“LE DEVOLUCIONES EN CALIENTE”
Le città spagnole di Ceuta e Melilla in Marocco respingono i migranti provenienti dall’Africa
C’è una legge in Spagna che permette di vietare l’ingresso ai migranti sul suolo delle città di Ceuta e Melilla. Si tratta di una pratica definita “le devoluciones en caliente” che risale al 1992, anno in cui diviene ufficialmente autorizzata nel territorio spagnolo e consentita anche dalla CEDU. La legge, però, deriva da un patto stilato tra Marocco e Spagna che prevede il rinvio dei migranti indietro entro dieci giorni senza alcuna facoltà di replica o richiesta; attualmente i migranti solitamente vengono fermati a vista e fatti uscire immediatamente dal territorio, come dimostrano le foto che circolano sul web. Alcuni stazionano per giorni nei pressi dei confini o appesi alla doppia recinzione, pur di aspettare il momento giusto per entrare in maniera silente; ma l’esercito vigila costantemente sulle due barriere fisiche che dividono il territorio spagnolo da quello africano.
Nel 2005, a seguito di una migrazione di massa, la Spagna prende di nuovo in mano la legge per sottolineare nuovamente e con più forza il diritto di poter respingere in toto i migranti appena sopraggiunti nel territorio spagnolo; ciò si traduce nell’uso della forza fisica verso chi cerca di scavalcare i tralicci per metter piede nella città. Nei fatti, il diritto internazionale acconsente all’ingresso dei migranti in base all’effettiva capacità degli Stati, nonostante gli sfollati abbiano comunque la possibilità di chiedere asilo in caso di persecuzioni per ragioni politiche o religiose.
La Spagna, non consentendo a priori l’ingresso dei migranti, blocca in pieno l’opportunità di chiedere asilo utilizzando l’esercito e dei limiti fisici - come barriere alte fino a qualche metro e confini sotto il mare. Il problema risiede nel fatto che, al di là del mare e all’interno del continente africano, ci sono due città, Ceuta e Melilla, di matrice e appartenenza spagnola, ove i migranti cercano di approdare in diversi modi. A tal proposito esiste una disputa sulla proprietà delle due città che il Marocco vuol riportare assolutamente nel proprio dominio mentre la Spagna non cede di un passo, avendo il piede in due scarpe.
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