Zingaretti-Di Maio, trattativa appesa a un filo

Grillo rilancia Conte, campanello d’allarme Pd - Salvini: "Farò di tutto per evitare che Pd torni al governo" - Di Battista: "Tutti ci cercano, alziamo la posta"

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Zingaretti-Di Maio, trattativa appesa a un filo

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Primo incontro tra il segretario Pd Nicola Zingaretti e il capo politico del M5S Luigi Di Maio. Al centro del colloquio, che si è tenuto in un ’campo neutro’, in un appartamento privato per un aperitivo, il nodo del presidente del Consiglio. La trattativa è appesa a un filo, quantomeno c’è uno stallo. Di Maio ha proposto un Conte bis, ma il leader dem ha ribadito la necessità di un governo di svolta, non per una questione personale, ma per rimarcare una necessaria discontinuità. La nota diffusa da fonti dem al termine del colloquio tra Zingaretti e Di Maio si chiude appunto con la conferma che il confronto continuerà nelle prossime ore. In un clima però che trova i dem non compatti sul no al Conte bis. L’area renziana non è pregiudizialmente contraria al ritorno del premier uscente a Palazzo Chigi. Fonti del M5S smentiscono categoricamente, invece, che Di Maio abbia mai proposto a Zingaretti di fare il nome di Paolo Gentiloni come commissario Ue. Non se ne è proprio parlato, precisano. "Si conferma che non è stata avanzata nessuna proposta di Gentiloni commissario Ue da M5S" dicono anche dal Pd.

Il colloquio cordiale tra i due leader, dopo una giornata di trattative, iniziata con un incontro alla Camera tra le delegazioni Pd e M5S, dove "non ci sono stati veti". "Noi ci crediamo", assicurano dal Nazareno. Intanto, nella seconda giornata di tensioni tra le anime dem con l’audio di Matteo Renzi che attacca Paolo Gentiloni, oggi tutto lo stato maggiore Pd ha passato la giornata al Nazareno. Da Dario Franceschini all’ex premier. Fonti parlamentari vicine a Gentiloni lo descrivono "impegnato accanto al segretario sin dal primo minuto perché questa ipotesi, questo tentativo vada in porto. Nessuno se ne nasconde le difficoltà, ma prevalga responsabilità e spirito positivo". A quanto viene riferito, il primo confronto ufficiale con i 5 Stelle è stato positivo.

"Meglio di ogni aspettativa", sostengono fonti parlamentari. I temi sul tavolo sono stati diversi, dall’ambiente al sociale ma, si spiega, in modo particolare ci si sarebbe soffermati su riforme costituzionali, legge di bilancio e legge elettorale. "A livello preliminare -ha detto Andrea Orlando al termine dell’incontro- non presentano ostacoli di carattere insormontabile, compresa la definizione dell’agenda sulle riforme costituzionali".

Un tema quello delle riforme costituzionali e della legge elettorale che tocca un argomento prioritario per i 5 Stelle. Il taglio del numero dei parlamentari. Dicono in una nota i capigruppo Andrea Marcucci e Graziano Delrio e il vicesegretario dem Andrea Orlando (tutti e tre nella delegazione dell’incontro con M5S): "Noi siamo sempre stati e rimaniamo a favore del taglio dei parlamentari. Siamo disponibili a votare la legge ma riteniamo che vada accompagnato da garanzia costituzionali e da regole sul funzionamento parlamentare. E’ questo il senso del calendario che siamo disponibili a costruire insieme e in tempi rapidi".

Una risposta precisa alla sollecitazione del capogruppo pentastellato Francesco D’Uva: "Noi abbiamo chiesto garanzie affinché il taglio dei parlamentari venga calendarizzato il prima possibile". E, da parte sua, D’Uva ha messo nero su bianco che i 5 Stelle non avrebbero alcun tavolo ’parallelo’ con la Lega: "Non abbiamo ulteriori tavoli, non abbiamo altri tavoli in calendario con altre forze politiche". Il punto è che da Di Maio un’affermazione simile non è ancora arrivata. E Orlando lo ha evidenziato chiedendo "un passaggio formale in questo senso, mi pare sia importante che questo sia detto in modo chiaro al capo dello Stato".

Un’ambiguità che va chiusa se si vuole andare, davvero, fino in fondo nella trattativa. "Prima di affrontare altri temi va sciolta ogni forma di ambiguità, riteniamo che prima ci deve essere una risposta chiara che questa è l’unica interlocuzione possibile per il prosieguo della legislatura". Intanto nella giornata di domenica si riuniranno al Nazareno sei tavoli "di lavoro del Pd per il programma del Governo di svolta".

Grillo rilancia Conte, campanello d’allarme Pd

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"Così si fa saltare tutto". Fonti dem commentano così l’uscita di Beppe Grillo che ha rimesso oggi sul tavolo il nome di Giuseppe Conte. Un campanello d’allarme ulteriore nella giàcomplicata trattativa tra Pd e M5S dal momento in cui Nicola Zingaretti ha posto una "netta discontinuità" con l’esperienza gialloverde come base di partenza per aprire un dialogo. Un’uscita quella di Grillo che è stata peraltro preceduta da parole piuttosto dure di Luigi Di Maio, riportate dall’Adnkronos. "O si fa come diciamo noi o salta tutto", diceva oggi il capo politico M5S ai suoi interlocutori. Anche nell’ala più ’trattativista’ del Pd il rilancio di Grillo su Conte è stato notato. "Il nodo del premier resta un problema. La trattativa è complessa, nessuno lo nasconde. Ma se c’è la volontà politica non si può far saltare tutto su un nome", viene osservato. "I 5 Stelle potrebbero indicare un nome terzo". Sempre che ci sia la ’volontà politica’ di farlo.

Salvini: "Farò di tutto per evitare che Pd torni al governo"

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"La via maestra sono le elezioni, anche perché se si vota in autunno di governi che fanno la manovra economica entro la fine dell’anno ne fai due non uno. Non c’è problema di aumento dell’Iva, non c’è problema di aumento delle tasse, se voti all’inizio di novembre, entro novembre hai il nuovo Parlamento, entro novembre il nuovo governo ed entro dicembre hai una nuova manovra economica, che per quanto riguarda la Lega deve essere forte, importante, coraggiosa e di buon senso. Io vi posso dire che per l’Italia faccio tutto, per i miei figli e per il bene vostro faccio tutto, ma non chiedetemi di andare con Renzi o con la Boschi. No, no, no’’. Lo dice in un video postato su Facebook il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

"E un Pd che torna al governo, sui porti, sull’immigrazione sugli sbarchi, sullo ius soli, non oso immaginare che cosa potrebbe fare sulla pelle degli italiani - aggiunge - Magari ci sono alcuni delle cooperative, che hanno campato di immigrazione per anni, che già si stanno sfregando le mani. Faccio e farò di tutto per evitare che il Pd torni al governo. Questo è il mio impegno".

Di Battista: "Tutti ci cercano, alziamo la posta"

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"Il Movimento 5 Stelle ha oggi un potere contrattuale immenso. Tutti ci cercano. Un potere del genere è essenziale sfruttarlo nell’esclusivo interesse dei cittadini. Il mio pensiero è questo, è la prima volta che scrivo da giorni e ciò che penso nulla ha a che vedere con le ricostruzioni di giornalisti sempre più confusi. Io sono convinto che andando al voto adesso, presentandoci compatti e facendo una grande campagna elettorale, prenderemmo valanghe di consensi. Perché Salvini è molto più debole di quanto appaia e perché se si andasse al voto il PD ci arriverebbe spaccato in 2, 3 o 4 pezzi. Ciononostante, e lo dico da cittadino, non vorrei mai che la prossima legge di bilancio la scrivesse l’Unione Europea e tale rischio è altissimo votando a fine ottobre". Lo scrive Alessandro Di Battista su Facebook.

"E ancor di più pretendo due cose: 1. il taglio dei parlamentari 2. la revoca delle concessioni autostradali ai Benetton. Sono convinto che questi due obiettivi si possano raggiungere in questa legislatura, nella prossima sarebbe molto più difficile". "Ho visto nuove aperture della Lega al Movimento e mi sembra una buona cosa - scrive Di Battista - Soprattutto perché non mi dispiacerebbe un Presidente del Consiglio del Movimento 5 Stelle. Ho visto inoltre porte spalancate da parte del PD. Zingaretti fa la parte di chi pone veti e condizioni ma in realtà ha il terrore che Renzi spacchi il Pd".

"Ripeto - sottolinea - tutti ci cercano. Alziamo enormemente la posta sulle nostre idee e soluzioni per il Paese. Via 345 parlamentari e via i Benetton dalle nostre autostrade. Chi ci sta? La vaghezza lasciamola ai professionisti del nulla assoluto. Il Movimento, proprio come ha fatto ieri Luigi, bada al sodo".

Redazione

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