VENEZUELA: TENSIONE USA-RUSSIA
Per Mosca, un eventuale intervento militare americano in favore di Guaidò sarebbe una “violazione del diritto internazionale”
Sono giorni decisivi per l’esito della disfida tra i due presidenti venezuelani, Nicolàs Maduro e Juan Guaidò. In una situazione così delicata, con scontri che hanno causato anche alcune vittime, è inevitabile che il Venezuela sia ora sotto la lente d’ingrandimento delle potenze mondiali, che potrebbero ritrovarsi, a seconda di chi avrà la meglio, davanti ad un partner o ad un possibile rivale. Più di tutti, sono particolarmente attente alla questione Stati Uniti e Russia. Gli USA, come da tradizione, sono fortemente avversi ai governi di sinistra, e hanno sostenuto Guaidò sin dal momento stesso della sua candidatura. Ora che la situazione si è fatta più tesa, Mike Pompeo, Segretario di Stato americano, si è sbilanciato affermando che "Un intervento militare (in Venezuela, ndr) per restaurare la democrazia è possibile. Se sarà necessario, sarà quello che gli Stati Uniti faranno, anche se preferiremmo una transizione pacifica del potere”. Forse Pompeo è stato un po’ troppo avventato nelle sue dichiarazioni, perché la sua aggressività non è piaciuta per niente alla Russia, anzi. Il Ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha sbraitato contro il suo collega americano in una telefonata, affermando che l’ipotesi di un intervento militare americano sarebbe “una violazione flagrante del diritto internazionale che non ha nulla a che fare con la democrazia”. Per Lavrov, se gli USA non dovessero ricredersi, potrebbero esserci “gravi conseguenze”.
La replica del Segretario di Stato americano non si è fatta attendere: per lui, la Russia, insieme a Cuba, vorrebbe destabilizzare il Venezuela, mettendo così a rischio le relazioni bilaterali tra Washington e Mosca. Mike Pompeo, in realtà, ha praticamente fatto eco a Donald Trump, che aveva dichiarato che gli USA stanno facendo “tutto il possibile” per aiutare il popolo venezuelano, e che vi sono “molte opzioni aperte”, di cui “alcune non voglio neanche nominarle perché sono molto severe”. Intanto, gli scontri continuano ed i leader degli opposti schieramenti in Venezuela affermano entrambi di avere il popolo dalla propria parte. Ci sono stati cortei pro e contro il governo, e oggi Maduro ha marciato insieme ai propri militari per “riaffermare la lealtà delle forze armate”. D’altra parte, Guaidò afferma di avere delle sostanziose milizie a disposizione. Se, cosa purtroppo molto probabile, non si dovesse riuscire a trovare un dialogo democratico tra le due fazioni, le vittime potrebbero aumentare esponenzialmente, e le conseguenze potrebbero espandersi anche a livello internazionale, dove alcuni equilibri sono già molto precari.
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