IL BIKINI

Quando è nato e perchè si chiama così

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cms_26786/0.jpgOggi fa parte del guardaroba di ogni donna, persino le bambine amano sfoggiarlo in spiaggia, ma non è sempre stato così.

Il bikini, ovvero il celebre costume a due pezzi, nasce nel 1946 e all’epoca fu paragonato alla bomba atomica per la portata rivoluzionaria che ebbe sulla moda dell’epoca: erano anni di grandi cambiamenti e il bikini divenne in qualche modo simbolo di coraggio ed emancipazione delle donne.

Ancora oggi, è la tipologia di costume più apprezzata e ogni anno vediamo nuovi colori, nuove forme e nuove tendenze ma quel che è certo è rimane un capo must have dell’estate al mare.

Prima del bikini

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Cominciamo col dire che, a livello iconografico, esistono testimonianze di costume a due pezzi già nei celebri mosaici di epoca romana della Villa Romana del Casale, in Sicilia: si trattava di ragazze impegnate in giochi atletici, che certamente non utilizzavano il due pezzi per prendere il sole in spiaggia, ma comunque si trattava di una sorta di bikini come lo intendiamo oggi.

La sua storia è dunque molto più antica ma per molti secoli il vestiario da spiaggia femminile è stato molto coprente e dobbiamo arrivare agli anni Venti perché Coco Chanel cominciasse a sdoganare gli abiti più corti in spiaggia, addirittura introducendo dei pantaloncini staccati dalla parte superiore del vestito.

Nel 1932, il fashion designer Jacques Heim creò per la prima volta un costume da bagno molto più piccolo rispetto ai modelli esistenti, che all’epoca suscitò non poco clamore: per le sue dimensioni ridotte, non a caso venne ribattezzato l’Atome e pubblicizzato come “il costume più piccolo al mondo”. Si trattava in sostanza di un bikini, ma non venne accolto con grande successo perché considerato oltraggioso e indecente: nonostante ciò, era ancora abbastanza da coprire l’ombelico.

Quando e come nasce il bikini

cms_26786/2_1657776976.jpgLa data di nascita ufficiale si fa risalire al 5 luglio 1946 quando, al tramonto della Seconda Guerra Mondiale, Louis Réard ebbe un’intuizione geniale. Chi era costui? Non uno stilista e tanto meno un fashion designer, era un ingegnere che lavorava nel settore automobilistico ma un bel giorno decise di rilevare l’attività di lingerie inaugurata dalla madre.

Si trovava sulle spiagge di Saint Tropez quando notò che molte donne avevano l’abitudine di arrotolare i propri costumi da bagno il più possibile per garantirsi un’abbronzatura migliore e di più ampie parti del corpo: ispirato da questa visione e dall’invenzione di Jacques Heim, decise di spingersi oltre e creare un costume ancora più audace, che scoprisse l’ombelico delle donne. Nacque così il primo bikini, che deve il nome alle Isole Bikini, dove proprio in quei giorni gli Stati Uniti stavano testando le loro bombe atomiche.

A detta di Réard, il paragone era quanto mai azzeccato: secondo lui, l’introduzione del bikini nella moda femminile dell’epoca poteva essere tranquillamente assimilata alla scoppio di una bomba atomica! Effettivamente, la sua invenzione fu accolta con clamore, scandali e polemiche, anche perché per presentare il suo primo bikini al pubblico, Réard scelse una spogliarellista come modella: Michelle Bernardini sfilò a bordo piscina a Parigi indossando quattro triangoli di soli 30 pollici di tessuto stampato con una fantasia che richiamava i quotidiani, perché l’invenzione avrebbe meritato di finire in prima pagina. Il lancio del bikini ebbe molto successo, soprattutto tra gli uomini! Arrivarono oltre 50mila lettere di congratulazioni per il nuovo capo di abbigliamento da spiaggia e Michelle Bernardini ricevette numerose proposte di matrimonio dopo la sua sfilata.

Il successo del bikini

Il bikini continuava infatti ad essere ancora troppo audace e succinto per la maggior parte delle donne. Nei primi anni dopo il suo debutto, inoltre, il bikini venne duramente osteggiato dal Vaticano, che lo dichiarò addirittura “peccaminoso”: bandito ufficialmente da Spagna, Portogallo, Italia, Belgio e Australia, rimase fuori legge anche in molti Stati d’America fino al 1959. Le cose cambiarono quando attrici e modelle cominciarono ad avvicinarsi al bikini: tra le prime ci fu Rita Hayworth.

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Indimenticabile, Brigitte Bardot indossò un bikini sul set del film E Dio creò la Donna.

cms_26786/4.jpgEra il 1956 e a lei seguirono molte altre dive del cinema e dello spettacolo che sfoggiarono costumi a due pezzi senza problemi: Marisa Allasio diretta da Dino Risi, Ursula Address in versione bond girl e persino Lucia Bosé vinse Miss Italia 1947 indossando un bikini.

Negli anni Sessanta ci fu la vera consacrazione: il costume a due pezzi divenne simbolo della rivoluzione sessuale di quegli anni e nel 1967 il Time scriveva che il 65% delle ragazze in spiaggia ormai indossava un bikini. Nel 1988 Réard chiuse la sua compagnia con numeri di tutto rispetto: il bikini rappresentava all’epoca il 20% delle vendite totali di costumi da bagno, più di qualsiasi altro modello negli Stati Uniti.

Diana Filippi

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Patrizio Pesce

Straordinario il bikini incossato dalla musa Brigitte Bardot, nel favoloso film " E...Dieu creò la femme".
13:18 05/05/2023



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