UNA NEWSLETTER PER AIUTARE A VACCINARSI

A New York, un’organizzazione sta aiutando le categorie svantaggiate a vaccinarsi

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Nonostante gli Stati Uniti siano uno tra i paesi più colpiti dalla pandemia Covid, sono anche quello che ha somministrato più dosi di vaccino: 229 milioni, ovvero 70 dosi ogni 100 abitanti. Ma nonostante questo dato sia molto incoraggiante, anche grazie al fatto che da questa settimana tutti gli americani al di sopra dei 16 anni potranno richiederne uno, centinaia di migliaia di persone rimangono ancora senza vaccino non per mancanza di dosi ma in quanto categorie più svantaggiate o meno informate. Basti pensare agli anziani che per impedimenti fisici o incapacità tecnologiche non riescono a prenotarsi, alle persone che per via del loro lavoro non riescono a concordare un appuntamento, alle persone che lavorano in nero o senza un permesso di soggiorno, o semplicemente a chi non parla inglese. Numerosi gruppi di volontari, leader di comunità e persino organi di stampa, sono scesi in campo per cercare porre fine a questa situazione aiutando le numerose categorie a rischio. Il caso più peculiare è sicuramente quello di Epicenter Nyc, una società di media giornalistica fondata proprio durante la pandemia per aiutare i più deboli a usufruire dei servizi per il covid-19.

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Con sede a Jackson Heights, nel Queens, un quartiere particolarmente colpito dal virus, il gruppo era inizialmente nato come una semplice newsletter informativa sulle notizie locali, ma nel nel giro di pochi mesi è diventato un vero e proprio baluardo dell’informazione e dell’altruismo. Le persone che desiderano vaccinarsi possono contattare il gruppo tramite una linea dedicata, un messaggio di testo o compilando un modulo: così facendo l’organizzazione è riuscita a prenotare oltre 4600 vaccinazioni per persone svantaggiate. S. Mitra Kalita, Ceo cofondatrice di Url Media, in un’intervista rilasciata a Tecnology Rewiew ha dichiarato che l’iniziativa è nata quando ha visto il confuso e macchiavellico passaggio per registrare i propri genitori per un vaccino e si è chiesta se e quanto i cittadini anziani riuscissero a gestire questo processo.

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Colmare il gap comunicativo tra la campagna di vaccinazione di massa e le categorie più fragili e svantaggiate è urgente perché permette effettivamente di raggiungere le percentuali di vaccinati utili a raggiungere l’immunità di massa. Questo discorso vale anche e soprattutto per l’Italia in quanto la somministrazione del vaccino si attesta a circa 29 dosi su 100 abitanti. Non è un segreto che la burocrazia italiana non sia una tra le più chiari e lineari, ma oltre che risolvere lo scetticismo sul “se” vaccinarsi sarebbe da risolvere il problema sul “come” vaccinarsi. Avere un sito e un modulo semplice e fruibile come il sopracitato Epicenter Nyc faciliterebbe di molto sia i cittadini che lo Stato, dato che le richieste sarebbero smistate in modo molto più rapido. A molti verrebbe infine da chiedersi se sia giusto che sia un’organizzazione giornalistica a colmare le lacune dello Stato, ma riportando le parole del Ceo Kalita “Credo che sia l’essenza del giornalismo chiedere il rispetto della dignità umana”.

Francesco Maria Tiberio

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