Per chi conosce la storia di don Tonino, sa benissimo che ci troviamo dinanzi ad una persona del tutto eccezionale. Un uomo diverso, semplice ma allo stesso tempo carismatico, capace di stupire tutti (anche gli atei) per la profondità dei suoi discorsi. Una vita concreta, vissuta nella quotidianità e non dimenticando mai gli ultimi. Si può riassumere così il ministero dell’ex vescovo di Molfetta, che verrà ricordato da tutti come il vescovo poeta. Infatti, oggi siamo abituati a vedere la semplicità di papa Francesco, ma don Tonino aveva anticipato tutti, portando sul petto una semplice croce di legno. Una persona gentile e disponibile che viveva un ministero contrastante. Già, proprio così, nonostante gli elogi post morte don Tonino non era particolarmente amato dal suo clero, che era abituato a vivere in modo differente la missione evangelica.
Nonostante ciò, il vescovo di Moletta è riuscito nel suo intento, ricostruire quel tessuto sociale tanto bistrattato da tutti, ponendo dei grossi interrogativi nei confronti di chi ci governa. «La politica è al servizio del popolo», una citazione che negli anni di tangentopoli creava scandalo, ma che non intimava il vescovo ad andare oltre, a cercare di strutturare un mondo diverso. L’incredibile fascino di questa persona ha dato grande lustro non solo alla diocesi di Molfetta, ma a tutta la chiesa pugliese. I suoi libri non erano semplici parole scritte nero su bianco, ma un inno alla pace e alla misericordia reciproca.
Un santo dei nostri giorni, che spinge ad una attenta riflessione i vescovi di oggi, in primis quelli pugliesi. La Puglia non è il paradiso terrestre, in molti casi si vive in trincea con una chiesa incapace di assolvere ai propri doveri. Corruzione e silenzi spettrali fanno paura, ma è proprio con queste modalità che l’istituzione chiesa ha perso di credibilità. Da qualche giorno Don Tonino Bello è venerabile, ma quanto realmente conosciamo di questo uomo? Forse troppo poco, ma le sue parole, i suoi libri e il suo ricordo non svaniranno mai. Ogni laico, sacerdote o vescovo ha l’obbligo di attingere qualcosa dalla vita di questo uomo. Abbiamo urgente bisogno di una svolta e Don Tonino con il suo sguardo da buon pastore può portarci ad una rivoluzione silenziosa.