Cassa integrazione, le novità Inps
L’Inps ha pubblicato sul proprio sito internet un documento che riepiloga le principali novità relative alla disciplina dei trattamenti a sostegno del reddito (Cassa integrazione ordinaria e Assegno di solidarietà dei Fondi di solidarietà e del Fondo di integrazione salariale) introdotte dal decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, il cosiddetto decreto Rilancio.
Le più importanti innovazioni riguardano: la possibilità di chiedere un ulteriore periodo di 5 settimane con la causale Covid-19 nazionale, con una procedura più snella rispetto al passato; l’introduzione di termini più stringenti per l’invio delle istanze con previsione di una penalizzazione nei casi in cui la domanda sia presentata oltre il termine stabilito; la concessione dell’assegno per il nucleo familiare ai beneficiari dell’assegno ordinario a seguito della sospensione o riduzione dell’attività lavorativa in conseguenza dell’emergenza da Covid-19; la previsione che le ulteriori 5 settimane di Cassa integrazione in deroga vengano autorizzate direttamente dall’Inps, a cui andranno presentate le domande a partire dal 18 giugno.
Nei prossimi giorni, l’Inps emanerà le specifiche circolari che regoleranno i vari aspetti della disciplina introdotta dalla nuova normativa.
Ex Ilva, Patuanelli: "Piano Mittal non riflette volontà governo"
Sindacati al Mise sul destino degli stabilimenti dell’ex gruppo Ilva il 9 giugno prossimo secondo quanto apprende l’Adnkronos. A convocare Fim Fiom Uilm e Ugl metalmeccanici il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli. Al centro del tavolo il nuovo piano industriale presentato ieri da ArcelorMittal, il futuro produttivo ma soprattutto il perimetro occupazionale per i prossimi 5 anni disegnato dalla multinazionale dell’acciaio. Sarebbero 3.200, infatti, gli esuberi contabilizzati dal gruppo per fare fronte alla crisi di mercato. Il nuovo round avverrà in videoconferenza a partire dalle 10.
’’Il piano che Mittal ha presentato non riflette le volontà del Governo per Taranto e non rispecchia neppure l’accordo del 4 marzo", ha detto Patuanelli in un’intervista al Tg1. ’’Da settembre Mittal ha detto che prima c’è un problema per l’acciaio in generale e poi ha usato la scusa dello scudo penale - continua Patuanelli- e oggi invece dice che il Covid avrà un effetto per ben tre anni sul mercato dell’acciaio’’. ’’Io credo che invece bisogna ripartire dall’accordo del 4 marzo e continuare su quella strada’’, aggiunge Patuanelli. ’’Coniugare ambiente e lavoro a Taranto è il programma di Governo e questo governo lo vuole attuare - aggiunge il ministro-. Riteniamo che sia compatibile e pensabile un impianto moderno, nuovo e all’avanguardia che diventi il fiore all’occhiello d’Europa per la produzione d’acciaio a ciclo integrato. Noi ci crediamo, vogliamo capire anche la controparte se ci crede’’.
Per il giorno prima, 8 giugno, i sindacati di Fim, Fiom e Uilm hanno convocato un consiglio di fabbrica. ’’Il governo ha ricevuto il piano industriale di Arcelor Mittal e al momento per il sindacato non è stato possibile visionarlo ed esprimere un giudizio complessivo su quanto emerso in queste ore sui media nazionali -scrivono i sindacati-. Dalle prime indiscrezioni giornalistiche prevale l’atteggiamento predatorio da parte della multinazionale che da una parte chiede risorse pubbliche e dall’altra è pronta a licenziare migliaia di lavoratori ed allungare i tempi sul piano ambientale e industriale’’.
’’Arcelor Mittal in questi mesi ha mostrato tutta la sua inaffidabilità continuando a disattendere tutti gli impegni assunti- continuano i sindacati- in sede ministeriale a partire dall’accordo del 6 settembre 2018. Lunedì 8 giugno alle ore 9.30 è convocato il consiglio di fabbrica straordinario per decidere le mobilitazioni da intraprendere per rispedire al mittente il piano di esuberi di Arcelor Mittal e chiedere al Governo il rilancio ambientale e produttivo del sito di Taranto’’.
Al momento, intanto, non risultano presso le banche richieste di prestito garantito per Ilva/Arcelor Mittal, tantomeno in Sace. A riferirlo sono fonti finanziarie in relazione a notizie di stampa circa una richiesta da parte del gruppo siderurgico di un prestito con garanzia Sace. Inoltre, spiegano le stesse fonti, si tratterebbe anche di vedere la compatibilità dell’eventuale richiesta con i requisiti previsti dal decreto Liquidità.
Bonus affitti, ecco a chi spetta
Da oggi è possibile utilizzare il credito d’imposta del 60% del canone mensile per la locazione, il leasing o la concessione di immobili ad uso non abitativo destinati allo svolgimento di attività industriali, commerciali, artigianali, agricole. Lo rende noto l’Agenzia delle entrate con la risoluzione n. 32/E che ha istituito il codice tributo “6920” che consente alle imprese la compensazione con modello F24, utilizzando i servizi telematici delle Entrate. È inoltre disponibile la circolare firmata dal Direttore dell’Agenzia, Ernesto Maria Ruffini, che fornisce i primi chiarimenti sull’utilizzo della misura agevolativa prevista dall’articolo 28 del decreto Rilancio.
Dai requisiti per accedere sino alle modalità di fruizione del credito, il documento si sofferma anche sui beneficiari includendo anche i forfetari e gli enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, che svolgono attività istituzionale di interesse generale.
Il credito d’imposta è pari al 60 per cento del canone locazione degli immobili ad uso non abitativo e al 30 per cento del canone nei casi contratti di affitto d’azienda. L’importo da prendere a riferimento è quello versato nel periodo d’imposta 2020 per ciascuno dei mesi di marzo, aprile e maggio. È comunque necessario che il canone sia stato corrisposto. In caso di mancato pagamento la possibilità di utilizzare il credito d’imposta resta sospesa fino al momento del versamento.
Se il canone invece è stato versato in via anticipata, sarà necessario individuare le rate relative ai mesi di fruizione del beneficio parametrandole alla durata complessiva del contratto. Quando le spese condominiali sono pattuite come voce unitaria all’interno del canone di locazione e tale circostanza risulti dal contratto, anche le spese condominiali possano concorrere alla determinazione dell’importo sul quale calcolare il credito d’imposta.
Beneficia del credito d’imposta per canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda chi svolge attività d’impresa, arte o professione, con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto Rilancio. Il credito di imposta è riconosciuto alle strutture alberghiere e agrituristiche a prescindere dal volume di ricavi e compensi registrato nel periodo d’imposta precedente. Vi rientrano anche gli enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti.
Per questi ultimi l’eventuale svolgimento di attività commerciale in maniera non prevalente rispetto a quella istituzionale non pregiudica la fruizione del credito d’imposta anche in relazione a quest’ultima attività. Sono inclusi anche coloro che svolgono un’attività alberghiera o agrituristica stagionale; in tal caso, i mesi da prendere a riferimento ai fini del credito d’imposta sono quelli relativi al pagamento dei canoni di aprile, maggio e giugno.
Il credito d’imposta spetta a condizione che i soggetti esercenti attività economica abbiano subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi in ciascuno dei mesi di marzo, aprile e maggio di almeno il cinquanta per cento rispetto allo stesso mese del periodo d’imposta precedente. Il calo del fatturato o dei corrispettivi deve essere verificato mese per mese. La circolare inoltre chiarisce che il credito spetta a prescindere dalla categoria catastale dell’immobile, rilevando l’effettivo utilizzo dello stesso nelle attività sopra menzionate. Il credito è utilizzabile nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di sostenimento della spesa oppure in compensazione successivamente all’avvenuto pagamento dei canoni.
Superbonus 110%, novità in arrivo
Ritocchi alla Camera per il dl Rilancio. E, fra le misure che subiranno alcune modifiche, si trova anche il superbonus del 110% per gli interventi edilizi mirati al miglioramento energetico degli edifici. A dirlo è laleggepertutti.it, che spiega come - se i correttivi proposti dalla maggioranza avranno il via dal Parlamento - arriveranno importanti novità.
La modifica più importante - si legge sul sito di informazione e consulenza legale - dovrebbe essere quella sull’ampliamento dell’agevolazione in termini di durata e di beneficiari. "L’idea - spiega laleggepertutti.it - è quella di prolungare il superbonus oltre il 31 dicembre 2021 e di renderlo effettivo per tutto il 2022. Inoltre, potranno accedere Enti non commerciali, Terzo settore, enti religiosi civilmente riconosciuti, strutture turistiche come alberghi e residence e loro pertinenze nell’esercizio di attività d’impresa, nonché associazioni e società sportive dilettantistiche. Diminuiranno - si spiega ancora - i vincoli per gli interventi su edifici tutelati dai beni culturali e lo sconto del 110% si applicherà anche alle seconde case, ma solo per due unità per ogni contribuente, e con l’esclusione delle case di lusso (quelle, cioè, di categoria catastale A/1, A/8 e A/9). Per le delibere dei lavori, infine, si ammettono le assemblee condominiali online".
Bonus vacanze, vale anche per i single
Tra le novità più attese dell’estate c’è senza dubbio il bonus vacanze 2020, una misura pensata inizialmente per le famiglie ma poi estesa anche ai nuclei familiari composti da una sola persona. Quindi anche i single possono beneficiarne, sia che vadano in villeggiatura da soli che in compagnia.
La tax credit vacanze, ormai battezzata “bonus vacanza 2020” è una delle tante misure decreto Rilancio, e si inserisce in un poderoso piano di aiuti economici per imprese, famiglie e lavoratori, insieme al bonus professionisti, alle proroghe fiscali e ai contributi a fondo perduto.
Anche i single possono beneficiarne secondo le regole e i requisiti previsti nei confronti delle famiglie, ovvero la dichiarazione ISEE in corso di validità di importo non superiore a 40mila euro, come spiega Money.it.
Cambia però l’importo del bonus che è proporzionato in base ai componenti del nucleo familiare: i single hanno diritto a 150 euro mentre i nuclei di due componenti a 300 euro e le famiglie più numerose alla soglia massima di 500 euro.
I viaggiatori single potranno sfruttare il contributo statale a partire dal 1° luglio e fino al 31 dicembre 2020 in tutte le località italiane, al mare o in montagna. Il bonus può essere speso in qualsiasi struttura alberghiera, campeggio, villaggio, agriturismo, appartamenti vacanza e bed & breakfast, purché siano certificati come tali.
Attenzione però: è valido, evidenzia money.it, solo se speso in un’unica struttura e in una sola soluzione, da documentare tramite fattura elettronica o altro documento commerciale dal quale sia possibile risalire al codice fiscale del beneficiario. Per usufruire dello sconto la prenotazione e il pagamento devono essere effettuati direttamente alla struttura o tramite agenzia di viaggi invece non valgono le prenotazioni sui portali di aggregazione online.
Il bonus si struttura in due parti: l’80% della somma prevista viene riconosciuta a titolo di sconto direttamente dalla struttura ricettiva mentre il restante 20% può essere detratto in dichiarazione dei redditi, per questo è importante conservare la ricevuta di pagamento.