandia hanno applicato un embargo sulle armi di provenienza turca dal 2019 e le rispettive delegazioni, durante il summit, hanno cercato di trovare un punto di incontro, anche perché la stessa Turchia pone il veto al loro ingresso nella Nato e ha proposto di costituire una zona sicura lungo il confine sud turco siriano.

Già nel 2019 Erdogan, con la missione militare “Sorgente di Pace”, aveva ipotizzato la possibilità di creare un’area cuscinetto, proposta però bocciata dagli Stati Uniti d’America, ma che è proseguita con l’appoggio della Russia con l’accordo di Sochi.

La Turchia ha come obiettivo l’eliminazione di due “corridoi” dai quali si può attaccare Ankara ed espandere il proprio dominio fino a Kobane e Qamishli.

Infatti sul lato ovest punta ad ottenere il controllo delle città di Kobane e Manbij, mentre sul fronte est mira a conquistare Tar Rifat.

Dal punto di vista strategico, Erdogan ha l’obiettivo di controllare anche due altre aree: Tel Abyad e Ayn Isa.

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Non è la prima volta che Ankara intraprende un’operazione militare contro le milizie curde. La prima operazione, denominata “Scudo dell’Eufrate”, è iniziata nel 2016 e terminata un anno dopo. La seconda,“Ramoscello d’ulivo”, si è protratta da gennaio a marzo 2018 mentre la terza missione, ribattezzata come accennato poc’anzi “Sorgente di pace”, è iniziata nell’ottobre del 2019 ma è rimasta in sospeso. Infine, l’ultima campagna militare,“Scudo di primavera”, è datata 27 febbraio 2020.

Antonio Conversano

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