UNO SCANDALO DIMENTICATO

Il rapporto tra Giovanni Paolo II e il cardinal McCarrick

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Sono passati ben due anni dalle accuse pesanti che monsignor Viganò rivelò sul quotidiano “La Verità” indirizzate verso l’arcivescovo emerito di Washington, che vedevano lo stesso prelato coinvolto in diversi scandali sessuali con minori. Come ben sappiamo, la pedofilia per molti anni è stata un tabù per la chiesa cattolica e solamente nel 2002, a seguito di una pregevole inchiesta giornalistica, si iniziò a parlare di questa drammatica problematica. Possiamo dirlo con certezza, la chiesa per anni ha insabbiato decine di migliaia di abusi, affinché non venisse intaccata l’immagine del mondo cattolico. Aldilà di tutti questi formalismi, che hanno ben poco a che vedere con la vera essenza della chiesa di Cristo, nessuno è esente da queste colpe. Solamente nei recenti mesi, papa Francesco ha tolto il segreto pontificio sugli scandali, per favorire una sana e proficua collaborazione con la magistratura, un passo importante che ha dato una nuova linfa alla credibilità della chiesa, ma nessuno potrà mai cancellare gli orrori che si sono perpetrati per anni. Le scuse rivolte alle vittime dall’attuale pontefice sono importanti, ma non servono a lenire le ferite che queste persone si portano dietro da anni.

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L’atteggiamento portato avanti da alcuni pontefici, in primis Giovanni Paolo II è sempre stato quello di tacere per il bene della chiesa, affinché non emergesse alcun tipo di scandalo. Eppure, proprio il papa santo ha diverse cose da chiarire, anche se non potrà mai farlo. In primis, il caso Spotlight, dove oltre mille bambini sono stati abusati sessualmente da diversi sacerdoti, nella diocesi di Boston. In quello scandalo, le maggiori responsabilità furono attribuite al cardinal Bernard Francis Law, che omise volontariamente gli orrori che si stavano concretizzando nella sua diocesi. Wojtyla non solo non cacciò il cardinale, ma lo nominò arciprete della basilica liberiana di Santa Maria Maggiore, una sorta di premio che sconvolse e non poco la critica mondiale, perché ci si aspettava maggior fermezza.

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Oltre a questa storia che ha fatto discutere molto, bisogna evidenziare anche il rapporto di Wojtyla con il card. McCarrick. Nel corso del suo pontificato, numerose lettere anonime e avvisaglie da diversi prelati, il papa non è mai intervenuto sulle vicende che accadevano nella diocesi di Washington. Anche in questo caso le modalità sono simili alla prima vicenda, dove il cardinale, sfruttando il suo potere, circuiva seminaristi per soddisfare i propri bisogni sessuali. A muovere accuse pubbliche è stato monsignor Viganò, che tra le altre persone accusa l’attuale pontefice di negligenza. Ad ogni modo, Francesco ha ridotto McCarrick allo stato laicale, togliendogli ogni tipo di onorificenza, dando così seguito alla rivoluzione culturale intrapresa agli inizi del suo pontificato. Attualmente, monsignor Viganò vive in una località sconosciuta e protetta, perché teme reali ripercussioni. Tutto questo ci documenta una chiesa ancora soffocata da diversi segreti, in primis quelli legati alla sacralità di Giovanni Paolo II, che nel corso degli anni è diventato una sorta di totem intoccabile. Arrivare ad una verità, ad oggi, può sembrare impossibile e utopico, ma bisogna promuovere ogni sforzo in ricordo delle vittime che hanno subito tali angherie.

Giuseppe Capano

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