Cristina Dorsini è storica dell’arte, ricercatrice storico artistica nonché art director de “Il Meneghello edizioni“.
Fondata dallo zio Osvaldo Menegazzi, la casa editrice è il luogo nel quale Cristina muove i suoi primi passi nell’amore per l’arte, particolarmente quella antica.
Il Meneghello si trova nel cuore di Milano, in zona Porta Ticinese, e si occupa essenzialmente di tarocchi antichi.
Questa splendida location è un vero pot pourri delle arti: pittura, scultura, libri e tarocchi di antica e contemporanea fattura, sono sparsi un po’ ovunque, dando al locale quel suo aspetto un po’ magico e fuori dal tempo. Una pietra preziosa, incastonata in una delle zone più belle di Milano.
Cristina Dorsini
La casa editrice nasce cinquant’anni fa per opera di Osvaldo Menegazzi - scomparso da pochi mesi - il quale esercitava la sua attività di pittore parallelamente a quella editoriale. Mentre da una lato realizzava squisite opere d’arte contemporanea di delicata fattura, dall’altro pubblicava mazzi di tarocchi antichi, avendo cura di realizzarli quanto più fedelmente possibile all’originale. Una passione antica, la sua, ed è proprio dalla sua collezione privata che nasce questa unica e splendida realtà.
“Siamo gli ultimi artigiani del settore - racconta Cristina - e realizziamo tutto in maniera artigianale facsimile. Collaboriamo con musei di tutto il mondo per avere accesso anche ad originali molto antichi, addirittura risalenti al 1400.”
È alla metà di questo periodo, infatti, che viene fatta risalire l’origine dei Tarocchi, nati in Italia settentrionale e da lì diffusisi in tutta Europa.
Inizialmente venivano utilizzati come mazzo di carte carte da gioco, comprensivo di 57 carte tradizionali più altre ventuno dette Trionfi. A queste va aggiunta una carta singola denominata Il Matto.
I Trionfi e il Matto sono quelli che oggi conosciamo come arcani maggiori, mentre le altre carte sono dette arcani minori.
Il termine TAROCCO appare per la prima volta all’inizio del XVI secolo, variante del francese Tarau, che soppianterà completamente la prima nomenclatura. In questo periodo essi rivestono ancora il ruolo di carte da gioco, non ancora quello di “divinazione”: questo passaggio avverrà soltanto alla fine del XVIII secolo.
“Il Meneghello” si trova in via Porta Ticinese 53 a Milano
“L’interesse per i Tarocchi nasce da mio zio Osvaldo Menegazzi che, cinquant’anni fa, si appassionò al collezionismo dei mazzi antichi - racconta Cristina. Da lì l’idea di fondare una casa editrice che potesse pubblicarli in facsimile, per far fruire della loro bellezza anche un pubblico molto vasto. Effettivamente queste carte hanno alle spalle una storia artistica importante, a partire da quelli del 1400 realizzati da pittori incredibili quali Michelino da Besozzo o i fratelli Zavattari.”
Questi Tarocchi stupiscono per la loro bellezza ma, dietro le quinte, sono anche maestri di filosofia e alchimia. In tutto ciò, “Il Meneghello” diviene il portale attraversando il quale si viene trasportati in un’altra epoca: qui si respirano un’atmosfera e un’energia particolari, eredità che Osvaldo Menegazzi ha lasciato in dote a Cristina, oggi custode di questo prezioso tesoro.
“Mio zio è stato affascinato dalla parte artistica ma le carte hanno una loro identità spirituale” - spiega.Esse sono non tanto un oggetto commerciale, quanto piuttosto uno specchio attraverso il quale le persone si conoscono o ri-conoscono.
“Quando vengono dei clienti per scegliere il loro primo mazzo di carte ma non sanno come fare, dico loro: È molto semplice, lascia che siano loro a chiamarti!” In effetti si crea una vera e propria sinergia tra il cliente e il suo futuro mazzo: che sia attraverso un’immagine, un dettaglio o un colore, poco importa. L’essenziale è riconoscere i segnali, come insegna Antoine de Saint-Exupéry: “L’essenziale non si vede bene che con il cuore”.
Tarocchi Visconti di Modrone (prima metà del XV secolo) - “Il Meneghello Edizioni”, Milano.
Nel 2017 “Il Meneghello” inizia a pubblicare diversi saggi sui Tarocchi del 1400, affiancandoli al mazzo corrispondente. In questo modo divulgano la versa storia di Tarocchi - di cui, tra l’altro, esiste solo pochissima bibliografia - contribuendo a farli meglio conoscere sia dal punto di vista esoterico che storico.
Tra i mazzi più antichi spicca quello dei Visconti di Modrone, realizzato a Milano per il duca Filippo Maria Visconti. Questo mazzo ci è giunto purtroppo orfano di alcune carte ma sappiamo che il duca li utilizzava nelle sue notti insonni. Sono visibili gli stemmi delle famiglie Visconti e Sforza poiché furono realizzati per il matrimonio tra Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza.
È interessante notare come per un matrimonio così importante, siano stati regalati dei tarocchi. Chi lo farebbe oggi? Probabilmente non molti proprio perché si è perso il vero significato di queste carte.
In realtà i Tarocchi sono un mezzo efficace per dialogare con l’anima, con il nostro sé profondo. Nulla a che vedere con la magia o la divinazione in quanto “predizione” del futuro. Come disse Carl Gustav Jung: “Sono immagini psicologiche, simboli con cui si gioca, come l’inconscio sembra giocare con i suoi contenuti. Esse si combinano in certi modi e le differenti combinazioni corrispondono al gioioso sviluppo degli eventi nella storia dell’umanità”. Ecco che i Tarocchi agiscono a livello subliminale tramite le immagini che rappresentano e che vengono portate a livello conscio attraverso l’interpretazione dei simboli.
Ricordiamoci che nei tempi antichi le arti e le scienze collaboravano: non vi era dicotomia poiché erano le due facce di un’unica medaglia.
Cristina Dorsini, voce “fuori dal coro”, lavora attivamente - attraverso la ricerca storico-artistica - a recuperare tale visione.
Osvaldo Menegazzi, pittore e fondatore de “Il Meneghello Edizioni”
Nelle sue ricerche persegue la verità, partendo dalla dettagliata analisi dell’immagine, fino ad analizzare le poche fonti a disposizione. Discostandosi dalle idee commerciali di alcuni storici dell’arte contemporanei, ritiene che quanto ci è dato da vedere è più eloquente di mille elucubrazioni mentali. Così ha scoperto, ad esempio, che il famoso mazzo Visconti-Sforza é opera non del Bembo ma dei fratelli Zavattari e che ne furono realizzate diverse copie, verosimilmente per ogni corte sforzesca.
Cristina collabora inoltre con tantissimi musei: ad esempio, con la Yale University (USA), che conserva i tarocchi Visconti di Modrone.
Rilascia anche insegnamenti e conferenze in cui approfondisce la storia dei Tarocchi: ricordiamo ad esempio quella del 2017 al Castello Visconteo di Pavia sui Tarocchi del Mantegna.
Il suo mazzo preferito? Quello di Sola Busca, l’unico che ci è arrivato in maniera integra, quindi 78 carte, e che oggi è conservato alla pinacoteca di Brera.
Ma chi sono i clienti de “Il Meneghello”?
“Sono persone che si dedicano alla parte esoterica, quindi che utilizzano i mazzi di carte per la lettura. Ma ci sono anche i collezionisti: poiché le nostre carte sono tutte a tiratura limitata e numerate, le raccolgono proprio per questo. Infine ci sono gli appassionati d’arte, che le acquistano per la loro bellezza. Le tipologie di clienti sono quindi molto varie.”
Ha ancora senso, oggi, utilizzare i Tarocchi? Cosa significa possedere uno o più mazzi in un’era in cui regnano il digitale e il materialismo? È una forma di nostalgia del passato oppure una consapevolezza ritrovata?
“Sicuramente è una consapevolezza di ciò che abbiamo avuto ma che potremmo ancora avere - afferma Cristina. Studiando questi mazzi antichi possiamo ritrovare ciò che abbiamo dimenticato e che la nostra cultura ha tralasciato. Personalmente non li uso ma li studio ed ogni volta scopro non soltanto qualcosa su di loro ma anche su di me”.
“Il Meneghello”, pur essendo esperto di tarocchi antichi è aperto alle nuove interpretazioni pubblicando, di tanto in tanto, mazzi di carte realizzati da artisti contemporanei. Perché se la storia è eterna è grazie alle nuove generazione che ne raccolgono il messaggio, reinterpretandolo con un linguaggio attuale.
L’intervista che segue è stata realizzata da “Tavoli HeArt” per la Social TV della storica Libreria Bocca di Milano, all’interno della splendida cornice di Galleria Vittorio Emanuele II.
La Libreria Bocca dal 1775 è locale Storico d’Italia con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
L’articolo è pubblicato su “International Web Post” che, nella persona del suo fondatore e direttore Attilio Miani, si fa portavoce della partnership tra un magazine di informazione internazionale e una libreria storica unica nel suo genere.
#socialtvlbocca
Dove trovare Cristina Dorsini:
https://www.facebook.com/IlMeneghello
https://www.instagram.com/ilmeneghelloedizioni/