VILLA PUOTI SALVETTI

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Spesso ignorati, scambiati per vecchi edifici in rovina molte, troppe opere architettoniche di indubbio valore storico-artistico della zona orientale di Napoli versano in uno stato spaventoso di abbandono. Proprio per questo motivo dall’ente omonimo anche Villa Puoti Salvetti è stata inserita, in un tentativo di salvaguardia, nel circuito virtuoso dei gioielli vesuviani del Miglio d’Oro.

Ecco, se volessimo interpretare l’inspiegabile situazione in cui versano oggi i nostri beni culturali potremmo rifarci alle parole del noto storico inglese, Percy Allum: “Il napoletano è convinto di vivere in un mondo ostile, sul quale non è in grado di esercitare alcun controllo… i rapporti tra gli uomini sono regolati da una concezione fatalistica, nella quale l’autorità svolge lo stesso ruolo che ha il -destino- nel mondo naturale”.

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Progettata prima del 1775 Villa Salvetti era la residenza estiva di Basilio Puoti, principale esponente della corrente letteraria del Purismo, oltre che amico e corrispondente di Giacomo Leopardi, durante il suo soggiorno napoletano. Proprio fra le mura di questo nobile palazzo il noto intellettuale teneva lezioni ai suoi studenti, tra i quali ricordiamo Francesco De Sanctis, grande storico della letteratura italiana.

Struttura e planimetria restano sostanzialmente inalterate, il suo aspetto si conserva fondamentalmente settecentesco. L’impianto è ad U, la facciata a tre piani costeggia via Luigi Martucci, sopra la porta d’ingresso si legge il nome SALVETTI scritto in caratteri bodoniani. Pregevoli riquadrature in stucco circondano le finestre.

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Nella mappa del Duca di Noja è possibile osservare anche il giardino, ubicato sul lato destro dell’edificio, dove tuttora si vedono tre palme. Dopo il terremoto del 1980 lo spazio agricolo retrostante è stato confiscato dal comune per ragioni di pubblica utilità, divenendo in seguito parco cittadino adiacente la villa stessa. I lavori di restauro vivono, ormai, un’odissea che dura da vent’anni, al momento solo parzialmente completati per il fallimento della ditta che se ne occupava, la struttura risulta non essere ancora agibile.

Francesca Coppola

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