“ANCORA TU…NON MI SORPRENDE LO SAI…ANCORA TU…MA NON DOVEVAMO VEDERCI PIU’”

Cruise collection 2022-2023

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Per tutti gli adepti del politically correct ho solo una cosa scorrettissima da dire: io ve lo avevo detto e scritto, nel fashion system tutto cambia perché nulla cambi. In tempi non sospetti, dove tutti eravamo invasi ed invasati dalla retorica che la pandemia ci aveva imposto, dove il pensiero unico era imperante e frasi del tipo “il fashion system non sarà più quello di prima” era il mantra tra tutti gli addetti ai lavori, ci ritroviamo a constatare che le cose sono andate diversamente. Il colosso del fast fashion, Shein è al secondo posto negli Stati Uniti come piattaforma di shopping, che si è quotato in borsa, che nel 2020, grazie alla pandemia, ha triplicato le sue vendite, che oggi vale circa venti miliardi di dollari, che è la piattaforma di shopping più usata dai giovanissimi, in barba alla loro attivista-icona, Greta Thunberg e alle sue politiche ambientali, che ha una crescita inarrestabile del più cento per cento. Ma la pandemia non ci doveva rendere più responsabili e più etici? Non dovevamo acquistare pochi capi seasonless, ma di qualità? Il fashion system non doveva diradare le sue collezioni per far sì che i consumatori avessero un approccio all’acquisto più parco e consapevole? Ma poi sono rispuntate loro, le cruise collection, ma non avevamo detto che erano superflue, che erano troppo dispendiose, che le collezioni intermedie instillavano nel cliente il desiderio di avere capi sempre nuovi, che bastavano due collezioni l’anno? Come volevasi dimostrare il fashion system cerca di riprendersi la scena come se la pandemia non fosse mai entrata nelle nostre vite, questo è un bene, è un male? A voi la risposta e la scelta di come orientare il vostro shopping, io sono qui solo come fashion editor, molto “scorretta” e mai politically correct, per raccontarvi cosa è successo durante le prime cruise collection, restando in attesa di Gucci che sfilerà nella mia città natale, Andria in una location suggestiva come Castel del Monte, di Balenciaga a New York, di Dior a Siviglia, di Max Mara a Lisbona, di Valentino nella sua città natale, Roma. Le cruise, nate una decina d’anni fa, sono collezioni che si ispirano al viaggio, alle vacanze in luoghi magici quando dove si vive è inverno, alle crociere, da qui il nome cruise. Un mondo dorato che si pensava alle spalle, ma che evidentemente torna prepotentemente a far sognare la facoltosa clientela internazionale.

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La prima maison a presentare la sua cruise è stata Pucci nella suggestiva cornice dell’isola di Capri dove ha fatto sfilare la sua collezione “grotta azzurra”. L’attesa per il debutto della designer Camille Miceli al timone della maison era grande, Miceli ha scelto la strada del viaggio all’interno dell’archivio storico e dei codici distintivi della maison italiana, ma che oggi è nelle mani del colosso francese del lusso LVMH. La collezione è stata pensata come una collezione see now buy now (guarda ed acquista ora, prima che arrivi negli store), che si è ispirata a Capri, meta turistica prediletta del fondatore, Emilio Pucci e delle tante celebrity che vestiva tra cui la principessa di Monaco, Grace Kelly e la first lady americana, Jacqueline Kennedy. Le iconiche fantasie della maison, una su tutte quella foulard, vengono mixate per interpretare un mood più metropolitano prendendo corpo attraverso gli shorts, le frange, le minigonne, ma anche attraverso capi ed accessori più identificativi come il caftano, il kimono, il pantalone capri, il foulard, gli zoccoli, le zeppe, le maxi fibbie. Tra il voile, la mussola di seta, il cotone, la spugna si insinuano tessuti più contemporanei come il jersey e lo strecht. Che dire, i francesi, nel fashion system, sanno fare il loro lavoro, più che abiti acquisendo la maison Pucci ed attraverso questa resort, hanno saputo vendere l’allure del made in Italy e la suggestione di posti meravigliosi del bel paese, due punti da sempre di grande attrattiva per i clienti di tutto il mondo. Detto questo la collezione resort della designer Camille Miceli ha poco di nuovo da dire, per il suo esordio è andata sul sicuro, sulla storia di glamour ed elegante raffinatezza che negli anni il fondatore Emilio Pucci ha saputo cucire addosso alla maison.

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Il legame della maison Chanel con il principato di Monaco è sempre più stretto, dopo la “cavalcata” di Charlotte Casiraghi (brand ambassador dal 2021) all’ultima sfilata, la maison sceglie il pontile del Monte Carlo Beach Hotel di Monaco per presentare la sua cruise collection che non poteva essere più evocativa dell’allure francese: c’erano la spiaggia, le cabine, gli ombrelloni, la sabbia che diventa passerella, dove gli invitati erano elegantemente adagiati su sdraio posizionate su di una passerella in legno, tante le reference all’iconico profumo N.5. A guastare l’atmosfera glamour- chic ci hanno pensato un cielo plumbeo, un vento impertinente e temperature non proprio clementi. La collezione si è ispirata al jet-set che popolava la riviera negli anni ’80 con i suoi costumi da bagno sgambatissimi, le jumpsuit attillate, le paillettes, i mini dress, le gonne a balze, i volumi strutturati, gli scolli all’americana, le collane a catena, i bracciali rigidi. Tante le reference al mondo glamour del tennis e della formula 1, anche per Chanel, come per Pucci, si è voluto “ripiegare” sul glorioso passato e sul glamour della maison, riportando in passerella quello che la fondatrice Coco Chanel prima e l’indimenticabile Karl Lagerfeld dopo hanno saputo cucire addosso alla maison.

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Il designer della maison Louis Vuitton, Nicolas Ghesquiere per presentare la sua collezione cruise è volato a San Diego in California e precisamente al Salk Institute for biologia studies, un centro di ricerca medica nato nel 1957 da un’intuizione di Jonas Salk e che sviluppò il primo vaccino per contro la poliomelite. Con la luce calda del tramonto in passerella è salita anche l’attrice Deepika Padukone da poco nominata brand ambassador della maison. Il fil rouge della collezione sono state le sneakers che si indossano con qualsiasi outfit, da mattina a sera, le compagne perfette per una collezione dal mood sporty e metropolitano per moderne guerriere. Le spalle sono strutturate, le t-shirt crop, i pantaloni cargo o baggy, alternati da bermuda, ma si può anche cambiare prospettiva con l’ausilio di minigonne con balze e volant, pantaloni alla zuava, con una cintura a sottolineare il punto vita. I tessuti sono cangianti, liquidi e si ispirano al futuro, le linee sono squadrate ed accompagnano volumi decisamente over, le sovrapposizioni sono parte integrante dell’outfit, la palette colori si poggia sui metalli: oro e argento che sono accompagnati da nuance che non passano inosservate, sono decise, a tratti fluo e che ben rappresentano l’animo street della collezione.

T. Velvet

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