UN SIGNORE MOLTO ELEGANTE

Pillole di vita

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Ciascuna storia merita di essere raccontata con la voce di chi l’ha vissuta.

Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo lo scritto di una nostra lettrice, Giulia VIDALIN di Mestre – Venezia (Regione VENETO),che arricchisce questa nostra rubrica "Pillole di Vita", di cui ciascun lettore potrà farsi protagonista raccontando l’aneddoto più significativo della propria vita.

UN SIGNORE MOLTO ELEGANTE

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Prima di sposarmi, vivevo a Mestre. Spesso il sabato mattina, quando gli impegni di lavoro me lo permettevano, incontravo gli amici in piazza Ferretto per un saluto, un aperitivo e per decidere , specialmente in inverno, cosa organizzare per il week end.

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Mestre, piazza Ferretto (foto dal Web)

Poi tornavo a casa, nel mio piccolo appartamento in un residence. I condomini erano per la maggior parte giovani studenti o lavoratori che nel week end partivano per raggiungere le loro famiglie, quasi sempre al sud. Sinceramente ci si sentiva un po’ soli in un condominio di novanta appartamenti…semivuoti! Nel week end inoltre non c’era nemmeno il servizio di portineria.Come si può vedere dalla foto,il mio condominio aveva una cosiddetta “bussola di ingresso” e, subito dopo una seconda porta a vetri.

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BR1 infissi (dal Web)

Un sabato, verso l’ora di pranzo, tornai a casa, presi le chiavi nella borsa e mi avvicinai all’ingresso. Vidi all’interno un signore molto elegante (pensai che fosse il proprietario del condominio) che, prima ancora che infilassi la chiave nella serratura, mi aprì la porta:”Prego”disse. “Grazie”risposi. Poi aprì la seconda porta: “Prego” ed io “Grazie”.

Mi precedette e lo trovai all’ingresso dell’ascensore. “Prego” disse…

ma io abito al primo piano, risposi… seguirono attimi di terrore poi,per riuscire a liberarmene gli promisi che sarei andata a casa sua ma dopo aver fatto alcune spese nel negozio sotto casa, anzi gli chiesi di accompagnarmi.

Appena fuori dal portone, le mia grida fecero radunare tutto il circondario. Lui fuggì. Lo incontrai la mattina successiva alla fermata dell’autobus: terrorizzata dal suo sguardo pieno di odio, rinunciai a fare una denuncia, ma iniziai immediatamente a cercare un’ altra sistemazione.

Giulia VIDALIN di Mestre – Venezia (Regione VENETO)

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