Thriller nel piccolo stato del Lesotho

La moglie del Primo Ministro Thomas Thabane accusata dell’omicidio della rivale in amore

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Le luci dei riflettori sono, in questi giorni, puntati su un piccolo paese africano, Leshoto, per un fatto di cronaca che rischia di far saltare l’equilibrio già parecchio instabile del paese. Il partito al potere ha chiesto, infatti, al Primo Ministro Thomas Thabane di dare le dimissioni per presunti legami con l’omicidio di sua moglie Lipolelo Thabane avvenuto il 14 giugno 2017 definendolo una "minaccia per la nazione".

La notizia fa scalpore in tutto il mondo e non solo nel piccolo stato d’Africa martoriato dalla povertà, poiché si tratta di una torbida vicenda che vede coinvolti personaggi di spicco del governo.

I fatti.

Lipolelo Thabana è la moglie del Primo Ministro Thomas Thaban.

Dopo diversi anni di matrimonio il loro rapporto s’incrina. Lui, seppure in età avanzata, si guarda intorno e scopre che c’è una donna capace di dargli nuovo vigore.

L’infatuazione per Maesaiah che ha poco più della metà dei suoi anni è molto forte.

È il 2012. Thomas Thaban, decide di lasciare la moglie, per cominciare una nuova vita con la sua giovane fiamma.

La separazione dalla coniuge assume però fin da subito un carattere burrascoso.

Lipolelo Thabane pretende molto, ma soprattutto su un aspetto non transige: Vuole conservare il titolo di first lady.

Dopo una lunga battaglia a colpi di carta bollata vince non solo il titolo ma anche l’odio di Maesaiah, all’epoca fidanzata del premier e dello stesso Primo Ministro umiliato pubblicamente.

Una sera, tornando a casa Lipolelo Thabane viene uccisa sull’uscio di casa ad Ha-Masasu, appena fuori Maseru, crivellata da diversi colpi d’arma da fuoco sparati a distanza ravvicinata. Le indagini si svolgono in maniera frettolosa e si concludono con l’attribuzione dell’efferato omicidio a un non meglio identificato gruppo di balordi.

Era il 14 giugno 2017 e per il Primo Ministro e la sua compagna quell’omicidio rappresentò, probabilmente, la fine di un incubo.

Lui sarebbe stato libero di disporre a piacimento di ogni suo bene, lei avrebbe potuto coronare il suo sogno di sposarlo e diventare infine la “first lady”.

Parteciparono insieme al rito funebre.

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Dopo solo due giorni Thomas Thaban è riconfermato Primo Ministro. In quell’occasione parla dell’omicidio della moglie descrivendolo come “omicidio insensato”.

Il 27 agosto, 2017, a Setsoto Stadio a Maseru, i due convolano a nozze. Sono passati soli tre mesi dalla morte di Lipolelo.

Il matrimonio è celebrato in pompa magna. Attorniato da una folla entusiasta, l’ottantenne sposo rivolge parole amorevoli alla sposa ripetendo la storica frase di Winston S. Churchill: "Il risultato più brillante è stata la mia capacità di convincere mia moglie a sposarmi".

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Tutto sembrava procedere secondo i piani, ma qualcosa deve essere andato storto poiché lo scorso 10 gennaio per Maesaiah Thabane, che non si era presentata a un primo interrogatorio della Polizia dandosi alla latitanza, è stato emesso un mandato d’arresto per l’uccisione di Lipolelo Thabane.

Convinta dagli avvocati solo in questi giorni la donna ha deciso di affrontare l’interrogatorio. Secondo quanto riferito dal portavoce della polizia Mpiti Mopeli all’agenzia di stampa AFP, martedì scorso, infatti, dopo un accordo tra i suoi avvocati e la polizia, si è fatta trovare al confine con il Sudafrica.

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“Insieme alla first lady sono state accusate di omicidio altre otto persone che vivono in Lesotho e in Sudafrica”, ha dichiarato inoltre ai giornalisti nella capitale Maseru il vicecommissario di polizia Paseka Mokete.

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A incastrare la donna sembra sia una serie di contatti telefonici tra lei e uno degli esecutori materiali del delitto della rivale in amore.

Secondo il capo della polizia, anche Thomas Thabane è accusato di essere coinvolto nel delitto per una telefonata intercettata nei pressi della scena del crimine e proveniente dal suo numero di cellulare. Probabilmente è stata la moglie a fare le chiamate, ma su questo devono ancora fare chiarezza le indagini in corso.

Le prove, riferisce l’agenzia di stampa AFP, includono anche una copia di una lettera datata 23 gennaio 2019 che il capo della polizia ha scritto al Primo Ministro: “Le indagini rivelano che c’era una comunicazione telefonica sulla scena del crimine in questione ... con un cellulare. Il numero di cellulare appartiene a te."

Contrariamente a Maesaiah Thabane, il Primo Ministro aveva accettato fin da subito di essere interrogato dalla polizia, ma il giorno in cui è stato interrogato, centinaia di sostenitori dell’opposizione hanno marciato per le strade della capitale, Maseru, chiedendo le sue dimissioni immediate.

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Thomas Thabane ha fatto comunque sapere che darà le dimissioni, come chiestogli dal suo partito al governo All Basotho Convention (Abc) e dall’opposizione senza però fare alcun riferimento alle accuse contro di lui e sua moglie.

Il partito al governo e l’opposizione non hanno comunque perso l’occasione per scagliarsi contro di lui accusandolo tra le altre cose di avere ostacolato le indagini sull’omicidio di Lipolelo Thabane.

In realtà già da qualche tempo in Lesotho si respirava forte aria di crisi. Il governo soprattutto, non ha mai gradito l’ingerenza nella vita politica di Maesaiah Thabane che con la sua influenza ha creato non pochi scompigli negli affari di stato suggerendo al marito compiti e ruoli da assegnare, epurazioni.

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Non è ancora chiaro se la “first lady” presenterà domanda di cauzione all’apparizione del tribunale, ma il capo della polizia, ha fatto sapere che si opporrà alla richiesta per il rischio di occultamento di prove e d’intralcio alle indagini.

Dopo queste ultime rivelazioni è calato il silenzio totale sulla vicenda. Anche il portavoce di Maesaiah Thabane, l’avvocato Rethabile Setlojoane, intervistato dalla BBC non risponde alle domande.

Il partito al potere nel piccolo stato africano guida un governo di coalizione in un paese con una lunga storia d’instabilità politica e colpi di stato e ora che il thriller presidenziale sta portando a dimissioni illustri nel piccolo Stato di due milioni e mezzo di anime, non si parla d’altro.

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Thomas Thabane è stato sentito almeno due volte ma per adesso i giudici non hanno intenzione di incriminarlo.

Di certo, come in un buon poliziesco, i colpi di scena finora non sono mancati e gli ingredienti per una "crime story", ci sono tutti.

(Fono dal Web)

Gianmatteo Ercolino

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