E rosa fu la maglia che Vincenzo alla fine conquistò! Sembrerebbe l’inizio di un’ode poetica scritta per raccontare le gesta epiche di un eroe dell’antichità; invece, in queste poche parole è racchiusa la brevissima sintesi di quanto è accaduto al Giro d’Italia 2016. Vincenzo Nibali ha vinto l’edizione numero 99 della corsa a tappe, italiana, di ciclismo.
Dopo la delusione della cronoscalata dell’Alpe di Siusi (qui la sua bici ha avuto dei problemi meccanici) e il conseguente ritardo accumulato nei confronti dei diretti avversari, Kruijswijk, Chaves e Valverde, in molti non hanno più creduto che potesse riuscire a risalire la china, caricando a testa bassa come un toro, nella terzultima e penultima tappa.
Alla fine, da vero fuoriclasse, ha dimostrato di essere il più bravo e il più forte poiché, anche se la sua squadra ha messo in strada le migliori strategie, solo un campione sa come fare a uscire da una crisi psico-fisica, nei momenti decisivi di una competizione. E lui è riuscito a venir fuori da quel tunnel che porta all’oblio, sia a Risoul (N.D.R. Qui ha vinto la corsa arrivando in lacrime al traguardo, dedicando la vittoria al ragazzino suo compagno di squadra, morto investito da un’auto) sia a Sant’Anna di Vinadio. Vincenzo Nibali, nato a Messina nel 1984, inizia nel 2010 a far parlare di se con la vittoria della Vuelta. Nel 2011 e il 2012, sempre con la maglia della Liquigas, arriva secondo al Giro d’Italia e terzo al Tour de France. Nel 2013 passa all’Astana, diretta dall’Italiano Giuseppe Martinelli. Fresco d’ingaggio nel team Kazako, vince la 96ma edizione del “Giro”, mentre l’anno dopo vince il “Tour”. Nibali è il secondo italiano, dopo Felice Gimondi, ad aver vinto almeno un’edizione dei “Grandi Giri” (Vuelta – Giro - Tour). E’ soprannominato Lo Squalo per la sua tenacia e aggressività sulle salite che contano.
Al termine di questa vittoriosa impresa, Vincenzo sa quanto è stato importante tutto il lavoro del team e in particolare di Michele Scarponi, al quale ha alzato il braccio al traguardo di Torino. “E’ stata un’emozione bellissima per tutto il percorso, poi entrare nel circuito con tutta quella folla in festa, è stato davvero eccezionale…non ci sono parole”: queste le parole di Nibali al termine della gara. Nella classifica generale, il colombiano Chaves si piazza al secondo posto, mentre lo spagnolo Valverde al terzo. Come tutti ben sanno, al Tour de France non partecipa per preparare al meglio le Olimpiadi che si terranno il prossimo Agosto in Brasile. E questa vittoria del Giro, gli serve da stimolo per ricaricare le batterie a quello che sarà, probabilmente, l’ultimo tentativo per vincere un’altra competizione importante.