Sorpresa all’interno dell’Unione Europea: nel pomeriggio di giovedì il ministro dell’Economia irlandese Paschal Donohoe è stato eletto presidente dell’Eurogruppo. Il suo mandato, della durata di due anni e mezzo, seguirà a quello del portoghese Mario Centeno. Piccolo pit stop, prima di proseguire: che cos’è l’Eurogruppo? Trattasi di un centro di coordinamento che riunisce i Ministri delle finanze dei 19 Stati membri dell’Eurozona, ovvero tutte le Nazioni che hanno adottato l’euro. È principalmente una riunione informale, svolta solitamente alla vigilia di un Ecofin (il Consiglio dei ministri dell’Economia e delle Finanze), che permette di discutere di questioni economiche e finanziarie legate all’UEM (l’Unione economica e monetaria dell’Unione Europea).
La costituzione di questo organismo è divenuta imprescindibile quando l’Unione Europea si è allargata a ventisette Paesi (ventotto, prima della Brexit): i diciannove dell’Eurozona ne rappresentano, dunque, solo una parte, anche se maggioritaria. Gli incontri informali sull’Ecofin permettono di rendere più fitti i dialoghi sulle questioni riguardanti le competenze specifiche che accomunano tutti coloro i quali hanno adottato l’euro. L’Eurogruppo è collegato al Consiglio dell’Unione Europea, in quanto solo gli stati membri di questo organismo votano su ciò che riguarda l’Ecofin, mentre i suoi componenti e le sue funzioni sono formalizzati nel Trattato di Lisbona. I primi due presidenti dell’Eurogruppo sono stati il lussemburghese Jean-Claude Juncker (dal 2005 al 2013) e l’olandese Jeroen Dijsselbloem (fino al 2018).
“Sono impaziente di lavorare per assicurare una ripresa equa e inclusiva – scrive su Twitter Donohoe, che ha superato al ballottaggio la spagnola Nadia Calvino, data per favorita e che aveva ricevuto anche l’appoggio dell’Italia – Sono profondamente onorato di essere stato eletto nuovo presidente dell’Eurogruppo e voglio affrontare le sfide di fronte a noi con determinazione”. È stato Centeno, presidente uscente, a svelare il volto del nuovo europresidente, la cui corsa aveva visto impegnato anche il lussemburghese Pierre Gramegna, poi ritiratosi dalla disputa.
Qualche informazione essenziale su Paschal Donohoe. Irlandese, 45 anni, è ministro delle finanze dell’Irlanda dal 14 giugno 2017 e parteggia per Fine Gael. Questo partito appartiene al centro-destra ed è coalizzato con il Partito Laburista, con affiliazione internazionale alla Democratica centrista.
Come accennato, questa elezione è giunta alquanto inaspettatamente, dato che Donohoe non godeva dell’appoggio degli Stati più ricchi e influenti (Germania, Francia, Spagna e appunto Italia). I voti, alla fine, sono stati 10 su 19 per l’irlandese. Il Politico scrive che si tratta di una vittoria per i Paesi del Nord (notoriamente più conservatori dal punto di vista economico), facendo riferimento alle parole di Donohoe in cui sosteneva la non necessità di separare il bilancio dell’Eurozona da quello dell’Unione Europea. Ma rimane comunque il primo, grande passo per assicurare la ripresa che l’Europa merita e di cui necessita.