Nel vorticoso e sclerotico mondo della moda costellato di recensioni delle sfilate, articoli, foto patinate, blog che vi dicono cosa e come vestirvi, trendsetter, vere o presunte tali, ci vengono “vomitati” addosso tonnellate di articoli, ma fateci caso, tutti parlano dei soliti noti, tutti incensano chi conviene incensare, tutti fotografano chi serve fotografare!
Molto spesso, riviste di moda e blogger dimenticano, consapevolmente, chi non è trendy ricordare (vedi Krizia), facendo credere al vasto pubblico che la moda sia fatta dai soliti pochi grandi nomi lasciando, colpevolmente, per strada tantissimi stilisti, giovani o meno giovani, che alla moda continuano a dare innovazione, ricerca e modi alternativi di vestire il proprio corpo.
In questo articolo e nei prossimi voglio farvi conoscere stilisti ai quali viene inflitto, ingiustamente, il silenzio stampa, facendo mia una frase dello stesso stilista: “ La via nota non è la via. La grande strada non sarà mai la mia.”
Martino Midali classe 1952 nasce a Modena, da sempre innamorato dell’arte e della moda concepita come veicolo per farla diffondere e conoscere al maggior pubblico possibile, si impone nel mondo della moda negli anni ottanta con magliette ispirate alla Pop Art che spiazzano e fanno sorridere e all’uso imponente e privilegiato della felpa a scapito di tessuti rigidi e costrittivi della figura, moda aggressiva, ma comoda, per giungere, con un percorso sartoriale di eccellenza ad oggi dove regna il minimal e l’amato oversize senza essere ma mai banale. La svolta e l’intuizione geniale di Martino Midali è nella maglia: la maglia assunto a tessuto passepartout, prendono vita così giacche, pantaloni, gonne, facili da portare e gestire, modificabili a proprio piacimento. Mai costrittivi, che coabitano in armonia con ogni forma di corpo e non in perenne senso di conflitto tra l’essenza originale di ogni individuo e il dover essere come ci vuole la moda imperante. Infatti per Martino Midali l’eleganza è il giusto equilibrio tra ciò che si è dentro e ciò che si indossa, il perno principale della sua moda è la forma essenziale e plasmabile dei capi che valorizzano l’unicità di ogni donna.
Linee pulite, non c’è spazio lasciato al superfluo, minimal, ma di forte impatto visivo, un solo dettaglio che domina l’insieme e il colore che non sovrasta, anzi è chiamato ad ingentilire ed abbellire forme e volumi, oserei dire, architettonici. Una moda pensata per una donna che ama linee fluide, una donna che vuole avere la sensazione di essere avvolta dal capo che indossa, avere sempre addosso una sorta di coperta di Linus che ci faccia sentire sicure e protette, ma molto più chic. Sempre fedele a se stesso, in tutti questi anni, lo stilista, non ha mai cercato di stravolgere la sua impronta stilistica, ha lavorato di originalità pur rimanendo fedele al suo concept di stile e forme, non a caso, infatti, la sua collezione autunno/inverno 2015-2016 si intitola Ero & Sono: stessa idea con infinite possibilità. Le forme, come sempre, sono il focus e l’originalità di tutta la collezione: non mancano abiti a trapezio e ad anfora, maglie con maniche a campana, tuniche di ispirazione giapponese, accompagnati da tonalità definite, ma non definitive del capo stesso: come il verde bosco, il rosso profondo, il blu elettrico e l’immancabile scala dei grigi e neri.
Posto d’onore meritano i suoi maxi coat, avvolgenti, oversize dal gusto retrò e ricercato, impreziositi, da dettagli di stile come la martingala sul retro. Proprio sulle tinte dei capi è stato effettuato lo sforzo maggiore, prendendo spunto da Modigliani, lo stilista predilige per questa collezione colori puri che rendano giustizia alla luce che un colore può sprigionare. La sua è una sorta di body art fatta di stratificazioni che armonicamente accompagnano ogni donna senza “appesantire” lo sguardo è il primo stilista ad abbandonare il diktat della taglia: i suoi capi fatti di tessuti leggeri, caldi e morbidi sono plasmabili su ogni fisicità, sapienti panneggi che celano, ma senza nascondere le forme di ogni donna, cappotti oversize, maglie one size, una moda che perde, in fin dei conti, stagionalità e convenzioni del momento, una moda, come afferma lo stesso stilista: “modulare” che piace alle donne oltre la taglia 46 come anche alle ragazze alte e magre. Il corpo è il vero protagonista per lo stilista, uno strumento per comunicare al mondo il proprio modo di essere, diviene un tutt’uno con il vestito e il vestito non è più un mero ornamento per una stampella che oggi chiamiamo corpo. Il tutto arricchito da una vasta gamma di accessori, famose le sue sciarpe, ma anche i suoi bijoux, a detta di tutti dal vago sapore etnico, ma che io preferisco leggere in chiave futuristica trainata da una contemporaneità d’impatto immediato.
Nel 2015 si lancia in un nuovo progetto per giovani stilisti bramosi di far conoscere la propria creatività da lui chiamato shumamshu, un modo di dire coniato dallo stesso stilista per definire cose che ancora non esistono, ma che certamente esisteranno. Unica regola è lavorare con i capi del designer, reinventandoli, stravolgendoli, donandogli nuova vita e una nuova chance. Stilista, come pochi, dalla grande personalità che non ha paura di vedere trasformate le proprie “creature”( che per molti altri stilisti sono ritenute reliquie intoccabili da ostentare in mostre autocelebrative), anzi, ha commentato lo stesso stilista, di essere curioso di vedere le proprie creazioni trasformarsi in qualcosa di diverso, di mai pensato prima, grazie al genio creativo di altri stilisti. E’ come veder crescere un proprio figlio, lasciandolo libero di essere quello che noi mai avremmo pensato per lui, io ho paragonato subito queste nuove creazioni ad un’arabe fenice che rinasce dalle proprie cenere, più bella che mai. Le prime creazioni dei giovani stilisti: Ginevra Von Drom e Roberto Novarese sono già in vendita nello store di Milano dallo scorso giugno.
Martino Midali è tutto questo e molto altro ancora, spero di avervi dato un’altra prospettiva con cui guardare la moda che abita il corpo di noi donne, a tratti una coabitazione forzata, un’altra prospettiva per esprimere la propria anima e il proprio personale modo di stare nel mondo. Tutte le foto che troverete in questo articolo sono relative alla prossima collezione primavera/estate 2016-2017 di Martino Midali e Martino Midali Toujours.