È ARRIVATO L’OLIO CHE CURA LE DONNE VITTIMA DI VIOLENZA!
Il progetto a cura delle cooperative Be Free e Kairos
In Molise, cinque donne di un centro antiviolenza hanno donato nuova vita ad un Ulivo di quasi cento anni, grazie alla loro partecipazione al progetto ASPEm (Agricoltura Sociale per la Promozione dell’Empowerment di donne e famiglie monoparentali con minori). In seguito a un finanziamento di 30 mila euro dal Fondo sociale europeo 2014-2020, la cooperativa sociale Be Free, la quale da anni gestisce centri contro la violenza sulle donne, e la cooperativa sociale onlus Kairos, si prendono cura di questo progetto di formazione e lavoro. Il progetto ASPEm coinvolge sia soggetti pubblici che privati, con il fine di creare occupazione femminile nella produzione di un olio che cura la violenza: questo è un progetto pilota, il quale sarà il primo di molte iniziative volte a sostenere e affiancare le donne vittime di violenza attraverso l’agricoltura, mediante fondi statali.
Spiega Oria Gargano, presidentessa della Cooperativa Be Free: “I livelli di occupazione femminile in Italia sono bassissimi, siamo tra gli ultimi in Europa. L’autonomia economica - continua Oria Gargano - è la base per uscire da un percorso di violenza. E anche la realizzazione personale non conta meno. Nel Lazio abbiamo vinto un bando: un progetto agroalimentare per contrastare la violenza maschile sulle donne, che coinvolge Slowfood e Eataly”. E aggiunge, concludendo: “Pianteremo dei semi, piante che favoriscono la riproduzione di microrganismi e batteri e rendono la terra viva e ospitale. Questo contribuisce anche alla costruzione di un ambiente ospitale per gli insetti. Insomma, un progetto agroalimentare, ma anche green, per contrastare la violenza sulle donne”.
Le cinque donne che hanno partecipato al progetto sono state preparate mediante un percorso di formazione sulle metodiche e sulla filiera della produzione dell’olio, per poi recuperare terreni abbandonati, curare la raccolta delle olive nel mese di ottobre, spremerle e imbottigliare l’olio EVO. L’olio prodotto è stato lanciato sul Web e sono state organizzate degustazioni per la vendita, la quale è schizzata alle stelle e ha permesso ad ASPEm di diventare un progetto auto sostenibile e di grande esempio per il recupero di donne vittime di violenza.
La violenza sulle donne, bisogna ricordare, si articola in molteplici forme e modalità, molto spesso intersecate fra loro come la violenza che lacera visibilmente il corpo procurando lesioni fisiche e maltratta, quella che non lascia tracce e denigra, umilia e minaccia; esiste la violenza che nega l’indipendenza, che isola dagli affetti e dalla società, quella annienta e devasta l’anima; quella che sfrutta, che pedina e perseguita, che domina e sottomette; esiste la violenza che non si vede, quella che non ha pace e distrugge lentamente. Esiste anche la violenza della società che rimane ferma a guardare senza intervenire, quella della società che non riconosce e non risponde. A tal proposito urge l’esigenza di attuare politiche coordinate che coinvolgono istituzioni e società civile, mirate ad un profondo mutamento che affronti le radici della violenza maschile contro le donne.
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