UN TUFFO NEL PASSATO

Foggia,Roma,Modena

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cms_706/struscio_in_via_roma.jpgPer chi come me è nato in Puglia e da giovane ha vissuto sia per motivi di ferie sia per motivi di studio tra la Città di Foggia, la Città di Roma e quella di Modena, è difficile, se non impossibile dimenticare le proprie origini: la magia del territorio, le calme e calde serate estive, le ampie piazze e la stupenda villa comunale che sin dall’imbrunire risultavano ricolme di gente e che, in particolare, nei giorni di festa, vestita elegantemente, procedeva lentamente (struscio) vuoi per salutare cordialmente, questo o quel conoscente, vuoi per far notare l’ ultimo bell’abito di primaria importanza per il tipo di confezione di questa o di quella famosa firma.

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Questi scenari si aprono ancora oggi davanti ai miei occhi e la memoria m’invia i fotogrammi, l’uno collegato all’altro, in sequenza così rapida e continua, da formare un vero e proprio lungometraggio di ricordi inanellati tra di loro. Il mio personalissimo film, girato e diretto dalla mia mente, mi porta innanzi tutto a Foggia, meravigliosa Città circondata da un lato dai piccoli centri del sub-appennino dauno che, specialmente di sera, sembrano formare una corona illuminata che dona alla Città una singolare atmosfera magica e dall’altro lato dall’ampia distesa determinata dalla pianura che passa sotto il nome del “Tavoliere delle Puglie”.

cms_706/Tilotta_in_moto.jpgI fotogrammi mi ricordano le immagini delle lunghe passeggiate della mia gioventù ed i primi ammiccamenti fatti a ragazze mai conosciute e delle quali spesso ignoravo la provenienza. Questo il mio ricordo legato essenzialmente ai primi balli ed ai successivi tentativi, di solito vani, di scambiarsi gli indirizzi per poi … per poi, forse rivedersi nei loro paesini o scriversi. Quante cose strane fa fare la gioventù!.

cms_706/Rome_-_Vatican_Pont_Saint_Ange_02.jpgLa proiezione di questo film composto di fotogrammi di ricordi, con un volo pindarico improvviso, mi presenta le immagini di quella bella, storica ed elegante Città che porta il nome di Roma, era, è, e sarà sempre in assoluto, una delle più spettacolari e storiche Città d’Italia, come tutti gli insediamenti le cui origini si perdono nella notte dei tempi, è costituita da una parte antica, e da una moderna, che si è andata sviluppando, sempre più. La leggenda narra, anzi, le innumerevoli leggende riportano che la Città di Roma fu fondata da due fratelli allattati da una lupa. Che fervida immaginazione doveva possedere l’autore di tal storiella! Questa Città ebbe a legare il suo nome a numerosi secoli di dominazione su quasi tutte le popolazioni del modo all’epoca conosciuto imponendo persino la propria civiltà.

cms_706/colosseo-walking-tour.jpgDa alcune fondate affermazioni si sa con certezza che la Città eterna, comunemente conosciuta con l’epiteto di “Caput Mundi”, ebbe a completare la propria spiritualità con l’arrivo del Cristianesimo sancito, poi, con l’editto dell’imperatore Costantino del 313 d.C. e grazie anche all’ influenza della di lui madre Elena, poi santificata.Solo dopo tanti anni comprendo perché i miei genitori pretesero che affrontassi i miei studi in questo luogo la cui aria è impregnata di storia, quella con la S maiuscola e solo ora comprendo … solo ora capisco che la cultura con la C maiuscola è stata, ormai da secoli, di casa in questo ameno posto. Il caratteristico profumo storico di questo luogo mi distoglie da queste riflessioni e davanti agli occhi della mente il lungometraggio riprende a far scorrere immagini su immagini, mi rivedo sotto i portici, ma, non sono né a Foggia né a Roma, quindi dove sono? … rivedo, mi rivedo e … riconosco i luoghi: ”sono nella città di Modena”. Nella bella città emiliana.

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Mi rivedo, primo attore, anzi primo tra gli ascoltatori di quello che fu l’ –Aio- , per i pochi che non conoscono questo termine ricorderò che vuolsi indicare Maestro di vita con la M maiuscola. Maestro, appunto, di un’ intera generazione di giovani studenti universitari. Tutti, a frotte, si correva ad ascoltarlo per apprendere che in quei luoghi, forse sui selciati che erano sotto le stesse mattonelle che stavamo calpestando in quel momento, erano state rinvenute tracce risalenti ad epoca antica. Ci guidava con mano, in un viaggio a ritroso nel tempo che oltre ad illustrarci le origini della Città che ci ospitava, ci permetteva di fantasticare, di sognare e di crearci una rappresentazione del tutto personale di come dovevano essere stati quei tempi andati. Rividi l’Aio, mentre diceva, con atteggiamento pomposo, che in passato la Città aveva rivestito ruoli di primaria importanza ed oggi magnificava il meraviglioso ed importante ruolo che la bella Modena, con la Sua Accademia Militare, rappresentava per l’Italia tutta.

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Per coloro i quali non dovessero ricordarlo è bene puntualizzare che la sede dell’Accademia Militare è ospitata in quello straordinario monumento che fu il “Palazzo Ducale”in Piazza Roma. Il volto del nostro docente di storia locale s’illuminava, quando ci accennava agli anni legati agli inquilini del suddetto Palazzo, ancora oggi mi rimane difficile capire da dove attingesse tutte quelle notizie. Quante serate estive abbiamo trascorso ad ascoltare, affascinati ed estasiati il professore di storia locale!.

cms_706/dejavu.jpgDi colpo la proiezione dei ricordi s’interrompe e rientro nella realtà quotidiana, con il mio corpo ormai dolorante per gli acciacchi dei numerosi anni vissuti, e mi rendo conto, che la mia permanenza nella città di Modena, che doveva essere legata esclusivamente al completamento della mia formazione di studente, era stata anche la fucina dove si era forgiato il mio carattere e quello che sarei stato negli anni successivi e che sono ancora oggi. Come dimenticare questi luoghi, queste realtà, queste Città che ogni volta che mi capita di farvi ritorno, ritrovo sempre piacevolmente e diversamente migliorati?. Non potrei per nessun motivo, anche se oberato di lavoro, o per qualsiasi altra causa non farvi ritorno, almeno una volta l’anno, anche se soltanto in modo fugace, qui in queste località scarico le tensioni e le ansietà che quotidianamente accumulo e che, senza valvola di sfogo, sarebbero capaci di annientarmi. Non ritornarci sarebbe come dimenticare me stesso e rinnegare il mio passato e le mie radici. Il mio raziocinio e la mia capacità di discernimento, da sempre, mi hanno fatto capire che il cercare di allontanare da se stessi quello che si è stati in passato non è solo un gesto di vigliaccheria ma è un vero e proprio tradimento perpetrato verso se stessi … traditori delle proprie origini, si nasce ed io...” non lo nacqui ” !

Michele Fini

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