“Aiutare governanti e cittadini ad affrontare come opportunità le criticità sociali e ambientali aggravate dalla pandemia”. Una sfida avvincete o per certi versi utopica, ma ormai siamo abituati alla visione futuristica di Bergoglio. Il pontefice, intervenendo nel corso dell’incontro proposto dalla Fondation Leaders pour la Paix sottolinea quanto sia urgente ridiscutere il tema della pace. Per molti discorsi simili potrebbero risuonare come qualcosa riconducibile ai salotti televisivi, ma la realtà (che continuiamo a non vedere) si concretizza dinanzi ai nostri occhi. Il tema corrente da quasi due anni è sempre quello della pandemia, che ha messo in ginocchio il mondo intero sotto tutti i punti di vista. Il dibattito mediatico è monopolizzato, creando quelli orribili schieramenti che dividono ancor di più una popolazione già divisa. Tutto questo rischia di disgregare un sistema che tra alti e bassi riusciva a stare in piedi.
Ad oggi la pace sembra un miraggio e il rischio ideologico è divenuto realtà, generando quell’odio che tanto fa paura al pontefice. Infatti, la sfida che attende la chiesa è ardua, ristabilire un clima sereno non sarà una passeggiata. Infatti, le dichiarazioni di Francesco alle istituzioni sono mirate, una sorta di stoccata per risvegliarli dal torpore in cui sono caduti: “Il vostro impegno non è mai stato necessario e urgente come in questo momento storico”.
L’occasione di una svolta, è auspicabile, ma le logiche partitiche prevalgono sul bene comune. Mai come in questo momento i partiti si sfidano a suon di consenso e si dimostrano ciechi dinanzi a tanta brutalità. Il clima è teso e le cose sembrano andare sempre peggio, per questo la pandemia può e deve essere una sfida per migliorarsi. Non basta imporre le proprie idee, il dialogo deve essere la pietra angolare per ricostruire dalle macerie. Tutto deve partire dalla fraternità che i trasforma in condivisione, ma siamo anche consapevoli che stiamo sognando. Pertanto, non possiamo assistere inermi alla distruzione della pace, spesso basta fare un piccolo passo indietro per rendersi conto che tutto si può aggiustare. Tutto inizia e finisce quando lo vogliamo, nel nostro piccolo possiamo essere dei piccoli operatori di pace.
Redazione Sanità
IL GERIATRA FERRARA:"PAPA? FRAGILE COME TUTTI GLI ANZIANI, MA SOPPORTA BENE LO STRESS"