UNO TSUNAMI NERO TRAVOLGE L’ITALIA

L’ultimo dei test match finisce con la pesante sconfitta di 66-3 per gli All Blacks. Dieci sono le mete segnate dai neozelandesi

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Non è mai facile dover preparare una sfida contro gli All Blacks. Loro sono i Campioni del Mondo; sono i più forti fisicamente e tecnicamente. Sono XV guerrieri che, prima dell’inizio di ogni match, riescono a incutere timore negli avversari con il solo urlo di guerra della Haka (ndr, danza tipica del popolo Maori). E sicuramente, ieri, l’Italrugby di paura ne ha avuta così tanta da fare una pessima figura fino al fischio finale. La Nuova Zelanda, dopo la recente sconfitta in Irlanda, ha trovato sul proprio cammino una Italia arrendevole sin dalle prime battute. Allo Stadio Olimpico (tutto esaurito) non c’è stata “battaglia”, così come aveva preannunciato alla vigilia capitan Ghiraldini. A essere sinceri gli Azzurri hanno giocato solo otto minuti nel primo tempo e circa cinque nel secondo. I ragazzi di O’Shea sono scesi in campo già con la voglia di andare a fare la doccia salutando i tifosi con un arrivederci al prossimo Sei Nazioni 2019. Il risultato è stato pesante: 66-3 fatto di dieci mete contro nessuna delle nostre.È mancato tutto alla nazionale italiana: placcaggi, mischia, gioco alla mano e disposizione in campo. La nostra linea difensiva si è fatta perforare come burro per quasi 70 minuti di gioco. Comunque, alla fine, non c’è nulla da rimproverare agli azzurri visti in questa edizione del Cattolica Test Match. Anzi: la vittoria di carattere sui georgiani e la buona partita contro l’Australia, rovinata forse sa un pessimo arbitraggio, ci ha fatto vedere delle buone cose dal XV italiano, facendo dimenticare la bruttissima partita contro la squadra allenata da Steve Hansen.

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PRIMO TEMPO– l’Italia parte molto bene, giocando alla pari con i neo zelandesi fino al 8° minuto; ma Perenara, al 9’, trova un varco sulla sinistra va in meta; Beaudeun Barrett non trasforma. Passano due minuti e la Nuova Zelanda ci regala una punizione nella trequarti: Allan centra i pali. Al 17’ arriva la seconda meta dei Tutti Neri con McKenzie; B. Barrett trasforma. Al 4’ l’arbitro Brace deve abbandonare per un leggero infortunio: al suo posto entra il segnalinee Gauzerre. Si riprende sul punteggio di 12-3 per i Kiui e con un’altra meta di McKenzie dopo aver raccolto un calcetto dell’apertura Barrett nei 22; questa volta il numero 10 non trasforma. AL 31’ difendiamo con uomo un meno sulla sinistra e paghiamo la disattenzione con una meta di Jordie Barrett; Beadeun Barrett trasforma. Al 37’ Zanni esce per infortunio, entra Fuser. E a tempo scaduto arriva il colpo di classe del numero dieci in maglia nera che, con una palombella da una parte all’altra della bandierina, serve McKenzie che raccolgie al volo e poggia in meta. Finisce la prima frazione di gioco con il pesante punteggio di 31-3 per gli All Blacks.

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SECONDO TEMPO- Si riprende subito con una meta di Laumape, al 43’, per gli avversari; trasforma Barrett. Pasa 1 minuto e Beauden Barrett va in meta e trasforma. Si fa dura con il punteggio e mancano ancora 35 minuti da giocare. Traorè entra per Lovotti. Adesso gli All Blacks iniziano a divertire il pubblico sugli spalti. Al 50’ escono Brown e Beauden Barrett; mentre per l’Italia esce Sperandio ed entra Padovani. C’è molta pressione da parte neozelandese e il ritmo si è fatto troppo alto per la nostra linea difensiva. Ancora meta per la Nuova Zelanda con McKenzie; trasforma Mòunga. Al 53’: risultato di 53-3 per gli avversari. Al 55’ esce Allan autore dei tre punti azzurri, entra Morisi. Adesso andiamo male anche in mischia, regalando un calcio agli avversari che vanno in touche nei 22. A 20 minuti dal termine la prima linea azzurra è sfinita: Ghiraldini cede il posto a Bigi; mentre Ferrari per Pasquali. Anche Hansen manda in campo forza fresche. Al 65’ finalmente si vede un po’ di gioco azzurro: facciamo girare bene l’ovale risalendo la linea di metà campo neozelandese. Gli All Balcks si difendono ma commettono molti falli. Al 68’ siamo nei loro 22; adesso sono gli azzurri a mettere pressione sulla loro linea difensiva. Nel nostro momento migliore, Jordie Barrett va in meta lanciato sulla destra con un bel calcetto di Harris in diagonale; trasforma Mòunga. La partita finisce oltre l’80° con una meta di Jordie Barrett, eletto man of the match, e con il punteggio di 66-3.

Umberto De Giosa

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