UNA VENTATA DI NORMALITÀ

Torna il Festival della canzone italiana

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Si riaccendono le luci sul palco dell’Ariston, con le consuete polemiche che accompagnano la gara. Il festival fa sempre discutere, ma certamente simboleggia la tradizione italiana. Un emozionato Amadeus non riesce a trovare le parole e parte subito dai ringraziamenti. Certamente ciò che salta subito all’occhio è il ritorno del pubblico, anche se i dubbi su questa misura non mancano. Una 72esima edizione che ha il sapore della rinascita, che si pone come trampolino di lancio per una nuova ripartenza.

Anche in questo festival il tema delle donne è il predominante con la presenza di Ornella Muti. A grande sorpresa il ritorno di Rosario Fiorello, che con la sua simpatia riesce a far tornare il sorriso. Amadeus lo ha voluto fortemente per la terza volta. Lo showman siciliano ironizza sulle misure di prevenzione, paragonandosi alla terza dose. Una sorta di "booster dell’intrattenimento", come lui stesso si definisce, che con una entrata in grande stile rievoca i bei tempi del festival.

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Le vere star della serata sono senza dubbio i Maneskin, che ritornano al festival dopo la vittoria dello scorso anno. Primo gruppo italiano a trionfare in tutto il mondo con numeri record, rappresentano l’orgoglio del nostro Paese. Dopo la vittoria all’Eurofestival, il gruppo romano surriscalda l’Ariston sulle note dei loro brani più celebri.

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Presenti nella parte finale della serata i Meduza, altra eccellenza nostrana. La loro musica fa ballare tutto il mondo, e continuano a collezionare successi discografici con 14 dischi di diamante.

Curioso e divertente il siparietto tra Raul Bova (nei panni di Don Massimo) e Amadeus. L’evoluzione della popolare fiction Don Matteo viene sponsorizzata nella sua nuova versione, con il cast al completo.

Chiude la serata l’omaggio a Franco Battiato, con un commovente arrangiamento del maestro De Amicis. Il giusto tributo ad uno degli artisti più importanti del panorama italiano, che ci ha lasciati lo scorso anno.

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Il sipario cala dopo la prima classifica provvisoria con i voti della sala stampa. La classifica: 1) Mahmood e Blanco 2) La Rappresentante di Lista 3) Dargen D’amico 4) Gianni Morandi 5) Massimo Ranieri 6) Noemi 7) Michele Bravi 8) Rkomi 9)Achille Lauro 10) Giusy Ferreri 11) Yuman 12) Ana Mena.

I brani in gara

- Achille Lauro feat. Harlem Gospel Choir (Domenica): lo stravagante cantante torna per la terza volta come concorrente. Un brano che rispecchia pienamente il suo stile pop-rock, ricco di metafore, che richiama alla spensieratezza del giorno di riposo per eccellenza. Tuttavia, non si discosta dai suoi successi precedenti, apparendo quasi una "brutta copia" degli stessi.

- La Rappresentante di Lista (Ciao ciao): un brano insolito, che racconta la fine del mondo con un ritmo travolgente. Anche in questo caso non mancano i riferimenti al periodo corrente. Un brano orecchiabile e musicalmente ben composto, con svariate sfumature di musica elettronica.

- Ana Mena (Duecentomila ore): esordio al festival per la cantante spagnola, che vuole far ballare tutto l’Ariston. Un brano melodico ed orecchiabile, prodotto dal collega e amico Rocco Hunt.

- Dargen D’amico (Dove si balla): un brano rap che si abbina in modo armonioso all’elettronica. Il tema trattato è quello della pandemia e dei suoi effetti.

- Yuman (Ora e qui): il vincitore di Sanremo giovani si cimenta nella competizione tra Big. Il suo brano non affascina particolarmente a causa della tematica trattata, che richiama alle difficoltà per raggiungere l’equilibrio interiore.

- Noemi (Ti amo non lo so dire): una veterana del festival con ben 7 partecipazioni. Un brano insolito per il suo stile, che sembra non rispecchiare a pieno la sua vocalità. Il testo parla di relazioni non strettamente connesse al tema dell’amore, ma inglobate verso la sfera sociale in senso generale, di aiuto al prossimo.

- Michele Bravi (Inverno dei fiori): un singolo di riflessione profondamente intimo. Un classico brano in stile sanremese. La sua seconda partecipazione al festival lo rilancia nel grande pubblico.

- Gianni Morandi (Apri tutte le porte): un grande ritorno, senza ombra di dubbio il più atteso. Il cantante emiliano torna all’Ariston dopo averlo condotto per due edizioni. Il testo, scritto da Jovanotti, vuole trasmettere la bellezza del quotidiano, insegnando ad apprezzare ogni singolo istante della vita.

- Massimo Ranieri (Lettera al di là del mare): Un grande veterano del festival, che torna in grande stile. Il tema scelto è quello dell’immigrazione, con una chiara e attenta riflessione ad uno dei temi più caldi del momento. La sua voce inconfondibile riesce ancora a scaldare i cuori dei presenti in sala. Una grande interpretazione, che non passerà certamente inosservata.

- Mahmood e Blanco (Brividi): un duo inedito, fortemente in voga tra le nuove generazioni. La musica urban entra in questo festival con un brano che quasi sicuramente passerà in tutte le radio. Una ballata sull’amore che rispecchia il vissuto dei due artisti.

- Rkomi (Insuperabile): il rapper milanese debutta all’Ariston con un brano sopra le righe. Infatti, il testo parla di un amore adrenalinico che non conosce mezzi termini.

- Giusy Ferreri (Miele): l’artista palermitana torna sul palco dell’Ariston per la quarta volta con un brano inedito. Musicalmente si presenta con sound nostalgico dal sapore retrò. Testo semplice, che si focalizza sui ricordi di storie vissute tra le strade della città.

Giuseppe Capano

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