Correva voce che L’arsenale sarebbe stato “restituito” alla sua Venezia e noi dipendenti traferiti altrove.. Con grande malinconia decisi di tornare a Roma o meglio, causa affitti troppo alti per me, in uno dei paesini più vicini alla capitale,Riano.
Trovai subito casa e studio, come se stessero lì ad aspettarmi!Uno studio ricavato da una vecchia cantina, uno studio da sogno, da favola, sullo sperone della collina...nel silenzio. Restaurato da me e dai miei fratelli! Non desideravo altro dalla vita! Lo consideravo un regalo: Venezia non voleva farmi ammalare di nostalgia. Credetemi artisti di ogni disciplina lo ripeto spesso, l’Arte non tradisce, l’Arte da sola può essere il maggiore sostegno alla vita! Gli incontri con chi la ama veramente? Li crea lei! Lei stessa suggerisce a chi la ama da chi e dove andare! Siatene certi!
Ed ecco l’ingresso del mio nuovo anzi del mio primo, vero studio d’arte, anzi direi il primo vero studio.
Il sindaco di allora Elvezio Bocci accompagnato da mia nipote Claudia Casalanguida.
Cosa fare per iniziare nel migliore dei modi? ovviamente inaugurazione e mostra!
E subito le prime apparizioni sui quotidiani e subito le recensioni di Gaetano Pampallona (scrittore, poeta, critico d’arte e Giuseppe Corsatto, giornalista pubblicista.
In questo mio scritto voglio sottolineare quanto sia importante oltre a credere e ad amare la propria arte, non perdere mai il contatto diretto con la natura: scriverne e parlarne è una cosa, viverci immersi un’altra!
A Riano, non soltanto le prime apparizioni delle mie opere sui giornali, ma tanto altro che poi racconterò per invogliarvi a credere in voi stessi cari amici artisti e non...
(già perché quanti saranno gli artisti veri che in realtà non sanno o non hanno mai saputo di esserlo?)
Panorama dal mio studio d’arte a di Riano
La pittura di Maria Casalanguida, che vive a Riano (Roma), merita attente riflessioni, trattandosi di una pittura aspra e dolcissima, segnificamente forte e sotto l’aspetto prettamente cromatico, priva di scaltriti compiacimenti.
Maschere a Venezia – Collezione Chiara Merulli
Una pittura che coglie,fuori da opportunistiche neutralità il disagio del vivere e le mille maschere di una società straniata, borgesianamente perduta nei recessi di “triviali miserie”e insidiata dalla cenere nefasta ”di cui è fatto l’ oblio.”
Da ciò, quei volti desolatamente scissi, quel bisogno della ricomposizione subito ritrattata a motivo di un inconscio che si mette in proiezione con furore implacabile, quasi che l’arte della Casalanguida voglia trarre partito dalle lezioni di Martin Heiclegger, il quale avvertiva come siano proprio i sentieri intercettati nel loro rovescio a consentire di comprendere ed avanzare. Così sul piano stilistico l’artista privilegia un incalzante andamento geometrico che, secondo quanto afferma più di un critico, si oppone a forme espressive semplicistiche, a tutto beneficio di un’estetica tendenzialmente concettuale che intende amalgamare la vocalità dei piani monocromi (con intagli spesso giustapposti) entro un linguaggio di intelligente progettualità grafica, implicante “una inedita autonomia della figura”....
Addio a Venezia , acrilico su tela 1987 – Collezione Vitalia Mele
Con i suoi interni e i suoi ritratti, le sue aurore e i suoi giardini, le sue esplosioni nella Casalanguida (formatasi all’Accademia Belle Arti di di Venezia) riscontriamo il coraggio del rinnovamento che, non simulando”restauri culturali” e ”pali d’appoggio” contribuisce al formarsi di un ambito fronte della “presenza” in modo che, come ha sempre auspicato Giorgio Colli,” l’arte sia espressione di una espressione, non più di un oggetto rappresentativo”
Sotto questo aspetto, della Casalanguida sono interamente spiegate le stesure dai contrasti squillanti e prendono senso la pochezza delle mezze tinte e la riduzione dei volumi e delle prospettive.
E ci sembrano, per altro verso, confermate le altre tesi circa la crudezza oggettiva e dell’introspezione intimista che il noto storico dell’arte austriaco Ernst Gombrich tanto sapientemente ha illustrato nel suo recente saggio “Arte e illusione”. Giuseppe Corsatto, giornalista pubblicista:
"L’arte concettuale riveste un ruolo importantissimo nel mondo della comunicazione inter-relazionale. In quest’ottica l’elaborazione della Casalanguida assurge a mezzo di smaterializzazione incarnando sulla tela un’ispirazione razionalistica propugnando per la pratica artistica un essenziale fondamento filosofico".
Panorama . acrilico su tela – Collezione G. Pampallona
"Si potrebbe dire che la creatività dell’artista si esplicita in un reale concetto di quello che Casimir Malevic chiamò -il mondo senza oggetti. Si nota quindi nell’artista un riferimento rivissuto, rivisitato, reinterpretato al futurismo-astrattismo".
"Si articola la pennellata in vie simboliche, in una quasi metafora complessa di precisioni geometriche non amorfe ma palpitanti per l’improvviso infittirsi di linee o per l’innesto felice di cromatismi intersecantisi".
"Maria Casalanguida con il linguaggio del poeta sa trovare la terminologia pittorica atta a suscitare suggestioni che vivificano il sentimento e offrono uno spontaneo godimento estetico al fruitore dell’immagine visivamente provocatoria. Uno stile personale, innovativo. che non permette alcun conformismo di forme e linguaggi".
"Dal pluricromatismo alla fantasiosa interlineatura è tutto un gioco alchemico di simboli e concetti in intelligente consequenzialità che lasciano trasparire sogni atavici, desideri inconsci che si enucleano concretamente in una pregnanza contenutistica e creativa".
"Si potrebbe riassumere quasi con una frase -slogan:"lo scopo dell’artista Maria Casalanguida è quello di fornire una accattivante immagine di ciò che trascende l’evidente".