USA, INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA AL VAGLIO DELLA CORTE SUPREMA
Il diritto all’aborto potrebbe essere garantito solo fino alla quindicesima settimana di gestazione

Il diritto all’aborto potrebbe presto essere limitato alle prime quindici settimane di gestazione negli Usa. A stabilirlo un provvedimento emanato nel Mississippi, che verrà sottoposto al vaglio dei nove giudici della Corte Suprema. Nel caso in cui dovesse essere reputato costituzionale, il diritto all’aborto sarebbe messo a rischio su tutto il territorio nazionale. Ricordiamo che, nel 1973, tale libertà era stata concessa in occasione del giudizio sul caso Roe v. Wade. Allora si stabilì che l’interruzione di gravidanza fosse legittima sino a quando il feto non era in grado di sopravvivere in modo indipendente al di fuori del grembo materno.
Al momento il termine è fissato per la 24esima settimana di gravidanza, ma le cose probabilmente sono destinate a cambiare. La decisione è nelle mani della Corte Suprema, che si consulterà e renderà pubblico il verdetto tra qualche mese. Le prime indiscrezioni emerse rivelano che quattro dei giudici sarebbero di orientamento conservatore, mentre tre sarebbero classificabili come liberal. "Il feto ha interesse nell’avere una vita" ha dichiarato il giudice conservatore Alito. Saranno necessari cinque voti su nove per dare avvio ad un reale cambiamento; nel caso in cui non venga raggiunta tale soglia, la proposta decadrà.
Intanto, il procuratore generale del Mississippi, Scott Stewart, ha tirato acqua al suo mulino mostrandosi fortemente a favore della battaglia antiabortista: ha parlato di "precedenti legali che assediano il nostro Paese", i quali "non hanno posto nella nostra storia o nelle nostre tradizioni. Hanno danneggiato il processo democratico. Avvelenano la legge".
Lascia un commento
NB: I commenti vengono approvati dalla redazione e in seguito pubblicati sul giornale, la tua email non verrà pubblicata.