È il capitale umano che vince su tutto. È questa la strategia che ha messo in atto il governo di sinistra in Ecuador, negli ultimi 10 anni, grazie a un Presidente sempre più deciso a dar voce ai problemi della gente, a impedire al debito pubblico di ostacolare la crescita economica. Ha dichiarato persone non gradite i rappresentanti del FMI e della Banca Mondiale, ha ridato dignità a campesinos e produttori agricoli, rischiando di diventare uno dei peggiori nemici dei poteri forti. Diventato simbolo di Revoluciòn Ciudadana ispira la buona politica dell’America Latina.
In vista delle elezioni politiche del 19 febbraio in Ecuador, molte sono state le visite dei rappresentanti politici in Italia. Nel paese risiedono infatti 90 mila dei loro cittadini chiamati a votare.Venerdì 27 gennaio lo stesso Presidente Raffael Correa, durante il suo ultimo tour europeo, è stato ricevuto da diversi politici che vedono nell’ Ecuador un esempio di democrazia partecipativa.Tante le visite dei rappresentanti del governo Correa nelle capitali europee dove si concentra il maggior numero dei migranti ecuadoriani.
Venerdi 3 febbraio è stata la volta di Josè Ricardo Serrano Salgado Ministro dell’Interno dell’Ecuador con una lunga carriera politica alle spalle, come Ministro del Lavoro, Segretario dei Minatori presso il Ministero del Petrolio e Ministro della Giustizia e dei Diritti Umani.Nella sua visita in appoggio alla Lista 35 degli Assambleisti del gruppo Alianza Pais, insieme a Esther Cuesta Esteban Melo e Jeannethe Patricia Sosa, è stato ricevuto presso la Camera di Commercio pro-Ecuador a Milano dal consigliere regionale PD Onorio Rosati, da Anna Camposampiero responsabile esteri della Federazione Prc, da Maurizio Acerbo, della segreteria nazionale di Rifondazione Comunista, e dai delegati del Movimento 5 Stelle, Eugenio Casalino, Daniele Pesco e dalla consigliera Alessandra Gianotti.Nel 2008 è stata introdotta la Rappresentanza nelle assemblee per i cittadini che risiedono all’estero. “Abbiamo sempre cercato di difendere i nostri connazionali all’estero - dice Josè Serrano - attraverso anche la creazione delle proprie Assemblee Alterne oltre alle Nazionali, per costruire militanza e generare normative che diffendono i nostri cittadini che risiedono fuori dal paese. La creazione della militanza è molto importante nel generare normative per difendere loro stessi”.Tre le promesse per le quali il Governo di Correa si è impegnato: Trasparenza, Efficienza, Umanità. “Sono promesse che servono per mantenere il ritmo - dice Serrano - perché al momento in cui la tua struttura umana entra nel sistema è molto più facile che la classe politica si adatti facilmente alla borghesia”. Ed’è proprio questo che il Governo Correa ha sempre cercato di evitare per non perdere lo scopo per il quale si è venuti al potere. È nella quotidianità della società che si deve cercare la forza e solo convertendo la società in un mobilizzatore della politica, ci si può mettere al servizio di tutti e non di solo un individuo.
“Con l’Ecuador ci sentiamo molto legati - dice Mauricio Acerba - perchè voi siete l’esempio di quella sinistra non imborghesata, quella sinistra che sta vicino alle classi più deboli della popolazione […] Il principio di Internazionalismo lo riteniamo molto importante, in quanto riteniamo essenziale lavorare per tutte le comunità che risiedono in Italia perché si tratta sempre di cittadini che fanno parte della nostra società”. Si è detto molto disponibile nello sviluppare cooperazione già iniziata con il dipartimento dell’America Latina sulla questione della legalità e dei diritti dei cittadini ecuatoriani qui.
Onorio Rosati incentra il suo punto di vista sulla questione della disuguaglianza sociale, chee in questi ultimi anni il governo Correa ha abbassato ai minimi livelli. In Italia si teme stia avvenendo il contrario. Tre millioni i giovani che se ne vanno perché non vedono futuro. In Ecuador il tasso di disoccupazione è ai minimi storici.I delegati del Movimento 5 Stelle, vedono in Correa e nel suo governo un esempio, come scrisse Grillo stesso in una lettera inviata al presidente dell’Ecuador.Molti i punti in comune con il Movimento 5 Stelle in Italia: il concetto di partecipazione dei cittadini nella vita politica e pubblica, il rafforzamento degli strumenti di democrazia diretta quali assemblee e referendum.
“Il nostro movimento e Beppe Grillo esprime grande apprezzamento per il governo Correa. Il Movimento nasce nel 2009 con l’idea di creare un movimento cittadino che si opponesse ai poteri dei partiti politici trasformati in comitati d’affari che non pensano più agli interessi delle persone. Italia è considerato più corrotto del Messico e meno libero dalle agenzie internazionali per la libertà di stampa, abbiamo un debito pubblico 132% del PIL, trattati internazionali che ci impongono non ha costi, la concentrazione della ricchezza è nelle mani di pochi, dice Eugenio Casalino ed’è attraverso le Assamblee e la Democrazia diretta come in Ecuador che lavoriamo anche noi per incentrare il potere nelle mani del popolo”.“È da anni che proponiamo la legge sul reddito della cittadinanza - dice il Parlamentare Daniele Pesco - una legge che permetterebbe a chiunque che non ha un lavoro di sopravvivere e invece il governo italiano va a rimettere 20 miliardi di euro per rimediare i buchi creati dalle banche senza pensare ai 10 milioni di italiani in povertà assoluta”.Quali sono le ricette del governo Correa per ridurre la disocupazione e il debito pubblico?“Non ci sono ricette pronte da applicare, certo noi seguiamo una politica basata sul processo della rivoluzione cubana, venezuelana, con principi della dottrina ideologica che pone al centro l’essere umano e non il capitale. Bisogna parlare di rivoluzione, bisogna rifare un processo politico dove costituire la democrazia in base su alcune esperienze e adattarle asseconda la situazione in cui si vive. La destra sfrutta il potere per motivi personali e di pochi mentre noi pensiamo di generare e costruire una militanza e dare peso alle problematiche della gente. Andiamo sulla strada di una rivendicazione sociale con ideologia di sinistra che se non tiene una proposta con obbiettivi ben radicati può solamente rimanerre una protesta e non una vera democrazia partecipata. Questo bisogna fare del movimento passare da un movimento di protesta in un movimento di azione, andando creando sempre militanza”.Solamente lavorando e facendo sempre il punto di ciò che si è raggiunto si potrà distribuire ricchezza e questo è il punto di rottura che distingue il governo di Correa da quelli precedenti.C’è la possibilità quindi di imparare insieme e creare alleanze di scambio, idee e collaborazione che potranno aiutarci a diventare insieme più forti.