Via libera Ue a moratoria debiti pmi Italia (Altre News)

Coronavirus,"600 euro anche alle partite Iva" - Pensioni, Tridico: "Saranno pagate regolarmente, c’è liquidità" - Confindustria: "Stop a tutte le tasse" - Allarme speculazioni: Gdo blocca prezzi da Coop a Carrefour

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Coronavirus, via libera Ue a moratoria debiti pmi Italia

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Via libera dalla Commissione europea alla garanzia concessa dallo Stato italiano per sostenere le piccole e medie imprese colpite dalle conseguenze del Covid-19 con una moratoria sui debiti con il sistema bancario. Il regime è stato approvato in base al quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia, adottato dalla Commissione il 19 marzo. Per Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva con delega alla Concorrenza, "l’accesso alla liquidità è fondamentale per le pmi nella situazione estremamente difficile venutasi a creare con l’emergenza del coronavirus".

Le piccole e medie imprese, continua Vestager, "sono la spina dorsale dell’economia italiana e di quella europea più in generale. Per aiutarle in questi tempi difficili l’Italia concede una garanzia dello Stato affinché godano di una moratoria sui debiti contratti. La Commissione ha approvato oggi la garanzia dello Stato nell’ambito del nuovo quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato, in stretta collaborazione con il governo italiano".

Coronavirus,"600 euro anche alle partite Iva"

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"Ci sono diversi professionisti e diverse partite Iva, quelli singoli e senza dipendenti: ci sono quelli a gestione separata che sono gestiti dall’Inps e che rientrano nei 600 euro, la cui domanda sarà disponibile la settimana prossima e i 600 euro arriveranno nel corso di aprile; e ci sono quelli che stanno nelle casse professionali e che non saranno gestiti da Inps, ma avranno i 600 euro anche loro. In più per tutti i professionisti c’è la moratoria dei debiti come gli altri, 3000 euro di credito garantito all’80%... non li abbiamo lasciati fuori". Così Marco Leonardi, consigliere del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, ospite di 24 Mattino su Radio 24.

Dopo l’approvazione dell’ultimo decreto ieri, che dice quali sono le attività essenziali, spiega ancora, "sostanzialmente quelle aperte corrispondono più o meno a metà dell’occupazione dipendente italiana, cioè da oggi dovrebbero essere al lavoro solo la metà dei lavoratori dipendenti. Abbiamo chiuso metà delle attività produttive. Per primi abbiamo scelto questa linea molto dura e ora gli altri ci stanno seguendo, imparando anche dai nostri errori".

"Ovviamente - aggiunge - al netto delle zone più critiche, lavorare nelle attività essenziali deve essere assolutamente sicuro. C’è un protocollo e c’è il coinvolgimento sindacale. La gente non deve aver paura di andare a lavorare, altrimenti non si riescono a fare neanche le cose essenziali"

Pensioni, Tridico: "Saranno pagate regolarmente, c’è liquidità"

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"Le pensioni saranno pagate regolarmente anche perché viaggiano su un binario completamente diverso, c’entra poco la crisi, e c’è la liquidità necessaria per pagarle". Lo afferma il presidente dell’Inps Pasquale Tridico intervenendo a ’Porta a Porta’ su Raiuno.

"Questo è il nostro impegno, per questo stiamo lavorando duramente", aggiunge rispondendo alla domanda se arriveranno in aprile gli indennizzi per gli autonomi e la cig previsti per l’emergenza coronavirus. "Noi -spiega- contiamo di pagare entro 30 giorni: in questi giorni stiamo predisponendo tutte le procedure, si tratta di procedure nuove, l’informatica dell’Inps sta lavorando a ritmo forsennato per consentire a tutti gli italiani di avere un reddito".

Coronavirus, Confindustria: "Stop a tutte le tasse"

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Posticipare e anche rateizzare tutti i pagamenti fiscali e contributivi per le imprese piccole, medie e grandi; evitare che siano le imprese a dover far fronte alle anticipazioni per la corresponsione della cassa integrazione ai lavoratori; potenziare tutti i sistemi di garanzia per sostenere la liquidità. Sono le proposte di Confindustria, contenute nella memoria presentata in commissione Bilancio al Senato, che sta esaminando il decreto legge cura Italia.

Confindustria chiede anche di posticipare per l’intero 2020 l’operatività dell’imposta sul consumo di manufatti in plastica con singolo impiego (plastic tax), e dell’imposta sul consumo di bevande edulcorate (sugar tax). E ancora, di eliminare l’addizionale Ires sui redditi derivanti dallo svolgimento di attività di concessionari autostradali, aeroportuali, portuali e ferroviari.

Secondo Confindustria, il decreto legge Cura Italia è un provvedimento ’’necessario e importante, anche da un punto di vista quantitativo, in quanto interviene su molti capitoli rilevanti e sulle maggiori criticità emerse con l’emergenza epidemiologica, e di questo va dato atto al Governo. Tuttavia, esso non è non sufficiente. Sono diversi, infatti, gli aspetti da rafforzare e perfezionare’’.

Il decreto legge cura Italia è ’’una prima risposta all’emergenza economica, che necessita di un’azione successiva altrettanto rapida, incisiva negli strumenti e massiva da un punto di vista delle risorse, per consentire di affrontare le gravi conseguenze che questa emergenza determinerà sulle imprese e sull’economia del Paese, prima che diventino irreversibili’’.

Coronavirus, allarme speculazioni: Gdo blocca prezzi da Coop a Carrefour

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La speculazione sui prezzi dei generi di prima necessità, specialmente alimentari, è in agguato. Oggi più che mai, in piena emergenza Covid-19, quando la richiesta di certi prodotti è alta e gli italiani sono costretti a fare la spesa sotto casa, impossibilitati, in ottemperanza a quanto disposto dal Governo, a spostarsi sul territorio in cerca di punti vendita che applichino prezzi più convenienti. E mentre la Federconsumatori continua a denunciare ingiustificati aumenti dei prezzi, la Gdo si dichiara pronta a contrastare il fenomeno con numerose iniziative messe in campo.

"Molti prezzi, con atteggiamento spregiudicato e ingiustificabile, vengono ritoccati al rialzo", attacca Federconsumatori a proposito di prodotti alimentari, per l’igiene e la cura della persona, e dei detergenti per la casa. "Un comportamento che sta dilagando in tutto il Paese. Chiediamo una attenta vigilanza al Mise, alle Forze dell’Ordine e all’Antitrust” si appella l’associazione in difesa dei cittadini.

Ma ecco che la Distribuzione moderna organizzata batte un colpo, a cominciare dalle grandi catene. La Coop, proprio oggi, ha comunicato di aver bloccato i prezzi di 18 mila prodotti presenti sugli scaffali per due mesi, fino al 31 maggio. Saranno coinvolti tutti i prodotti confezionati industriali sia a marchio Coop che di tutte le altre marche.

Carrefour Italia ha bloccato i prezzi su oltre 500 articoli basici per 60 giorni, dal 19 marzo fino a metà maggio, oltre ad aver sospeso la distribuzione del volantino promozionale per tutta la durata dell’emergenza, in modo da concentrare gli sforzi nel rifornimento di beni di prima necessità. Particolare attenzione viene riservata alle fasce più deboli della popolazione, come gli anziani. Un primo servizio riguarda la spesa telefonica per i clienti over 60, partito da Milano in 4 Carrefour Express ora verrà esteso nelle principali città (Genova, Firenze, Roma, Bergamo, Cagliari, Sassari).

Un altro servizio riguarda l’agevolazione del momento della spesa: si dà la possibilità ai clienti over 60 di avere l’accesso prioritario nel punto vendita durante la prima ora di apertura al mattino. Inoltre, viene estesa la possibilità di usufruire dello sconto anziani dal lunedì alla domenica.

Conad non ha previsto, per ora, iniziative particolari ma con l’operazione ‘Bassi&Fissi’, tutela il potere d’acquisto delle famiglie, garantendo, soprattutto alle persone in difficoltà, l’accesso a prodotti di uso quotidiano a prezzi convenienti, mantenendo inalterato il livello di qualità e sicurezza.

Intanto, gli italiani stanno cambiando le loro abitudini nel fare la spesa, come dimostra una ricerca dell’Osservatorio di Stocard (l’app che consente di digitalizzare le carte fedeltà nel proprio smartphone). Si osserva la tendenza a fare gli acquisiti da lunedì a sabato, dalle 9 alle 19 e si va di più a fare la spesa tra le 9-10 e subito dopo pranzo tra le 13 e le 15. Ma nella fascia oraria tra le 17 e le 18 si verifica il momento di maggior afflusso ai supermercati, seppur in termini molto meno significativi rispetto a prima che scattasse la quarantena (febbraio).

Redazione

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