È una mossa curata nei minimi particolari, che ha il sapore di una grande strategia politica, pronta a dare i suoi frutti nel panorama istituzionale del Vaticano. La notizia era già nell’aria, infatti, il 22 ottobre la Cina e la Santa Sede rinnoveranno gli accordi già siglati due anni fa, che hanno come carattere dominante l’informalità dello statuto. Essenzialmente, il concordato si basa sulla nomina dei vescovi, oltre a stabilire una pacifica esercitazione delle attività pastorali. Inoltre, la data del 22 ottobre ha un carattere simbolico per i cristiani, in quanto ricorre la liturgia della nascita di San Giovanni Paolo II.
Come già detto prima, la mossa della Santa Sede è improntata sul carattere politico, perché mira ad una grade strategia geopolitica di Francesco, perché dall’inizio del suo pontificato ha sempre orientato il suo sguardo verso oriente, una terra difficile, aspra, ma che può nascondere grandi potenziali e questo, a Francesco, non è sfuggito. Ovviamente, la trattazione di questi accordi non è semplice ed è per questo che bisogna sempre tenere alta la guardia. L’unica soluzione al momento plausibile è il dialogo, attraverso gli enti preposti.
I difficili rapporti tra USA e Vaticano e tra USA e la Cina pongono, comunque, il pontefice in una posizione davvero difficile. Il papa, figura cardine dei cristiani cattolici nel mondo, ha il dovere di essere bilanciato verso tutte le forze politiche e non può assolutamente accordarsi in maniera approssimativa con nessun capo politico. La strada è tortuosa, soprattutto per le questioni politiche che, in questi anni di accordi con la Cina, hanno tenuto banco all’interno delle sfere vaticane.
Come ben sappiamo, Francesco non è amato da tutti, proprio per la sua esponenziale voglia di dialogare, ma che ha portato allo stesso tempo segni concreti in situazioni difficili. Certamente, la Cina è uno stato complesso, dal punto di vista politico e soprattutto sociale. Diverse cose, nel continente orientale, non vanno per il verso giusto ed è compito della chiesa cattolica ristabilire il primato dell’umanità, unico pilastro essenziale per arrivare al fatidico concetto della dignità umana.
Redazione Sanità
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