"Il male che stiamo procurando al pianeta non si limita più ai danni sul clima, ma ormai minaccia la vita stessa sulla Terra". Da diverso tempo sentiamo continuamente parlare di ambiente, di economia green come manifesti per un futuro migliore per tutti gli esseri viventi. Aldilà di ogni analisi personale, non bastano certamente le affermazioni di Francesco ad invertire la rotta su una tematica così delicata e allo stesso tempo bistrattata. La realtà è palese dinanzi ai nostri occhi da svariati tempo, ma ammetterla ci costa troppo. Pertanto, la cosa migliore da fare è riunire le coscienze dei governatori per arrivare ad una soluzione concreta e sostenibile.
La Chiesa, da diverso tempo, attenziona il tema dell’ambiente e l’enciclica di papa Francesco dimostra la voglia di progresso per il bene comune. Certamente, occorre rimboccarsi le maniche, partendo proprio dall’università, luogo di confronto dove possono confluire svariate idee. Infatti, il papa vede di buon occhio il confronto: "L’università può essere un luogo di incontro per riflettere sull’ecologia integrale".
Proprio dalla molteplicità delle idee può nascere un progetto comune, perché proprio la diversità può portare al tanto desiderato bene comune. Ovviamente, queste parole non devono risuonare come uno slogan da tirare fuori nelle cerimonie, ma un pilastro per poter edificare la generazione del futuro. I giovani uomini chiamati ad essere il presente e il futuro di ogni paese, sono il simbolo del riscatto di una classe dirigenziale incapace di pensare al benessere. Per questo, grazie alla conoscenza e al dialogo si può costruire una civiltà più ponderata, capace di rendere migliore ciò che oggi ci appare oscuro e tetro.