USA: Proteste anti-lockdown

Trump contro gli avversari democratici, “liberate Michigan, Minnesota, Virginia”

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Negli States pare che la questione delle misure restrittive assunte dai vari stati della federazione per far fronte all’emergenza Covid19,sia diventata oggetto di manipolazione politica, nel proposito di accattivarsi l’elettorato, prossimo a riunirsi per le urne, assecondando azioni e richieste che costituiscono un rischio grave di pregiudizio per la salute pubblica. Si tratta infatti del propagarsi delle manifestazioni anti-lockdown che stanno riscontrando l’esplicito appoggio del Presidente Trump, il quale aveva già evitato di compromettere la sua posizione, lasciando ai governatori dei singoli stati, la decisione di ritirare o meno i provvedimenti adottati. Dopo le manifestazioni che nel corso dell’ultima settimana hanno interessato sei stati, iniziando dal Michigan, nei prossimi giorni sono in programma mobilitazioni in Texas, Minnesota e Vermont,per chiedere la sospensione delle misure di contenimento per contrastare la diffusione del virus; nel frattempo su twitter Trump avrebbe espresso la sua contrarietà nei confronti delle misure considerate “troppo severe”, attaccando in particolare "come orribile per il secondo emendamento" la misura varata in questi giorni in Virginia per il controllo sulla vendita delle armi.

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"Liberate, Michigan, Minnesota, Virginia!"- twitta il presidente,le cui intenzioni, sembrerebbero quelle di mettere in difficoltà i governatori democratici in quegli stati che costituiranno l’ago della bilancia nelle prossime elezioni presidenziali. Nascono intanto titubanze sulle modalità d’azione nel prossimo futuro in stati quali Missouri e Michigan, che secondo Trump, essendo tra i meno colpiti, potrebbero iniziare a revocare le restrizioni; d’altra parte anche da parte di questi stati partono denuncie per un mancato intervento di supporto da parte del governo centrale per l’avvio della fase 2, considerato che non sarebbero stati forniti i test rapidi fondamentali a tale scopo. A preoccupare quindi, non sarebbe la partecipazione popolare a queste proteste, che rimane risicata, nonostante coinvolga l’estrema destra e i conservatori radicali, bensì, l’appoggio elargito dal Presidente. "Il presidente sta fomentando la ribellione interna e diffondendo bugie mentre la sua stessa amministrazione dice che il virus è reale e letale e che abbiamo molta strada da fare prima di revocare le restrizioni", ha detto Jay Inslee, governatore democratico dello stato di Washington, dove sono previste manifestazioni per la prossima settimana. Quel che rimane certo è che gli Stati Uniti contano il record mondiale di oltre 700mila contagiati e 37mila morti, e negare la pericolosità della minaccia Covid19 sarebbe da incoscienti.

Federica Scippa

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