“TRUMP NON HA PAGATO LE TASSE PER ANNI”

Il New York Times ha reso pubbliche 20 anni di dichiarazioni dei redditi del tycoon. Il Presidente: “fake news”

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Potrebbe essere uno degli scoop più importanti dell’anno quello riportato dal New York Times riguardo le finanze e la situazione fiscale del Presidente USA. Il NYT ha infatti avuto accesso e pubblicato le dichiarazioni dei redditi e i relativi versamenti fiscali di Donald Trump nei 20 anni precedenti il 2018, e ciò che ne è risultato ha già fatto infuriare il tycoon, creando uno scossone non indifferente nel dibattito pubblico statunitense, a un mese e mezzo dalle presidenziali. Stando a quanto appreso dal Times, il tycoon avrebbe pagato zero dollari di tasse sul reddito in 10 degli ultimi 15 anni, limitandosi a versare poche centinaia di dollari nei rimanenti 5. Ad esempio, nel 2016, anno della sua elezione, il versamento fiscale di Trump sarebbe stato di 750 dollari.
Ciò sarebbe stato reso possibile da dichiarazioni dei redditi che affermavano una situazione disastrosa per i bilanci del Presidente, con perdite dichiarate di gran lunga superiori agli introiti.

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Il tutto unito ad una situazione debitoria insostenibile e ad un contenzioso pendente con l’Internal Revenue Service riguardo un rimborso fiscale di $72,9 milioni, ottenuto da Trump in maniera ritenuta illegittima dall’IRS. Se il tycoon dovesse avere la peggio, la condanna di risarcimento ammonterebbe a 100 milioni. Nell’articolo, il NYT spiega che, considerato tutto ciò, il Presidente sarebbe sempre più dipendente da guadagni fatti con aziende che lo mettono in costante conflitto d’interesse con il suo ruolo pubblico. L’inchiesta in questione non è volta a mettere in discussione la veridicità delle affermazioni di Trump al fisco (cosa per la quale servirebbe un esame fiscale indipendente, che il Times non si è speso nel fare), bensì la sua narrazione di “self-made man”, di imprenditore di successo capace di far circolare miliardi di dollari con impareggiabili risultati, dimostrando di essere l’uomo giusto a cui affidare l’economia di uno Stato.

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Dai documenti, invece, emerge tutt’altro: un imprenditore in crisi nera, che subisce costanti ed ingenti perdite e le cavalca aggressivamente per evitare di pagare le tasse; un uomo che ha perso da decenni il controllo delle proprie finanze, e possiede numerose aziende in via di fallimento, con moltissimi dipendenti a libro paga che rischiano quindi il posto di lavoro. Vanno anche distinte le tasse federali per i servizi (come Medicare e i domestici), che Trump sembrerebbe aver pagato, da quelle sul reddito, che sono l’oggetto centrale dell’inchiesta. La narrazione che è stata al contempo causa ed effetto del successo di Trump potrebbe quindi essere smontata in poche settimane da questo clamoroso scoop del New York Times, che ha già promesso di far seguito al lunghissimo articolo del 27 settembre con ulteriori approfondimenti nel prossimo futuro. Questo, così vicino alle elezioni forse più importanti per gli Stati Uniti dai tempi di Roosevelt, è ovviamente inaccettabile per Trump, che si è già scagliato furiosamente contro il Times, con due parole pubblicate in caps lock su Twitter: “fake news!”.

Giulio Negri

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