UNA NUOVA NUBE OSCURA IL VATICANO

Bonifici misteriosi dalla Santa Sede all’Australia

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Ad oggi, una nuova nube copre le alte sfere del Vaticano, rimaneggiando ulteriormente le speranze di papa Francesco. A quanto pare, un flusso anomalo di bonifici, per un totale di 1 milione e 400 mila euro, è stato effettuato dalla Santa Sede in Australia, senza però lasciare alcuna traccia. Non si può certo definire un inizio d’anno tranquillo per papa Francesco. In primis, per questa nuova drammatica vicenda, ma anche per il suo isolamento istituzionale tra le sacre mura. Mai come in questo momento un papa è rimasto isolato come lui, accerchiato da una morsa di tecnici/ministri che nulla hanno a che vedere con la chiesa di Dio. Tutti noi siamo ben consapevoli dello sforzo profuso dal pontefice per arrivare ad una chiesa trasparente e giusta, ma questo sogno appare un lontano miraggio. Neanche le nomine da lui effettuate negli ultimi anni hanno portato i frutti sperati. La lista è lunga, basti pensare ai nomi di Becciu e Pell, immischiati entrambi in situazioni poco piacevoli, come questioni finanziarie oppure relative alla pedofilia.

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Da sempre, la chiesa ha esercitato un forte impulso sul potere temporale, cercando in tutti i modi di preservare la sua presunta credibilità. In realtà, questa tanto esaltata credibilità s’è persa nel corso dei secoli, proprio a causa della mancanza di chiarezza verso il popolo fedele. Riguardo all’accaduto, i vescovi australiani cercano spiegazioni dopo che lo stesso cardinale Pell (ex ministro dell’economia vaticana) aveva fatto trapelare i suoi sospetti su un legame opaco tra questo flusso di denaro e il suo processo. Ovviamente, la Segreteria di Stato, ha più volte smentito questa tesi del cardinale, ma il sospetto resta.

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C’è da dire, comunque, che l’ente statale di controllo per i reati finanziari (Australian Transaction Reports and Analysis Centre) non ha individuato grandi cose, ma ha sostenuto la tesi che, dal 2014 al 2020, lo Stato della Città del Vaticano avesse trasferito in Australia 2,3 milioni di dollari (1,4 milioni di euro) in transizioni all’insaputa della Conferenza Episcopale. Tutto questo ha generato molte polemiche all’interno delle curie australiane, portando l’arcivescovo di Brisbane, monsignor Mark Coleridge, a dichiarare al giornale The Australian che tutti i vescovi hanno chiesto allo stesso ente Austrac di rendere noti i beneficiari di questi trasferimenti. Una nuova storia che promette scalpore, ma che per l’ennesima volta danneggia la vera essenza della chiesa di Dio. Le domande sono tante, ma non ci sono risposte, per questo occorre verificare con fermezza l’evolversi della vicenda.

Giuseppe Capano

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