Coronavirus, Dadone: "Mobiliteremo 350 miliardi"
Il Governo "mobiliterà 350 miliardi di euro" per affrontare l’emergenza coronavirus. A ribadirlo è la ministra della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, intervenendo via skype con Omnibus, su La7 a pochi minuti dal Consiglio dei ministri previsto per le 10,00. "Sostanzialmente -ha spiegato Dadone- abbiamo fatto quasi una manovra finanziaria in pochi giorni"."L’obiettivo -ha aggiunto- è che nessuno debba perdere il lavoro, dare assistenza alle famiglie e rendere la Pa attiva nonostante nessuno debba recarsi negli uffici".
In questa fase di emergenza "serviva una manovra complessa, su questo abbiamo lavorato tutti insieme notte e giorno, con molta onestà per riuscire s fornire il massimo sostegno possibile nelle condizioni attuali", ha messo in evidenza Dadone, sottolineando che "sono state recepite dal Governo anche proposte venute dall’opposizione" ed era "importante includere in percorso anche l’opposizione". "In buona parte -ha spiegato Dadone- si è trattato di proposte che anche il Governo aveva già in mente, come il sostegno alle famiglie per il congedo parentale, la sospensione delle rate dei mutui o il riconoscimento delle giornate di lavoro per chi stava in Quarantena". "Era comunque importante includere in questo percorso anche l’opposisione, far capire che non solo il Governo ma anche tutto il Parlamento era coeso nell’affrontare questa importante pandemia".
Rispondendo ad una domanda relativa alle non sempre note dinamiche in campo sanitario, alla questione che ci sono medici o tecnici che prestano la loro opera anche come partire Iva o che sono dipendenti di cooperative oppure sfruttati per le condizione contrattuali, il ministro ha affermato che "i medici ed i tecnici ospedalieri non vanno assolutamente dimenticati anzi vanno tutelati, sul fronte sanitario c’è nel decreto circa 1 miliardo che viene investito nelle nuove assunzioni in sanità e per i materiali necessari". "Non voglio dire fandonie che il sistema sanitario sia a posto. Abbiamo una esigenza storica di inserire nuovi medici e infermieri, in questa emergenza si nota ancora di più, così come -ha ammesso Dadone- si notano questi tipi di contratti che portano a sfruttare persone in ambiti dei quali oggi abbiamo estremamente bisogno". Medici, infermieri e personale della sanità "andranno tenuto in debita considerazione" ha detto ancora Dadone riferendo che "con il ministro Catalfo stiamo assolutamente lavorando su questo perché non possiamo un giorno fare un plauso del loro lavoro, un altro giorno dimenticarci di che cosa è capitato prima e cosa sta capitando in questa fase".
"Sui tagli alla sanità non voglio fare polemiche. E’ chiaro - ha argomentato Dadone- che questa è una situazione di emergenza che nessuno poteva aspettarsi, tanto che è definita una pandemia a livello globale, però" tutto ciò "fa fare serie riflessioni su quanto sia importante non smantellare un sistema come quello della Sanità pubblica italiana che negli anni ha visto un leggero depauperamento, in particolare con il partenariato pubblico-privato".
Dadone ha quindi ricordato di essere già intervenuta "nel Milleproroghe, prima che fosse isolato il coronavirus, sul dottorato di ricerca per far vedere ai dottori di ricerca riconosciuto il proprio titolo nei concorsi pubblici in maniera più elevata rispetto ad altre categorie. Siamo già intervenuti, bisogna dare un’attuazione successiva con decreto, ma mi sembrava una richiesta giusta e che i migliori talenti entrino nella pubblica amministrazione". "Bisogna dare stabilità al personale medico e sanitario" oggi precario perché "non possiamo un giorno fare un plauso" per il lavoro ed i sacrifici che stanno affrontando nell’emergenza coronavirus, "ed il giorno dopo dimenticarci di loro. Il termine più corretto é regolarizzare, più ancora di stabilizzare".
Bankitalia:debito pubblico in crescita di 34 mld a gennaio
A gennaio il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 34,2 miliardi rispetto alla fine del 2019, risultando pari a 2.443,5 miliardi. L’incremento è dovuto all’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (38,6 miliardi, a 71,5), che ha più che compensato l’avanzo di cassa delle Amministrazioni pubbliche (3,8 miliardi) e l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (che complessivamente ha contenuto il debito per 0,6 miliardi). E’ quanto emerge dalla pubblicazione statistica "Finanza pubblica, fabbisogno e debito" diffusa da Bankitalia.
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 32,2 miliardi e quello delle Amministrazioni locali di 2,0 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto stabile.
Inflazione, a febbraio calo dello 0,1%
A febbraio decelera l’inflazione. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,1% su base mensile e un aumento dello 0,3% su base annua (da +0,5% di gennaio); la stima preliminare era +0,4%. Lo comunica l’Istat. Sono le componenti più volatili (Beni energetici non regolamentati e Beni alimentari non lavorati cui si aggiungono i Servizi relativi ai trasporti) a spiegare la decelerazione registrata a febbraio dall’inflazione, che quindi si conferma debole.
L’andamento dell’inflazione nel mese di febbraio mostra un’inversione di tendenza dei prezzi dei beni (che passano da +0,1% a -0,3%), mentre quelli dei servizi rimangono stabili a +1,0%, comunica ancora l’Istat. Nello specifico rallentano i prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +0,8% a +0,1%, +0,6% su base mensile) a causa dell’ampliarsi della flessione dei prezzi dei Vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate (da -3,1% a -7,3%, +1,6% rispetto a gennaio), mentre accelerano i prezzi della Frutta fresca o refrigerata (da +2,9% a +4,4%, +1,5% il congiunturale).
A febbraio i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,3% su base annua e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto dello 0,8% (entrambi in netto rallentamento rispettivamente da +0,6% e da +1,3% del mese precedente), comunica sempre l’Istat.
Coop chiude i punti vendita per le prossime 2 domeniche
La Coop annuncia per le prossime due domeniche di marzo, 22 e 29, i suoi 1.100 punti vendita resteranno chiusi. E’ quanto si legge in una nota. “La riteniamo una misura doverosa per contribuire a limitare le presenze per strada diluendo gli acquisti delle famiglie durante i giorni feriali della settimana e impedendone la concentrazione durante la domenica e, contemporaneamente per venire incontro alle necessità dei colleghi che operano nei punti vendita e che potranno così ottenere una pausa in grado anche di attenuare la tensione delle scorse settimane.” prosegue il comunicato.
La decisione a livello nazionale, spiega ancora Coop nella nota, ha una duplice valenza: rispondere alle esigenze del personale che lavora nei punti vendita e limitare ulteriormente le uscite da casa delle persone in linea con le indicazioni del Governo. "Sarà utile per avere una pausa in più in grado di attenuare la tensione delle scorse settimane. La misura è ovviamente eccezionale e limitata",conclude la nota.
Coronavirus, stop a collegamenti con Sicilia
A seguito della richiesta pervenuta ieri sera da parte della Regione Sicilia, la Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha firmato nella notte il Decreto che prevede la sospensione dei collegamenti e dei trasporti ordinari delle persone da e per la Sicilia. Regolare, invece, il trasporto merci. Lo rende noto un comunicato del Mit. L’obiettivo delle misure inserite nel Decreto è quello di contrastare il diffondersi dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, limitando al massimo il rischio di possibili fonti di contagio provenienti dall’esterno della Sicilia, si legge nella nota.
Nel decreto, si specifica che le persone possono viaggiare su navi adibite al trasporto merci esclusivamente per dimostrate ed improrogabili esigenze, previa autorizzazione del Presidente della Regione. E, ancora, sono consentiti gli spostamenti via mare per i passeggeri da Messina per Villa San Giovanni e Reggio Calabria e viceversa, per comprovate esigenze di lavoro, di salute o per situazioni di necessità.
Il trasporto aereo delle persone, da e verso la Sicilia, è assicurato soltanto per improrogabili esigenze di connessione territoriale con la penisola, esclusivamente presso gli aeroporti di Palermo e Catania, mediante due voli A/R Roma-Catania e due voli A/R Roma-Palermo, uno meridiano e l’altro antimeridiano, con sospensione di tutti gli altri voli compresi quelli internazionali. Per i collegamenti ferroviari diurni è previsto il mantenimento dei collegamenti minimi essenziali mediante un treno giorno intercity Roma/Palermo e viceversa.Sono soppressi, infine, i servizi automobilistici interregionali.
Palermo - Lo stop è una "misura drastica ma necessaria di fronte ai comportamenti comprensibili ma ingiustificabili di migliaia di persone che non hanno compreso la gravità della situazione", ha detto all’Adnkronos il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
Siracusa - "Sono d’accordissimo con il governo che ha firmato lo stop ai collegamenti per la Sicilia. E’ un decreto doveroso", ha detto all’Adnkronos Francesco Italia, sindaco di Siracusa commentando il decreto del Mit che ha accolto la richiesta del governatore siciliano Nello Musumeci. "Il rischio è talmente elevato che non ci possiamo permettere il lusso di correrlo- dice Italia- La situazione in Sicilia è fortemente esplosiva perché abbiamo accolto oltre 31 mila persone dal nord Italia e bisogna vedere quanti seguono la quarantena". Ecco perché per Italia il Provvedimento "è doveroso" anche se esprime la sua solidarietà e "vicinanza alle famiglie divise, ma alcuni sacrifici di pochi sono necessari per il bene di molti. L’altruismo è il vero antidoto al contagio del virus".
Lampedusa - "Lo stop ai collegamenti da e per la Sicilia è un decreto molto utile". Lo ha detto all’Adnkronos il sindaco di Lampedusa Salvatore Martello, commentando il decreto del Mit. "Noi abbiamo chiesto di bloccare anche l’aereo da e per Catania e di lasciare solo quello per Palermo - dice Martello- e di togliere la nave per le Pelagie. Nei giorni scorsi ho anche firmato un’ordinanza anche blocca i trasporti urbani". "Insomma, per noi va benissimo questo decreto", conclude.