YOKAI: I DEMONI DEL GIAPPONE

Sentiamo parlare di Demoni, soprattutto noi occidentali, immaginiamo questi esseri in relazione alle nostre comuni radici culturali cristiane.
Magari ci ritornano alla mente le immagini di qualche famoso film di genere horror, come ad esempio il celeberrimo "L’Esorcista" - (The Exorcist: un film horror del 1973 diretto da William Friedkin e tratto dall’omonimo romanzo di William Peter Blatty, che scrisse anche la sceneggiatura del film), ma in altre parti del mondo le cose stanno diversamente poichè diverso è il tessuto culturale.
Negli ultimi anni i "manga" giapponesi (fumetti tipici del giappone) e gli "anime", ossia le animazioni degli stessi (cartoni animati), hanno letteralmente invaso il mercato occidentale, conquistando adolescenti e adulti, e creando contaminazioni culturali per ciò che concerne alcuni dei soggetti proposti, in questo caso i demoni.
Yokai è uno dei termini che in giappone indicano un demone, ma non solo, la parola fa riferimento più generalmente a quello stato emotivo alterato, misto tra terrore e confusione, che sarebbe sperimentato in presenza di eventi inspiegabili e riconducibili all’azione di entità soprannaturali quali demoni, fantasmi, divinità e molte altre creature che popolano il folklore giapponese.
Quindi con il termine Yokai si indica un insieme di fattori:
- il demone (o l’essere sovrannaturale in generale),
- l’effetto che questo produce nell’ambiente in cui si manifestasse,
- gli effetti psicofisici causati nel testimone dell’evento.
Tra gli Yokai è possibile distinguere diverse tipologie di esseri, veramente troppi per poterli citare tutti in un unico articolo, quidi tra loro cito soltanto i seguenti:
- Gli Oni, raffigurati come mostri rabbiosi simili ai Trol del folklore europeo, con molti occhi, spesso molte corna, pelle di colore rosso o bluastro ed una grande mazza chiodata in mano.
- Yuki-onna, un demone dall’aspetto umano femminile che apparirebbe come una bellissima donna dalla pelle bianca e i capelli lunghi e neri, indosserebbe un Kimono dello stesso colore. Questo demone farebbe la sua comparsa durante le nevicate planando sulla neve, muovendosi quindi come i classici fantasmi descritti nel folklore occidentale. Si ciberebbe dell’anima umana estratta dalla bocca delle sue vittime, sedotte e poi uccise per congelamento.
- Yamauba, demoni dall’aspetto umano che si presenterebbero come vecchie donne emarginate che vivrebbero in solitudine sulle montagne. Questi esseri sarebbero legati a pratiche di cannibalismo e nasconderebbero una grande bocca provvista di denti aguzzi tra i capelli.
Uno degli yokai più noti in giappone, ma anche in occidente perchè spesso citato nei manga, è certamente il kappa.
I Kappa, letteralmente “bambini del fiume”, sarebbero esseri molto antichi che avrebbero il compito di spaventare i bambini che si fossero avvicinati pericolosamente ai corsi d’acqua.
Il Kappa ha avrebbe una forma antropomorfa, mani e piedi palmati e un guscio di tartaruga sulla schiena.
Sulla testa avrebero un piatto, o un cappello simile ad una scodella, che racchiuderebbe l’essenza vitale dello yakai.
Sarebbero comunque spiriti dispettosi e capaci di rapire donne e bambini, e in qualche modo questo li accomuna ad alcuni dei folletti più discoli descritti nel folklore occidentale.
Altro demone giapponese molto famoso in occidente è kitsune, il demone volpe.
Secondo la mitologia giapponese la volpe sarebbe un essere dotato di grande intelligenza, in grado di vivere a lungo e di sviluppare con l’età poteri soprannaturali: il principale tra questi ultimi sarebbe l’abilità di cambiare aspetto ed assumere sembianze umane, infatti esse apparirebbero spesso con l’aspetto di belle fanciulle pronte a sedurre ed ingannare gli uomini.
Kitsune non è un demone nel senso stretto del termine, infatti esse sono comuni volpi che, avendo superato una certa età, acquisiscono doti soprannaturali e, in tal senso, demoniache.
Un buon metodo per scoprire la vera natura delle kitsune, secondo le credenze popolari, sarebe quello di cercarne la coda in quanto non potrebbe essere nascosta nemmeno durante la loro metamorfosi umana.
Nelle rappresentazioni artistiche, le kitsune vengono spesso raffigurate a fianco di punti luminosi di forma sferica, notii come hoshi no tama. Questi punti vengono descritti anche come globi incandescenti, sfere di fuoco, questo perchè la figura stessa della volpe è associata al fuoco e in questo caso, si parla di fuochi di volpe, noti come kitsunebi.
Gli yurei invece sono una delle tipologie più popolari ed antiche fra gli yakai.
Si tratta di fantasmi colmi di rancore, spiriti diventati quindi entità demoniache, ritornate dall’aldilà (oppure mai giunte nel renggno dell’oltretomba) per vendicare la propria morte o per infestare determinati luoghi.
Uno Yurei può manifestarsi anche a causa di un mancato funerale da parte dei familiari dopo la scomparsa della vittima.
Secondo la tradizione, questi spiriti mantengono le sembianze della loro precedente vita, compresi i vestiti indossati e le ferite che avrebbero poi causato la loro morte.
Avrebbero lunghi capelli neri che nasconderebbero un viso terrificante.
Come avrete capito il folklore giapponese contempla moltissimi esseri, denominati demoni ma ben diversi da come siamo abituati a concepirli noi occidentali.
Non è raro scoprire che esistono leggende giapponesi facenti riferimento a demoni buoni, o meglio, che per qualche motivo avrebbero deciso di comportarsi amichevolmente con gli esseri umani, pur conservano in tutto o in parte la loro natura demoniaca.
Il folklore può insegnaretanto agli uomini, l’esempio oggi proposto in questo articolo spero sia utile per far comprendere che la conoscenza e la condivisione culturare sono la vera chiave per una pacifica e vera convivenza tra tutti i popoli della terra, perchè in realtà nessuno possiede realmente la verità assoluta.
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