LA TURCHIA CAMBIA IDEA SULLA FINLANDIA

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Recep Erdogan per la prima volta ha paventato la possibilità di poter approvare e trattare la candidatura della Finlandia alla NATO, senza considerare la Svezia. Le parole del Presidente turco sono arrivare in occasione di un incontro televisivo dell’emittente Trt Haber con i giovani, e alla domanda sulla candidatura NATO dei due Paesi nordici si è espresso così: "Se necessario, possiamo dare un messaggio diverso sulla Finlandia. La Svezia rimarrà scioccata se daremo un segnale completamente diverso sulla Finlandia". Dopo settimane di tensione, è la prima volta che il governo di Ankara ha lasciato intendere di essere pronta e disponibile a trattare la domanda finlandese separatamente da quella della Svezia per l’ingresso nell’Alleanza Atlantica. La situazione era già precedentemente molto confusionaria e poco chiara. L’anno scorso Svezia e Finlandia hanno chiesto di entrare nella NATO, in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ma la Turchia ha sollevato obiezioni. Successivamente a Madrid i tre Paesi hanno firmato un accordo per trovare una soluzione. Inizialmente la Turchia aveva criticato aspramente le candidature dei due paesi scandinavi, in quanto rei di ospitare e sostenere "terroristi" curdi.

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In tal senso la Finlandia si è mostrata di posizioni più morbide nei confronti della Turchia, aprendo ad un dialogo ed una successiva distensione. Questa azione ha portato la Turchia ad essere sempre più propensa all’accettazione della candidatura finlandese. Non è andata allo stesso modo con la Svezia. Nelle scorse settimane tante sono state le manifestazioni nel Paese nordico contro Erdogan e la Turchia, ed anche dai palazzi governativi non sono arrivati segnali distensivi. Proprio per via di questo contesto incandescente, il leader turco aveva rinviato a tempo indeterminato un incontro ripartito originariamente previsto per l’inizio di febbraio per affrontare le obiezioni turche. La Turchia pretende sostanzialmente dalla Svezia delucidazioni chiare sulla posizione svedese nei confronti di quelli che considera terroristi, principalmente militanti curdi e un gruppo che incolpa di un tentativo di colpo di Stato in Turchia nel 2016. La tensione tra Ankara e Stoccolma è via via aumentata, con manifestazioni e cortei anche a sostegno dei separatisti curdi del Pkk, ed ha toccato l’apice lunedì scorso quando un attivista di estrema destra danese, Rasmus Paludan, ha bruciato una copia del Corano nella capitale svedese, davanti all’ambasciata turca.

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Sulla vicenda è intervenuto il ministro degli Esteri turco, Mevlüt Çavuşoğlu che ha accusato pubblicamente il governo della Svezia di complicità. Anche Recep Erdogan, anche senza menzionare l’incidente, ha rilasciato queste parole: "Abbiamo detto loro ’se volete entrare nella Nato, dovete restituirci questi terroristi’. Abbiamo dato loro una lista di 120 persone (...) Ma ci prendono in giro dicendo che hanno cambiato la loro costituzione".
All’orizzonte quindi le possibilità per la Svezia di poter entrare nella NATO paiono sempre più flebili. Il veto turco difficilmente cadrà con questo contesto e situazione. Inoltre, le parole del Presidente turco inerenti alla Finlandia, hanno un forte significato e minaccia diretta a Stoccolma. Dal canto suo la Finlandia spera ancora di poter entrare nell’Alleanza Atlantica in compagnia del tradizionale e storico partner militare e difensivo scandinavo, come ribadito dal ministro degli Esteri, Pekka Haavisto. "Il nostro forte desiderio è ancora quello di entrare nella Nato insieme alla Svezia", ha dichiarato Haavisto in una conferenza stampa a Helsinki. "Abbiamo sottolineato a tutti i nostri futuri partner della Nato, tra cui Ungheria e Turchia, che la sicurezza finlandese e svedese vanno di pari passo", ha detto.

Riccardo Seghizzi

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Patrizio Pesce

Sinceramente non riesco a comprendere il "voltafaccia" espresso dal Leader turco, Recep Erdogan, in merito alla proposizione affermativa di consentire l’ingresso, nella NATO, della Finlandia e negandola alla Svezia. Se la scelta è legata alla presenza di terroristi curdi, a me risulta che siano presenti, non in grande quantità, in entrambi i Paesi. Ed allora perché uno sì ed uno no all’ingresso nella NATO? Andrebbe considerato anche che la Svezia è sempre stata una nazione tradizionalmente e storicamente partner, sia militare, sia difensiva della Finlandia. Mi auguro che Recep Erdogan possa compiere un passo indietro e proporre l’ingresso nella NATO, sia alla "preferita" FINLANDIA, sia ad un altamente Paese democratico e vicino alle richieste dei suoi cittadini, proponendo politiche di welfare sociale che nessun altro Paese dispone....
Commento del 09:53 01/02/2023 | Leggi articolo...



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