VALENZANO (PUGLIA)

I borghi più belli d’Italia

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Valenzano è un comune italiano di 17 401 abitanti della città metropolitana di Bari in Puglia.

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Si hanno testimonianze di Valenzano fin dai tempi più antichi, quando si sentiva parlare dei Peuceti, una popolazione di origine illirica che si stabilì nel territorio pugliese a partire dal IV secolo a.C. in avanti; ebbe rapporti con la civiltà greca, prima, e con quella romana, dopo, sotto la quale la cittadina venne assoggettata in epoca successiva alle guerre sannitiche (ci troviamo attorno al terzo secolo a.C.).

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Purtroppo la storia di Valenzano risulta segnata da una parte da una brutale invasione da parte dei Saraceni, dall’altra da un altrettanto distruttiva epidemia di peste: nel primo caso l’ondata saracena travolse i Valenzanesi che furono fatti prigionieri e schiavi in Sicilia, nel secondo caso la sorte degli stessi abitanti fu marchiata da quella che viene considerata la più terribile epidemia della storia della provincia di Bari che nel Seicento causò la morte, nella sola città di Bari, di oltre 12 mila persone.

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Diversi furono i feudatari che lasciarono un’impronta nel territorio: dapprima i Carafa dal Quattrocento alla metà del Cinquecento, seguono i Santeramo e i Furetti dal 1585 al 1731 che rappresentavano la ricca famiglia mercante bergamasca.

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Una volta unita al Regno delle due Sicilie, nel 1861 venne unita al Regno di Italia e adesso rappresenta un paese sempre più in crescita grazie al piano culturale attuato da qualche anno a questa parte.

Nella storia socio-economica di Valenzano, oltre che in quella culturale e religiosa, ha avuto una profonda incidenza la presenza dell´Abbazia di Ognissanti, comunità monastica benedettina fondata nel sec. XI che, a causa della consistenza dei propri possedimenti terrieri, per un certo periodo ha rappresentato una curtis, ovvero una vera e propria azienda. L´edificio abbaziale era circondato da ettari ed ettari di terreno e i monaci benedettini, per coltivarli, si servivano di contadini valenzanesi alle proprie dipendenze.

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L´Abbazia rappresentò anche un polo attrattivo per le attività commerciali, perché attorno ad essa si svolgeva la fiera di "Tutti i santi" il primo novembre di tutti gli anni. La decadenza dell´Abbazia cominciò nel XIII sec. quando Papa Bonifacio VIII ne cancellò l´indipendenza, facendola rientrare nell´orbita della Basilica di San Nicola di Bari. La comunità monastica divenne più ridotta col passare del tempo fino a che fu soppressa nello XVI sec.; nel XVIII sec. L´edificio abbaziale fu abbattuto per ricavare materiale per l´edificazione del Santuario della Madonna del Pozzo di Capurso. Oggi rimane solo la Chiesa di Ognissanti, che prima faceva parte di un più ampio complesso.

cms_26818/6v.jpgI mercanti che intervenivano alla fiera di "Ognissanti" non potevano più trovare riparo nei locali dell´Abbazia, perciò, la fiera conobbe un periodo di decadenza, per poi riprendere vigore nei primi dell´Ottocento, quando un decreto di Gioacchino Murat ne deliberò il trasferimento all´interno del paese.

Le attività mercantili che si svolgevano nell´ambito di questa manifestazione, subirono un notevole sviluppo, tanto che negli anni successivi all´Unità d´Italia le autorità cittadine furono costrette a cercare un nuovo e più ampio spazio per le transazioni commerciali, che fino allora si erano svolte nel Largo dei Frati e in Largo San Benedetto: fu in quelle circostanze che sorse l´attuale Largo Plebiscito.

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Alcune manifestazioni religiose e commerciali hanno un respiro provinciale: l´imponente e suggestiva processione del Venerdì Santo con 40 gruppi statuari accompagnati da numerosi complessi bandistici; la festa patronale di San Rocco con le splendide luminarie; l´antica Fiera Nicolaiana di Ognissanti, istituita da Federico II presso l´Abbazia Benedettina di Ognissanti, che ora si sviluppa su un percorso cittadino di circa 4 km con 800 operatori commerciali in tutti i settori merceologici.

Rinomato è anche il prodotto più tipico della tradizione gastronomica locale: la frittua, focaccia di pasta con patate, olio d´oliva, rigorosamente del luogo, e pomodoro fresco.

Per le descritte info: https://www.comune.valenzano.ba.it/

Ilaria Leccese

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