USA, HA VINTO JOE BIDEN!

Al netto di eventuali ricorsi, sarà il 46° Presidente degli Stati Uniti. Trump non accetta la sconfitta

1604774248copertina.jpg

Joe Biden ha vinto le elezioni presidenziali statunitensi del 2020. È stata la Pennsylvania a segnare il fatidico traguardo dei 270 grandi elettori necessario ad un candidato per diventare Presidente degli Stati Uniti. Con l’ufficializzazione della vittoria di Biden nello Stato del Nord-Est e, circa un’ora dopo, in Nevada, infatti, l’ex-vice di Obama ha raggiunto quota 279 grandi elettori, mentre ancora si attendono i risultati di Arizona e Georgia, probabilmente anch’esse favorevoli al candidato democratico, il quale, se dovesse riuscire a vincerle tutte e due, arriverebbe a quota 306 grandi elettori, ottenendo quella che si potrebbe definire una vittoria larga. Tuttavia, la battaglia non è assolutamente conclusa. Trump ed il suo staff, infatti, hanno già annunciato battaglie legali contro quelli che sono stati, a loro dire, enormi brogli elettorali, seppur queste accuse arrivino senza, attualmente, alcuna prova tangibile. L’avvocato di Trump, Rudolph Giuliani, ha parlato poco dopo l’ufficialità della vittoria del dem in Pennsylvania, affermando che a Philadelphia e non solo sarebbero stati conteggiati voti di persone che votare non possono, in quanto defunte. Secondo Giuliani, ci sarebbero “50 testimoni”.

cms_19883/Foto_1.jpg

Ancora una volta, tutti i media americani hanno evidenziato che non ci sono elementi per credere a tali accuse, almeno al momento. Non ci sarà, quindi, il solito discorso (prassi, non obbligo di legge) di accettazione della sconfitta da parte del candidato perdente: sarà la prima volta. Trump ha detto che le elezioni “non sono finite”, e che lui sarebbe il “legittimo vincitore”.

Una situazione ampiamente preventivata dai democrats, la cui strategia non a caso è stata sin dall’inizio dei conteggi quella di un’estrema prudenza nelle dichiarazioni. Tuttavia, Biden si è spinto, in un’occasione, un po’ all’infuori di questo schema, quando ha affermato che “gli Stati Uniti hanno le capacità per espellere gli intrusi dalla Casa Bianca”. Se in Georgia, dove il vantaggio di Biden è minuscolo, è praticamente certo che ci sarà un riconteggio, e non è per niente folle pensare che questo possa ribaltare il risultato dello Stato, non si può dire ancora lo stesso della Pennsylvania, dove il vantaggio di Biden, quando mancano ormai pochissime schede da spogliare, sta superando lo 0,5% che darebbe per legge il diritto ai repubblicani di chiedere il riconteggio dei voti. Ricorsi legali sono stati annunciati anche per Michigan, Wisconsin, Nevada, Arizona, e persino per la North Carolina, dove Trump indubbiamente vincerà ma evidentemente spera di allargare il margin

cms_19883/foto_2.jpg

Donald Trump si avvia quindi a diventare il terzo Presidente americano della storia a non essere riconfermato per un secondo mandato. Effetto, questo, che si potrebbe sicuramente ricondurre alle enormi divisioni sociali che hanno causato le politiche e le dichiarazioni del tycoon, che, infatti, ha preso tantissimi voti dai suoi sostenitori, abbastanza da vincere “in carrozza” qualsiasi altra elezione, ma ha al contempo scatenato una mobilitazione nella parte contrapposta tale da rendere Joe Biden il candidato più votato della storia. Così, Trump è stato democraticamente sopraffatto, nonostante, e questo è un dato abbastanza clamoroso, egli risulterà il secondo candidato più votato di sempre, dietro proprio al rivale Biden.

cms_19883/foto_3.jpg

Evidente dato, questo, di un Paese spaccato in due, che per il 77enne del Delaware sarà difficilissimo risanare, specie se si verificherà, come sembra, lo scenario della cosiddetta “anatra zoppa”, ovvero quello in cui un Presidente non ottenga la maggioranza di entrambe le Camere (in questo caso, il Senato): situazione, questa, favorita dal fatto che i seggi del Senato in palio il 3 novembre erano solo un terzo del totale, rendendo difficile un ribaltamento degli equilibri precedenti. Biden spera però di ottenere l’appoggio di quella parte di repubblicani moderati che non si riconoscono negli atteggiamenti di Donald Trump. Alla guida di questo filone c’è il Senatore appena rieletto in Kentucky Mitch McConnell, il quale ha già preso le distanze dalla scelta del leader repubblicano di non riconoscere la sconfitta. Ultimo dato da specificare, solo per elenco ma non certo per importanza, è che Kamala Harris, la numero 2 di Biden designata, sarà la prima vice-Presidente donna e di colore della storia degli Stati Uniti. Una svolta con salto triplo carpiato, se si pensa che prenderà il posto di Mike Pence, autodefinitosi “cristiano, conservatore e repubblicano, in questo ordine”.Come già detto, la battaglia non è finita, perché i tribunali avranno tantissimo lavoro da fare, ma la strada verso un cambio di inquilino alla Casa Bianca sembra più tracciata che mai.

Giulio Negri

Tags:

Lascia un commento



Autorizzo il trattamento dei miei dati come indicato nell'informativa privacy.
NB: I commenti vengono approvati dalla redazione e in seguito pubblicati sul giornale, la tua email non verrà pubblicata.

International Web Post

Direttore responsabile: Attilio miani
Condirettore: Antonina Giordano
Editore: Azzurro Image & Communication Srls - P.iva: 07470520722

Testata registrata presso il Tribunale di Bari al Nrº 17 del Registro della Stampa in data 30 Settembre 2013

info@internationalwebpost.org
Privacy Policy

Collabora con noi

Scrivi alla redazione per unirti ad un team internazionale di persone dinamiche ed appassionate!

Le collaborazioni con l’International Web Post sono a titolo gratuito, salvo articoli, contributi e studi commissionati dal Direttore responsabile sulla base di apposito incarico scritto secondo modalità e termini stabiliti dallo stesso.


Seguici sui social

Newsletter

Lascia la tua email per essere sempre aggiornato sui nostri contenuti!

Iscriviti al canale Telegram