Papa Bergoglio, nella omelia della messa a Santa Marta, commentando il brano del vangelo in cui Gesù caccia i mercanti dal Tempio ha detto: Dio non ha niente a che vedere con i soldi, e la Chiesa non può essere "affarista". "Ci sono due cose che il popolo di Dio non può perdonare: un prete attaccato ai soldi e un prete che maltratta la gente".
Gesù nel racconto del Vangelo caccia i mercanti dal Tempio, perché hanno trasformato la casa di preghiera in un covo di ladri. Quello di Gesù, ha spiegato il Papa, è un gesto di purificazione: "il Tempio era stato profanato" e con il Tempio, il popolo di Dio. Profanato con il peccato tanto grave che è lo scandalo. "La gente andava al Tempio, non guardava queste cose; cercava Dio, pregava, ma doveva cambiare le monete per fare le offerte". Il popolo di Dio andava al Tempio non per questa gente, per quelli che vendevano, ma andava al Tempio per Dio" e "lì c’era la corruzione che scandalizzava il popolo". "Io penso allo scandalo che possiamo fare alla gente con il nostro atteggiamento con le nostre abitudini non sacerdotali nel Tempio: lo scandalo del commercio, lo scandalo delle mondanità.
Quante volte vediamo che entrando in una chiesa, ancora oggi, c’è lì la lista dei prezzi" per il battesimo, la benedizione, le intenzioni per la Messa. "E il popolo si scandalizza". Papa Bergoglio ha quindi raccontato un episodio da lui vissuto quando era un giovane sacerdote. "Una volta, appena sacerdote, io ero con un gruppo di universitari, e voleva sposarsi una coppia di fidanzati. Erano andati in una parrocchia: ma, volevano farlo con la messa. E lì, il segretario parrocchiale ha detto: ’No, no: non si può’. ’Ma perché non si può con la messa? Se il Concilio raccomanda di farlo sempre con la messa’. ’No, non si può, perché più di 20 minuti non si può’. ’Ma perché?’. ’Perché ci sono altri turni’. ’Ma, noi vogliamo la messa!’. ’Ma pagate due turni!’. E per sposarsi con la Messa hanno dovuto pagare due turni. Questo è peccato di scandalo".