VIKTOR ORBAN: “MANOVRE ANTIDEMOCRATICHE”

Il partito Fidesz abbandona il Partito Popolare al Parlamento Europeo

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Dietrofront. Il partito Fidesz, del premier ungherese Viktor Orban, lascia il Partito Popolare Europeo al Parlamento Europeo di Bruxelles. Si tratta di una vera e propria inversione a U, nonostante non sia così inaspettata se si considera che una voce del genere già circolava da tempo. Anche se ora diventa ufficiale, a seguito dell’annuncio pubblicato sul proprio profilo Facebook dalla formazione, e che costituisce un effettivo secondo capitolo della sospensione a tempo indeterminato di marzo 2019. La sospensione fu votata da ben 190 membri con solo 3 a sfavore, e altro non è se non il risultato di un compromesso tra i Partito Popolare e l’esecutivo d’Ungheria: un accordo per non nuocersi a vicenda prima delle elezioni di maggio dell’anno scorso. I tre, massimo cinque, mesi paventati per il provvedimento furono poi prorogati fino al capitolo attuale dell’intera storia. Storia dalle tempistiche per nulla lasciate al caso: proprio ieri mattina il gruppo del Partito Popolare Europeo ha votato a favore di alcuni cambiamenti al suo regolamento in fatto di espulsioni. Una consultazione divenuta imprescindibile proprio dalla situazione in merito il partito al governo di Budapest, cui erano state negate: la possibilità di voto interno, di partecipare agli incontri del partito e la possibilità di proporre candidati per varie posizioni governative e non.

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In particolare: le varie contestazioni riguardanti lo stato di diritto nel Paese e la campagna anti-Europea lanciata in loco, tra l’altro utilizzando i volti di Jean-Claude Juncker (precedente presidente della Commissione) e George Soros (magnate). A queste si aggiunge la protesta per la cacciata della Central European University dall’Ungheria. Il voto al cambio del regolamento, che quindi avrebbe implementato la possibilità di espellere dalla formazione intere delegazioni e non solamente singoli eurodeputati, fa da prologo alla cacciata di Fidesz. E così è effettivamente stato: la rettifica è passata con 148 voti a favore, l’84% in pratica, 28 contrari e 4 astenuti.

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Si torna all’inizio della storia: “I deputati di Fidesz al Parlamento Europeo stanno lasciando il gruppo del Partito Popolare Europeo – si legge sul comunicato ufficiale – è sbagliato e politicamente inaccettabile che, in periodo di pandemia che toglie la vita a migliaia di cittadini europei ogni giorno, mettendo pressione sui nostri cittadini e sulle nostre economie, una parte del Partito porti avanti manovre amministrative imbarazzanti e limiti i diritti degli eurodeputati attraverso discutibili regole di sospensione”. A cui si aggiungono le parole di Viktor Orban, riportate in una lettera indirizzata a Manfred Weber, capogruppo PPE: “Gli emendamenti delle regole del gruppo del PPE sono chiaramente una mossa ostile contro Fidesz, limitare i nostri eurodeputati nella loro capacità di rappresentare i nostri elettori è antidemocratico oltre che ingiusto e inaccettabile”.

Francesco Bulzis

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