UCRAINA, ARRIVANO I TANK: GERMANIA E USA INVIANO LEOPARD E ABRAMS

Orsini: "Tank all’Ucraina, Terza Guerra Mondiale più vicina"

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L’Ucraina sta per ricevere i tank che il presidente Volodymyr Zelensky chiede da mesi. Germania e Stati Uniti si apprestano a inviare i carri armati - Leopard 2 e Abrams - che Kiev attende per la nuova fase della guerra con la Russia. Alla fine, dopo settimane di pressing, è arrivato il sì di Olaf Scholz. Il cancelliere tedesco, come hanno anticipato Der Spiegel e l’agenzia Dpa, ha detto ’ja’ e la Germania, con una decisione che segna uno spartiacque nella storia del paese, fornirà i tank all’Ucraina. Non solo: Berlino, che manderebbe almeno una compagnia di tank A6 Leopard 2 attualmente in dotazione alla Bundeswehr, consentirà anche ai paesi ’clienti’ di inviare i carri armati di fabbricazione tedesca a Kiev.

Sarebbero almeno 12 i paesi intenzionati a mettere a disposizione i propri carri armati Leopard 2. Finlandia e Polonia hanno già indicato pubblicamente l’intenzione di fornire i tank, ma secondo la fonte anche Spagna, Olanda e Danimarca si sarebbero dette disponibili.

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"Si parla dei carri armati moderni di cui abbiamo bisogno e su come questa carenza possa essere colmata.

Tanti sforzi, parole, promesse. Ma è importante vedere la realtà: non si tratta di 5, 10 o 15 carri armati.

Le esigenze sono superiori.

Ringrazio tutti coloro che ci sostengono in questo. Tuttavia, le discussioni devono concludersi con delle decisioni", le parole di Zelensky. "Gli alleati hanno il numero richiesto di carri armati" necessari all’esercito ucraino.

GERMANIA - La svolta tedesca va inserita in un quadro generale, che coinvolge gli Stati Uniti. L’amministrazione del presidente Joe Biden è orientata a inviare un numero rilevante di carri armati Abrams M1 in Ucraina, secondo lo scenario del Wall Street Journal sulla base di informazioni fornite da fonti ufficiali. L’annuncio ufficiale da Washington potrebbe arrivare questa settimana.

USA - L’iniziativa degli Stati Uniti avverrà nell’ambito di "una più ampia intesa con la Germania, in base alla quale Berlino accetterà di inviare un numero di propri tank Leopard 2 ed approverà l’invio di altri tank di fabbricazione tedesca da parte della Polonia ed altre nazioni", fa sapere ancora il Wall Street Journal.

SCHOLZ - BIDEN

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Sarebbe stata decisiva una conversazione tra Biden e Scholz per sbloccare la situazione. Lo scorso 17 gennaio il presidente Usa e il cancelliere tedesco avrebbero avuto un colloquio telefonico: Biden ha aperto all’invio dei tank nonostante le precedenti valutazioni negative del Pentagono, che ha evidenziato i ’minus’ degli Abrams: questi mezzi corazzati hanno bisogno di grandi quantità di carburante e di altre situazioni logistiche che ne limiterebbero l’efficacia in Ucraina. Il dialogo tra Washington e Berlino si è sviluppato per una settimana fino alla sostanziale fumata bianca.

QUANTI SONO I LEOPARD - La Germania ha uno stock di 320 tank Leopard 2, secondo quanto ha detto alla Cnn una portavoce della Difesa tedesca, senza però chiarire quanti di questi carri armati richiesti dall’Ucraina siano operativi. Si tratta di Leopard 2 delle serie A5, A6 e A7 che si trovano in diversi stadi di prontezza al dispiego in battaglia o di riparazione. L’esercito non dispone più di Leopard 1, né dei vecchi modelli di Leopard 2 della serie A4.

Al di fuori dall’esercito, l’industria di armamenti Rheinmetall ha detto la settimana scorsa di avere uno stock di 139 Leopard, dei quali solo 29 sono pronti al combattimento e potrebbero essere forniti questa primavera. Tuttavia questi tank sono già stati promessi a paesi terzi nell’ambito di scambi con paesi che hanno mandato vecchi carri armati sovietici all’Ucraina. Il resto dello stock non è ancora operativo: degli 88 tank rimanenti solo pochi potrebbero essere consegnati fra nove mesi e gli altri fra un anno. Un’altra industria tedesca di armamenti, la Ffg, dispone di 99 Leopard, ma si tratta del vecchio modello Leopard 1.

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Orsini: "Tank all’Ucraina, Terza Guerra Mondiale più vicina"

cms_29155/orsini_fi_0410.jpgCon l’invio di tank all’Ucraina da Usa e Germania "abbiamo fatto un passo avanti verso la Terza Guerra Mondiale, tutti gli stati si stanno preparando. Non vuol dire che scoppierà, ma le mosse dei paesi sono le tipiche mosse di chi pensa che la guerra mondiale possa scoppiare". E’ lo scenario che il professor Alessandro Orsini delinea a Cartabianca. "L’Italia, e non soltanto l’Italia, sta commettendo lo stesso errore fatto nella Seconda Guerra Mondiale: sta operando a favore dello scoppio della Terza Guerra Mondiale senza essere pronta ad affrontarla".

"Putin ha appena firmato il decreto che porterà i soldati russi a 1,5 milioni di unità. Se aggiungiamo 6.000 testate nucleari, sono sufficienti per fronteggiare la Terza Guerra Mondiale", dice il docente di sociologia del terrorismo internazionale. "L’accordo tra Germania e Usa è complesso. La Germania vuole inviare pochi carri armati Leopard 2 ma autorizza l’invio a Kiev dei tank in possesso di altri paesi. La Polonia compra tank dalla Germania e ha bisogno dell’autorizzazione di Berlino per girarli all’Ucraina. Dobbiamo riflettere sull’orrore che stiamo costruendo: un Abrams può distruggere un edificio da 4 km di distanza, l’Ucraina verrà devastata mentre noi avremmo il tempo per mediare con la Russia", dice. "Ci aspettiamo una grossa offensiva russa tra la fine della primavera e l’estate: invece di cercare una mediazione per frenare la guerra, stiamo dando all’Ucraina mezzi potentissimi per fare la guerra".

Massimo Favia

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