UN NUOVO RAPPORTO CON DIO

L’Angelus domenicale sotto il segno della fede

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La liturgia domenicale ci pone dinanzi ad un brano evangelico che, per certi punti di vista, si potrebbe definire profetico. Le nozze di Cana non sono solamente l’esplicitazione di un miracolo, ma il concretizzarsi di un segno, che può essere collocato nella sfera della fede. Lo stesso Vangelo ci ha abituati a miracoli di grande portata, ed è per questo che tale passo merita di essere approfondito nella sua piccola meraviglia. Il segno del trasformare l’acqua in vino suscita, almeno in un primo momento, estrema curiosità nei discepoli. Ognuno di noi, nonostante il percorso spirituale e religioso compiuto, ha bisogno di un piccolo segno per avvicinarsi alla fede: è un’esigenza naturale della mente umana.

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Bergoglio, analizzando quella che è la situazione dei nostri giorni, specifica in modo netto cosa si intende per “segno”: “È un indizio che rivela l’amore di Dio, che non richiama l’attenzione sulla potenza del gesto ma sull’amore che lo ha provocato. Dio è sempre vicino, tenero e comprensibile”.

Questa discrezione, quasi omessa dall’evangelista, risalta in modo chiaro e limpido nello sguardo della Madonna. È lei la prima ad accorgersi della mancanza del vino e, con una fiducia sublime, si affida totalmente nelle mani del figlio, il quale a sua volta non batte ciglio. Anche in questo caso, Francesco risalta la potenza del silenzio: “Gesù interviene senza clamore, senza quasi darlo a vedere, tutto si svolge nel riserbo dietro le quinte. In questo modo agisce Dio, con discrezione e vicinanza”.

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La concretezza del gesto di Cana non è una guarigione straordinaria ma un gesto che viene incontro ad un semplice bisogno. Tutto questo si può trasporre nella vita di tutti i giorni, in cui la presenza di Dio è sempre più nascosta o, per meglio dire, impercettibile, ma egli vigila su di noi. La fede non ha bisogno di grandi gesti bensì della riscoperta della quasi banale quotidianità. Solo apprezzando la semplicità potremo arrivare a scrutare l’impossibile, sebbene ad oggi appaia come una meta non definita. Il papa conosce bene i problemi che affliggono la società, soprattutto sul tema dei segni. Sempre più incontentabili e delusi dalla vita, è giunto il momento di riabbracciare con grande gioia la piccolezza che si manifesta dinanzi ai nostri occhi.

Giuseppe Capano

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