USA, sotto accusa 20 case farmaceutiche

Prezzi gonfiati del 1000 per cento; aperta maxi inchiesta per frode

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In ogni mercato libero che si rispetti, il meccanismo della determinazione concorrenziale dei prezzi è reputato lecito e sano, e dev’essere lasciato autogestirsi nei limiti del possibile. Ma esistono circostanze in cui, nell’avvalersi di questo principio, possono sorgere equivoci e conflitti di interesse. È il caso di una vicenda che ha visto 44 stati della federazione americana avanzare l’iniziativa di apertura di un’inchiesta giudiziaria nei confronti di determinate case farmaceutiche, produttrici di farmaci generici, alle quali è stata rivolta l’accusa di frode, a causa del vertiginoso aumento generale dei prezzi di questi beni primari. Questa variazione che, contabilizzata, ammonterebbe al 1000 per cento, implica un peso insostenibile per la spesa sanitaria statunitense, intaccando lo stato di diritto di ciascun cittadino, in un paese con un sistema sanitario fragile nella prospettiva del sociale e dell’assistenzialismo come sostegno per le fasce più deboli della popolazione.

Dopo svariate indagini eseguite dal 2013 al 2015, che hanno svelato le tendenze cospirative di 20 case farmaceutiche per accordi di stampo monopolistico sull’imposizione dell’aumento costante e graduale dei prezzi, la causa, secondo quanto riportato dal New York Times, è stata rimessa al Tribunale federale del Connecticut, in veste di rappresentante di altri 43 stati americani, ai quali si è aggiunto il Puerto Rico. Tra i medicinali interessati anche quelli prescritti per diabete e cancro. Il procuratore generale del Connecticut, il democratico William Tong, da notizia di svariate prove tra cui intercettazioni telefoniche tra ex insider delle compagnie, mail, che mostrerebbero « come le aziende di farmaci generici abbiano perpetrato una frode multimiliardaria ai danni del popolo americano». Naturalmente le compagnie indiziate si dichiarano estranee alla vicenda. Tra le società di spicco la Teva Pharmaceuticals Usa, sussidiaria dell’israeliana Teva Pharmaceuticals Industries Ltd, la cui portavoce replica : "La società fornisce medicinali di alta qualità a pazienti in tutto il mondo ed è impegnata a rispettare tutte le leggi ed i regolamenti applicabili nel farlo". Si attende la pronuncia giurisprudenziale per far luce sulla vicenda.

Federica Scippa

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