VARIANTE DELTA, RISCHIO MORTE 11 VOLTE SUPERIORE PER I NON VACCINATI

In Italia ulteriori 5.621 contagi e altri 62 morti - I dati dalle Regioni - Covid, allerta Aifa su uso farmaco antivirale: "E’ pericoloso"

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Variante Delta, rischio morte 11 volte superiore per non vaccinati

Chi non è vaccinato, nell’epidemia di covid dominata dalla variante Delta, va incontro ad un rischio di morte superiore 11 volte rispetto a quello per chi è vaccinato con due dosi. Per i non vaccinati, il rischio di ricovero è superiore 10 volte. Sono alcuni dei dati che spiccano negli ultimi studi diffusi negli Stati Uniti dai Centers for Disease Control, l’agenzia federale che coordina le attività di contrasto al contagio. Il quadro -nel paese che utilizza i vaccini Pfizer, Moderna e Johnson&Johnson- è definito dai dati raccolti tra il 4 aprile e il 17 luglio in 13 aree, compresa New York City, nel periodo in cui la variante Delta si è diffusa in maniera inarrestabile fino a diventare totalmente dominante.

"I risultati -secondo i Cdc- delineano un potenziale declino della protezione del vaccino" nel corso del tempo "contro infezioni conclamate da Sars-Cov-2 e una perdurante protezione forte contro i ricoveri e i decessi associati al covid-19". I numeri confermano che "la vaccinazione protegge contro forme severe della malattia, variante Delta compresa".

Il primo studio ha analizzato la situazione relativa a veterani vaccinati con Pfizer e Moderna. In sostanza, l’efficacia dei vaccini contro i rischi di ricovero non è mutata durante il periodo di diffusione della variante Delta. Il secondo studio evidenzia che i 3 vaccini usati in America - in base ai dati raccolti in 9 stati - garantisce una protezione all’86% contro il ricovero in tutte le fasce d’età. Quindi, il terzo studio - in 13 aree - attesta l’efficacia dei 3 vaccini approvati in relazione al rischio di ospedalizzazione e di decesso prima e dopo l’ascesa della variante Delta.

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cms_23121/Min_Sanita_ISS_Prot_Civ.jpgIn Italia ulteriori 5.621 contagi e altri 62 morti

Sono 5.621 i nuovi contagi da coronavirus in Italia secondo il bollettino diffuso dalla Protezione Civile e dal ministero della Salute.

Si registrano 62 morti che portano il totale delle vittime da inizio pandemia a 129.828. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 286.028 tamponi tra molecolari e antigenici con un tasso positività che sale all’1,96, mentre, precedentemente, era all’1,89%. I ricoverati nei reparti ordinari Covid sono 4.164 (- 66), mentre sono 548 le terapie intensive occupate con 37 nuovi ingressi nelle ultime 24 ore. Da ieri i guariti sono stati 6.984.

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I dati dalle Regioni

LOMBARDIA - Sono 594 i nuovi contagi di coronavirus. Si registrano altri 2 morti.

CAMPANIA - Sono 359 i contagi da coronavirus. Registrati altri 7 morti.

TOSCANA - Sono 423 i contagi da coronavirus. Registrati altri 3 morti.

VENETO - Sono 618 i nuovi contagi di coronavirus. Si registrano 6 morti.

FRIULI VENEZIA GIULIA - Sono 164 i contagi da coronavirus. Non si registrano morti.

PUGLIA - Sono 200 i nuovi contagi di coronavirus. Si registrano altri 11 morti.

BASILICATA - In Basilicata sono 35 i nuovi casi di contagio da coronavirus. Si registrano 2 morti.

SARDEGNA - Sono 156 i nuovi contagi da coronavirus. Si registra 1 morto.

LAZIO - Sono 346 i nuovi contagi da coronavirus. Si registrano 2 morti.

VALLE D’AOSTA - Sono 2 i nuovi contagi da coronavirus. Nessun decesso.

PIEMONTE - Sono 238 i contagi da coronavirus. Si registra 1 morto.

ABRUZZO - Sono 105 i nuovi contagi da coronavirus.Nessun altro decesso nelle ultime 24 ore.

SICILIA - Sono 973 i nuovi contagi da coronavirus. Da ieri nell’isola, che è zona gialla, ci sono stati 18 morti.

EMILIA ROMAGNA - Sono 617 i nuovi contagi di coronavirus. Si registrano 5 morti.

LIGURIA - Sono 131 i nuovi contagi da coronavirus.

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cms_23121/AIFA-LOGO-1280x720.jpgCovid, allerta Aifa su uso farmaco antivirale: "E’ pericoloso"

Covid e cure non autorizzate in Italia. L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) lancia l’allarme per l’utilizzo di un farmaco, il Parvulan, indicato per il trattamento dell’Herpes Zoster, il cosiddetto ’fuoco di Sant’Antonio’, nella profilassi contro il Coronavirus. I farmaco è illegale in Italia perché non autorizzato, ma è registrato e commercializzato in Brasile. Nel nostro Paese, però, sono aumentate esponenzialmente le richieste sospette di importazione. Da qui la scoperta dell’utilizzo in sostituzione dei vaccini anti-Covid. "L’utilizzo del medicinale nella profilassi" del Sars-CoV-2 "non è sostenuto dalle benché minime evidenze di efficacia e sicurezza" e "rappresenta un potenziale pericolo per la salute delle persone", avverte l’Aifa in un parere della Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia.

Gli approfondimenti da parte dell’Aifa nascono dopo che gli Uffici di sanità marittima, aerea e frontaliera (Usmaf) del ministero della Salute (compitenti anche nella vigilanza e verifica su alcune tipologie di importazione di medicinali dall’estero), hanno segnalato delle richieste sospette di importazione riguardanti il Parvulan. Questo farmaco - spiega l’Aifa - contenente Corynebacterium parvum è registrato e commercializzato in Brasile come ’stimolante dell’immunità innata, coadiuvante nel trattamento di infezioni dermatologiche di origine virale, batterica, fungina e protozoaria, coadiuvante in infezioni sistemiche e locali. Ha un effetto regressivo sulle neoplasie solide. Aiuto nel trattamento dell’erisipela causata da Streptococcus pyogenes. Coadiuvante nel trattamento dell’acne".

Gli approfondimenti dell’Aifa sono stati mirati ad "accertare il quadro di riferimento e l’ammissibilità dell’importazione, in ragione sia dei considerevoli quantitativi oggetto della richiesta, che dell’indicazione terapeutica riportata a supporto dell’importazione, vale a dire il trattamento di pazienti affetti da Herpes Zoster, patologia per la quale, attualmente, risultano essere autorizzati e commercializzati in Italia diversi medicinali (e molecole)".

"Sulla base delle comunicazioni e delle richieste pervenute da parte dei pazienti, ivi incluse quelle riguardanti le tipologie di vaccino considerate valide ai fini del rilascio del Green pass vaccinale - riferisce ancora l’Agenzia del farmaco - è stato possibile rilevare un utilizzo del medicinale diverso da quello dichiarato nella richiesta di importazione: il Parvulan risulterebbe essere proposto fuori indicazioni (off label come terapia per la prevenzione del Covid-19, in alternativa ai vaccini autorizzati.

La Commissione tecnico scientifica (Cts) di Aifa ha dunque espresso il proprio parere, ritenendo che "l’utilizzo del medicinale Parvulan nella profilassi dell’infezione da Sars-CoV-2 non sia sostenuto dalle benché minime evidenze di efficacia e sicurezza. Si sottolinea, inoltre, che anche il razionale di tale utilizzo risulta largamente insufficiente, tanto è vero che la Commissione non aveva ritenuto possibile autorizzarne l’uso nemmeno nell’ambito di una sperimentazione clinica".

E ancora: "il possibile uso del farmaco in sostituzione dei vaccini autorizzati (per i quali sono invece disponibili solidi dati di efficacia e sicurezza) rappresenta pertanto un potenziale pericolo per la salute delle persone a motivo, oltre che del profilo di sicurezza quantomeno incerto, anche dell’ingiustificato senso di protezione che il trattamento potrebbe generare a dispetto della mancanza di un’efficacia documentata".

Per questo l’Aifa richiama "l’attenzione dei cittadini tutti sui rischi legati all’assunzione di medicinali non autorizzati per la prevenzione delle infezioni" da Covid-19. L’Agenzia "ritiene pertanto doveroso invitare a diffidare di ogni soluzione alternativa ai vaccini ufficiali, ovvero di ogni vaccino o medicinale che non sia stato sottoposto alle necessarie verifiche da parte delle autorità preposte, e che come tale può rappresentare un rischio per la salute in quanto privo di ogni garanzia rispetto alla reale efficacia nella prevenzione del Covid-19", conclude Aifa, ricordando l’importanza della "collaborazione di tutti - privati cittadini, professionisti sanitari, aziende e associazioni - affinché casi sospetti, come quello qui riportato, siano costantemente segnalati ad Aifa allo scopo di porre in atto ogni misura necessaria a tutela della salute pubblica e del singolo".

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