Calais e Grande-Synthe, Dunkerque, nord della Francia. Il famoso marchio Decathlon comunica una decisione a suo modo storica e che farà molto probabilmente parlare di sé: viene temporaneamente stoppata la produzione di canoe nei punti vendita delle città sopra citate in modo tale da impedire ai migranti di utilizzarle. Come riporta il Guardian, notizia rimbalzata dall’ANSA, i piccoli natanti potranno comunque essere acquistati online e in altri negozi della multinazionale di prodotti sportivi. Per la precisione, nel comunicato stampa dell’azienda si legge che “la decisione è stata presa perché questi articoli potrebbero essere utilizzati per attraversare la Manica, dato il contesto attuale e non per il loro scopo originale e, in questi casi, la vita delle persone sarebbe in pericolo”. Solo due giorni fa, secondo quanto riporta Rai News, centinaia di migranti hanno attraversato il Canale della Manica; a questi si aggiungono circa sessanta arrivati nel pomeriggio della suddetta giornata sulla spiaggia di Dungeness, più o meno trenta chilometri a sud ovest di Folkestone, Regno Unito.
Contemporaneamente le autorità francesi hanno sgomberato un campo di migranti dove risiedevano circa mille persone: l’operazione si è conclusa con 663 trasportati in luoghi sicuri e 35 presunti scafisti interrogati, secondo quanto riporta la prefettura transalpina. Andando ancora indietro nel tempo, la settimana scorsa tre migranti sono stati dichiarati dispersi in seguito al tentativo di traversata in canoa mentre altri due sono stati soccorsi direttamente in mare; al largo di Calais, completamente alla deriva, sono stati ritrovati due kayak. Stando a quanto riferisce il ministero dell’Interno della Gran Bretagna, giovedì della scorsa settimana è stato stabilito un record: ben 1185 persone sono sbarcate nel sud dell’Inghilterra, approdandovi con piccole imbarcazioni.
Il dato è ben superiore a quello registrato a inizio del mese, quando la cifra rilevata ammontava a 853. Praticamente quasi una volta e mezzo di più. Questa questione, dunque, non è solo nel ristretto interesse della Francia: da anni i migranti affollano e si ammassano sulla costa con l’auspicio di riuscire a raggiungere il Regno Unito. A dare idea delle proporzioni degli sbarchi è lo stesso governo britannico: monitorando il dato a partire dal gennaio dell’anno corrente, ben ventidue mila migranti sono sbarcati sul suolo di Sua Maestà. La ministra degli Interni britannica Priti Patel e il suo omologo francese Gerarld Darmanin, in una dichiarazione congiunta, hanno asserito di “aver concordato il rafforzamento ulteriore della cooperazione operativa al fine di porre fine al pericoloso processo di attraversamento della Manica”.