VERSO L’8 MARZO - GINESTRA AMALDI GIOVENE

La prima divulgatrice scientifica italiana

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cms_29623/1.jpgQuando risorgono violentemente le derive autoritarie e i diritti umani sono esposti a prepotenti violazioni allora debbono essere di riferimento le storie di chi, malgrado intimidazioni, repressioni, discriminazioni di genere o cultura minima fondata su disvalori, resiste, crede, lotta perché i propri sogni diventino realtà e il proprio talento non venga oscurato. Ed è per questo che racconto le storie uniche, diverse e straordinarie di donne che con la propria opera, attivismo e testardo rifiuto di arrendersi hanno innescato e innescano cambiamenti epocali e profondi nel cammino dell’umanità. Dalla scienza allo sport, dal giornalismo alla politica, all’arte, alla musica, alla filosofia, alla letteratura molte sono state e sono le donne che hanno posto e pongono le basi di una convivenza civile paritaria, distruggendo lo stigma del genere. Racconto le loro storie da sempre e continuerò a raccontarle perché //8 marzo sia ogni giorno.

Ginestra ha un cognome importante, è una bella donna ed è dotata di un’intelligenza eccezionale. Attributi tutti perché il suo lavoro possa ottenere merito in vita e post mortem? La sua vita, come quella di tanti geni, racconta un’altra storia.

Faccio partire il mio racconto dal cognome: Ginestra Amaldi Giovene era moglie di Edoardo Amaldi, collaboratore di Fermi e fisico del gruppo dei ’ragazzi di Via Panisperna’.

Nasce nel 1911 a Napoli - il padre, Nestore Giovene è ingegnere ferroviario, e la madre, Giulia Cristiano, una maestra d’asilo, come le tante donne del sud costrette a dimensionarsi nel rispetto degli obblighi maritali (prima del matrimonio era andata a Brooklyn a insegnare, e al ritorno aveva scritto un saggio dal titolo ’Il confronto nel modo di insegnare tra gli Stati Uniti e l’Italia all’inizio del secolo’).
Era dunque una donna abbastanza colta, cosa rara all’epoca, e intraprendente (che sia stata lei a trasmettere alla figlia l’amore per la scrittura?)
Nestore è un uomo colto impone ai figli Ginestra e Spartaco una rigida educazione cattolica e consente alla figlia femmina di fare gli studi superiori e l’università.

Ginestra si laurea in fisica a soli venti anni nel 1931 con una tesi di astronomia, e grazie a una borsa di studio ottenuta dal CNR inizia a frequentare da volontaria l’istituto di Via Panisperna nella speranza di ottenere un posto di lavoro come ricercatrice. Nella sua mente esiste solamente lo studio e per questo mette da parte l’idea di sposarsi.

Ma le sue capacità la rendono troppo visibile, pericolosa per la cultura maschilista.

Allora a dirigere l’istituto di fisica c’era Orso Mario Corbino, figura autorevole ma che non ’voleva tra i piedi’ le donne. All’epoca la ricerca scientifica era preclusa alle donne: hanno iniziato ad entrare in massa nei ranghi più bassi del mondo scientifico solo dopo gli anni ’70 del secolo scorso.

cms_29623/2_1678064878.jpgEdoardo e Ginestra Amaldi

E’ costretta a sposarsi rinunciando a seguire la sua vocazione di astronoma’ (raccontava il figlio Ugo).

Solamente nel 1934 riesce ad entrare come precaria all’Istituto di calcolo del CNR.

Ginestra non è contenta di questo tipo di lavoro, e ripiega, essendo testimone degli sviluppi tumultuosi della fisica negli anni 34-35, sulla divulgazione scientifica.

All’inizio del ’34 viene diffusa la notizia della scoperta fatta dai Joliot-Curie della radioattività artificiale. Ginestra ha solo 24 anni, e, assieme a Laura Capon, moglie di Enrico Fermi, decide di scrivere un libro dal titolo ’Alchimia del tempo nostro’ (Hoepli, 1936) che riscuote un discreto interesse di pubblico.

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Sono anni terribili per l’Europa e per la sua famiglia.

Nel ’38, a causa delle leggi razziali, Fermi, dopo essersi recato a Stoccolma a ritirare il Nobel, non ritornò in Italia – sua moglie era ebrea e il rischio era troppo grande – ma emigrò negli USA e vi rimase.

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Dopo l’8 settembre la situazione di Roma diviene tragica: il marito di Ginestra si nasconde prima in Trastevere e poi in Vaticano: era addetto, con un gruppo di amici, alla produzione di documenti falsi. La vita di Ginestra divenne un inferno a causa delle paura continua che venisse arrestato e poi, come se non bastasse, nel ’44 perde a soli otto anni di età la sua figlioletta Paola, di una ’febbre miliare’ mal diagnosticata (malattia ora scomparsa di cui pare sia morto anche Mozart). Il dolore terribile che la segna per la vita.

cms_29623/7.jpgSpinta dal marito, che teme per il suo equilibrio psichico compromesso dal lutto, Ginestra intensifica l’attività di divulgazione scientifica.

Finita la guerra, nel ’46, con il marito va negli Stati Uniti: Fermi offre a Edoardo una cattedra all’Università di Chicago. Ginestra è felice per lui ma pensa all’Italia e all’importanza che ha la ricerca per il suo Paese prostrato dai danni della guerra.

’La mamma mi raccontava – racconterà il figlio Ugo – che, quando arrivarono alla stazione Termini, tutti i giovani collaboratori del babbo erano ad attenderli con canti e fiori. Uno di loro la prese sottobraccio e le disse sottovoce: ’Grazie Ginestra di avercelo riportato’.

Nel ’51 viene pubblicato il suo libro più famoso: “Questo mondo grande e terribile” (Hoepli), la cui stesura era iniziata ancora prima dell’arrivo degli alleati a Roma. E’ un successo. Viene tradotto in 4 lingue: inglese, francese, russo e spagnolo e fa di Ginestra una celebrità che giunge ad oscurare persino la fama del marito.

In seguito Ginestra cominciò ad apparire anche in TV , nella trasmissione ’Telescuola’ e in altre della neonata RAI.

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In trenta anni di divulgazione scrive molti libri per le scuole di ogni ordine e grado. Mi limito a citare “ Materia e antimateria“ (Mondadori, 1961); “Galileo Galilei” (ERI, 1964) e, nel 1966 “Il nostro mondo e l’universo che lo circonda”, (Hoepli) ultimo suo libro importante.

cms_29623/9.jpgNel 1971, all’età di 60 anni, purtroppo, viene colpita da un aneurisma cerebrale che la riduce in sedia a rotelle, dopo un coma di tre mesi.

Ma Ginestra non si arrende all’invalidità e continua a studiare e a scrivere.

Muore il 22 novembre del 1994 all’età di 83 anni sfinita fisicamente dalla malattia.

Antonella Giordano

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Antonella Giordano

Di Ginestra Amaldi Giovene parlerò nella puntata di martedì 9 maggio alle ore 12,15 e in replica giovedì 11 maggio alle ore 17.32 al link: https://www.radio-italiane.it/regional-radio La puntata sarà anche in podcast al link: Storia & Storie: https://www.regionalradio.eu/onair/podcast/storiaestorie/ Vi aspetto...
Commento del 12:23 08/05/2023 | Leggi articolo...



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